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Smart working: la definizione di lavoro agile e tutti i suoi vantaggi

Focus di Maticmind su benefici e ostacoli relativi al fenomeno smart working che, secondo l’Osservatorio Polimi, sta diffondendosi sempre più anche in Italia

Pubblicato il 27 Nov 2019

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Aumentano i lavoratori agili in Italia: secondo l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano 2019 coloro che utilizzano la tecnologia per lavorare in altre sedi rispetto al tradizionale ufficio nel 2018 erano 480mila, pari al 12,6% del totale degli occupati.

La definizione di lavoro agile

Nello specifico, nella definizione di Maticmind (system integrator attivo nelle soluzioni in ambito Data Center & Cloud, Collaboration, Security, Application e Networking), il “lavoro agile è il risultato di un sapiente uso dell’innovazione digitale a supporto di approcci strategici che puntano sulla collaborazione tra le persone e in generale tra le organizzazioni. La tecnologia in tutto questo ricopre un ruolo chiave. Quando si parla di Digital Transformation facciamo riferimento soprattutto all’applicazione di tecnologie avanzate per connettere persone, spazi e oggetti ai progetti di business aziendale con l’obbiettivo di innovare e coinvolgere i gruppi di lavoro. Adottare un modello di tipo Smart non significa solamente lavorare da casa, ma anche rivedere il modello di leadership che si propone a favore del concetto di collaborazione. L’auspicio di questo processo è stimolare nuove idee e quindi nuovo business. Le tecnologie digitali, che sono una delle leve sopra citate, hanno la funzione di ampliare e rendere virtuale lo spazio di lavoro, abilitando e supportando così nuove metodologie di approccio a situazioni aziendali diversificate”.

In questo senso, lo smart working è una filosofia manageriale che garantisce ai dipendenti flessibilità e autonomia nella scelta di spazi, orari e strumenti da utilizzare nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative. Per raggiungere simili traguardi è necessario, però, dotarsi di dispositivi e servizi che supportino i processi aziendali e le esigenze delle persone, mediante nuovi strumenti di comunicazione e collaborazione condivisi. È importante, allo stesso tempo, definire policy aziendali che consentano flessibilità di luogo e orari di lavoro, e utilizzare strumenti di condivisione delle risorse disponibili.

Infine, è necessario affiancare i CEO nello sviluppo di stili manageriali atti a promuovere tale metodologia lavorativa, con l’utilizzo di comportamenti basati su: sense of community, empowerment, flexibility e virtuality. Seguendo questo approccio il manager diventa così un leader e viene a crearsi un legame collaborativo molto forte, con sinergie che migliorano la soddisfazione generale. Allo stesso tempo lascia spazio al lavoratore di esprimersi al 100% grazie a policy aziendali più flessibili e rende in definitiva il lavoro come un susseguirsi di nuove sfide da vincere, non più il puro adempimento ad un dovere.

Smart working in Italia, pro e contro

Il lavoro agile offre una serie di vantaggi sia per il lavoratore che per l’azienda, di seguito eccone alcuni:

  • incrementa la libertà e l’autonomia del lavoratore, in modo da garantirgli una maggiore capacità di
    organizzazione del tempo;
  • consente di risparmiare denaro su aree di lavoro, trasporti o forniture quali elettricità, riscaldamento
    eccetera;
  • migliora la conciliazione della vita lavorativa con quella personale e familiare, cosa molto apprezzata
    da parte dei dipendenti;
  • se il lavoro è ben strutturato, e basato su obiettivi, può aumentare persino la produttività;
  • aumenta la qualità della vita del lavoratore, che apprezza maggiormente l’azienda e il proprio datore
    di lavoro;
  • permette l’integrazione nel team di lavoro di persone con mobilità ridotta.

Tuttavia può causare anche alcuni inconvenienti, tra cui:

  • il dipendente potrebbe provare un senso di invasione della propria vita privata;
  • lo smart working potrebbe portare il lavoratore all’isolamento a causa del mancato contatto con i
    colleghi;
  • perdita di identificazione con l’azienda;
  • se il lavoro a distanza non è ben pianificato, la produttività potrebbe diminuire;
  • potrebbe esserci meno controllo sulla quantità o qualità del lavoro da parte del manager;
  • può comportare un esborso di denaro extra per il lavoratore, ad esempio per il costo delle forniture o per l’allestimento dell’area di lavoro.

Nella scelta aziendale di adottare questa metodologia di lavoro, è bene dunque considerare pro e contro per comprendere se sia la soluzione adatta al proprio business.

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