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Quali criteri seguire per scegliere una soluzione di hybrid cloud management

Ridurre i costi cloud, con attenzione alle prestazioni, ottenere visibilità sulle funzioni di cloud brokerage, semplificare la gestione delle diverse piattaforme: sono le 3 aree strategiche per le quali l’IT cerca il supporto di tool di gestione multi cloud. Sulla base del peso di ciascuna di esse, Forrester fornisce alcuni consigli alle aziende per aiutarle nella scelta migliore

Pubblicato il 15 Ott 2018

Concetto di Hybrid cloud management

Allo stato attuale, nel mondo enterprise, l’universo di servizi IT abilitati dal cloud sta diventando talmente vasto in termini di modalità e tipologie di implementazione, che ormai non si parla più di un solo cloud, ma di un ricco e complesso spazio multicloud, fatto di nuvole pubbliche, private e ibride, in cui le aziende devono sapersi muovere agevolmente.

E più tra le organizzazioni esplode la necessità di creare e utilizzare ambienti IT multi-nuvola per gestire in modo più efficiente il proprio business e i servizi e prodotti forniti agli utenti finali, più cresce la loro esigenza di tool e piattaforme HCM (hybrid cloud management) che le aiutino a governare tecnologie in rapida evoluzione. La società di analisi di mercato Forrester definisce le soluzioni HCM come “uno strumento, o una serie di strumenti, che si integrano in diverse piattaforme cloud per consentire la gestione di costi, prestazioni e aspetti di security”.

Sul mercato esistono molti strumenti HCM sia di tipo multidisciplinare, sia specializzati, tuttavia, spiega Forrester, i professionisti I&O (infrastructure and operations) che esplorano questo comparto ricercano soprattutto soluzioni che li aiutino in tre aree strategiche chiave:

  • Riduzione dei costi cloud, con attenzione alle prestazioni. Le grandi piattaforme cloud offrono quasi un centinaio di differenti servizi, con diverse tipologie di famiglie e funzionalità. E più la complessità cresce, più diventa difficile riuscire a ottimizzare i costi usando metodi di gestione manuali: da questo punto di vista i tool di gestione dei costi e delle performance forniscono la capacità di scavare più a fondo nei diversi data set, per scoprire e risolvere i problemi di prestazioni.
  • Ottenere visibilità sulle funzioni di cloud brokerage. Quando si utilizza la nuvola, si sperimenta che alcune piattaforme sono più indicate per specifici tipi di workload, in termini di costi, prestazioni o differenziazione delle caratteristiche; ma al momento in cui si esegue il provisioning può risultare difficile scegliere, e di conseguenza tornano utili alcuni strumenti di gestione del cloud ibrido, che aiutano a decidere quale piattaforma sfruttare.
  • Semplificare la gestione delle diverse piattaforme. Ciascuna piattaforma cloud ha il proprio cruscotto di gestione, con servizi di monitoraggio e ottimizzazione: nonostante ciò, solo ora le aziende cominciano a sperimentare reali difficoltà di amministrazione di questo mondo multipiattaforma e ad avvertire l’esigenza di una dashboard di gestione unificata. In ogni caso, finora, l’opportunità di utilizzare una soluzione di gestione e provisioning ‘cross-platform’ non è stata sufficiente a guidare il processo di adozione.

Tipologie principali di tool

Raccogliendo informazioni sulle principali soluzioni nel settore HCM, Forrester ha identificato alcune categorie fondamentali e classificato quattro segmenti chiave di soluzioni.

Tool focalizzati sull’intermediazione e orchestrazione di servizi multicloud

Questi strumenti sono in grado di supportare in modalità nativa molte piattaforme cloud. Tramite tali tool il manager del cloud enterprise è in grado, attraverso un ‘single pane of glass’, di gestire e lanciare macchine virtuali (VM), container, instanze ‘bare-metal’, usando una varietà di piattaforme cloud supportate. Tuttavia, solo poche organizzazioni acquistano tool HCM esclusivamente per questo scopo, a meno che non si tratti di suite software per il cloud privato, in cui il provisioning multicloud è semplicemente un’espansione delle funzionalità di gestione delle infrastrutture on-premise.

Tool focalizzati sull’ottimizzazione delle performance, con attenzione ai costi

La maggioranza di questi tool HCM, attraverso l’integrazione tramite API (application programming interface), sfrutta le informazioni sul tempo di attività dell’infrastruttura fornite delle varie piattaforme cloud. Altri tool vanno più in profondità sulle metriche legate alla latenza, o scavano nelle metriche di misurazione delle performance dell’applicazione. Altri ancora, indirizzando problemi di migrazione o ottimizzazione dei costi, analizzano le dipendenze tra applicazioni per identificare punti di sofferenza per quanto riguarda le prestazioni. Vi sono poi strumenti che analizzano le configurazioni, i problemi con la scalabilità dell’applicazione, e anche le ridotte prestazioni di connessione tra i microservizi.

Alcuni di questi tool hanno origine dal data center enterprise, mentre altri sono progettati in maniera specifica per il cloud pubblico.

Tool focalizzati sull’ottimizzazione dei costi

Esiste una categoria di strumenti specializzati nel fornire insight molto approfonditi sulla gestione e ottimizzazione dei costi, e dotati di funzionalità analitiche e di risanamento automatico. Le imprese adottano spesso questi tool per primi, perché forniscono un immediato risparmio di costi.

Suite multiuso

In questa categoria rientrano sia gli strumenti cloud nativi, sia il software tradizionalmente utilizzato dai team enterprise all’interno dei propri data center, e riadattato per incorporare il cloud. Si tratta di tool che possono includere funzionalità di security per la gestione di identità, cifratura, per la creazione e rafforzamento di policy, e di strumenti di migrazione. Molte suite software di gestione del cloud privato, estese con funzionalità di amministrazione del cloud pubblico, ricadono in questa tipologia.

Preferire soluzioni specializzate, portabili e stabili

Le tecnologie cloud permettono di raggiungere una velocità di gestione dei servizi IT che le imprese possono non essere preparate a controllare: qui i tool HCM forniscono loro la capacità di raccogliere, razionalizzare e fondere assieme un’ampia tipologia di informazioni e insight su costi e performance, per rispondere in tempo reale ai cambiamenti. Tuttavia, scegliere la corretta soluzione HCM richiede una chiara consapevolezza dell’obiettivo finale e una visione approfondita, avverte Forrester: “Occorre guardarsi dai tool che mostrano una serie di funzionalità senza però la profondità richiesta nelle aree in cui l’organizzazione ha le maggiori esigenze”.

Nella selezione dei tool, i professionisti I&O dovrebbero quindi, innanzitutto, dare priorità alla profondità delle funzioni, piuttosto che alle caratteristiche ‘cross-cloud’ della soluzione: infatti, ottenere solo informazioni base sui costi o sull’uptime dalle piattaforme native non fornisce reale valore all’impresa; meglio, invece, valutare l’abilità di ottimizzare e bonificare in automatico le configurazioni sulla base dei data set per una singola applicazione o ecosistema di applicazioni, e limitare il numero di requisiti in termini di cross-performance, costi, sicurezza, migrazione, piattaforme supportate, focalizzandosi sulla profondità in una specifica categoria.

Infine, è importante anche scegliere una soluzione in grado di fornire portabilità, stabilità e disponibilità nel tempo, e mantenere comunque un piano di uscita, in caso di acquisizione del vendor scelto da parte di grandi player, che potrebbero introdurre cambiamenti nelle funzionalità della soluzione stessa.

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