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Mia-Care porta open source e integrazione nelle applicazioni per la Sanità 4.0

Una piattaforma aperta e integrata promette di aiutare lo sviluppo della digitalizzazione nella Sanità, offrendo agli sviluppatori i building block per creare più velocemente le applicazioni cloud native e ai CIO delle aziende sanitarie il recupero della governance su dati e IT. Ne parliamo con il CEO e founder di Mia-Care, Marzio Ghezzi

Pubblicato il 10 Mar 2021

sanità

La pandemia che stiamo attraversando ha reso più evidente lo stretto legame tra salute pubblica ed economia e, con questo, l’emergenza della digitalizzazione per disporre di un sistema sanitario moderno ed efficiente in grado di affrontare le sfide contingenti e future. Oltre al Covid, la sanità deve fare i conti con l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle patologie croniche e la conseguente difficoltà nel rispondere alla domanda di cura delle persone.

L’innovazione digitale è la via per migliorare servizi, recuperare efficienza, contenere la spesa, garantire la patient experience migliore, sia pure in un contesto non ottimale di frammentazione tra Stato e Regioni e divario nella maturità digitale sia a livello territoriale sia tra le strutture. Una situazione che richiede di dedicare l’impegno anche su standardizzazione e integrazione, come ci racconta Marzio Ghezzi, CEO e founder di Mia-Care, società che nasce proprio con l’obiettivo di offrire sul mercato una piattaforma specifica per accelerare l’innovazione nella Sanità.

FOTO Marzio Ghezzi
Marzio Ghezzi, CEO e founder di Mia-Care

Mia-Care e il progetto di una piattaforma per accelerare l’innovazione

“Il progetto della nostra piattaforma nasce dalla conoscenza dei problemi e dal dialogo con gli imprenditori del settore, e in particolar modo dal senso di urgenza nel far evolvere l’attuale modello di digitalizzazione della sanità. – spiega Ghezzi – Un modello fatto di soluzioni a sé stanti, non interoperanti, che limitano le capacità di cura e la qualità dell’esperienza del paziente”. Problemi presenti anche nelle più recenti soluzioni e-care fondate sul modello Saas. “Queste soluzioni limitano la governance IT e portano inevitabilmente al lock-in nei riguardi dei fornitori”. Elementi come questi hanno spinto Mia-Care a concepire una piattaforma aperta con le prerogative utili allo sviluppo di applicazioni per la Sanità 4.0, tra le quali: integrazione, scalabilità, deploy sia in ambienti on premise, sia in cloud. “Occorre spostare il focus a un livello superiore, dall’applicativo stand-alone a una soluzione meta-architetturale di piattaforma.”

Mia-Care attinge dall’esperienza di alcuni sviluppi precedenti sul mercato med-tech e pharma-tech in contesto internazionale: “In particolare nel software per il monitoraggio del paziente cronico e per la gestione dei modelli di percorsi di cura – precisa Ghezzi – con cui è stato possibile rivoluzionare per esempio i trial clinici delle aziende farmaceutiche, spostando parte del recruitment e somministrazione dei protocolli fuori dagli ospedali e permettendo così l’accesso anche a pazienti che, per vari motivi, non possono raggiungere o accedere alle strutture”.

Mia-Care propone una piattaforma abilitante per l’innovazione nella sanità, dotata dei servizi e dei building block per automatizzare i processi, integrare i dati in un modello economicamente vantaggioso e facilitare l’interazione tra il personale sanitario e il paziente.

Un ecosistema e building blocks per velocizzare lo sviluppo del software nella sanità

Per superare i limiti dell’attuale modello di digitalizzazione, Mia-Care ha strutturato la piattaforma con componenti cloud native open source e building block funzionali sui quali sviluppare più velocemente le nuove applicazioni. Tra i servizi di base che è possibile sfruttare ci sono gli acceleratori di scopo, per esempio, per usare l’instant messaging nella comunicazione tra medici oppure tra la struttura sanitaria e il paziente. I servizi Fast Data permettono di ottenere la single view del paziente e le informazioni che servono per fare analisi predittive o specifiche, alimentare le dashboard con i trend di sviluppo delle patologie oppure dello stato di salute di uno specifico paziente. Questo a partire da dati alimentati in real time da tutte le fonti: osservazione diretta del personale sanitario, dispositivi medicali connessi, activity tracker, segnalazioni dei pazienti anche attraverso i social network, etc.

Con Mia-Care le applicazioni beneficiano di un ecosistema basato su protocolli standard e supportato da un marketplace di componenti ready-to-use. “Un ecosistema aperto per l’innovazione – spiega Ghezzi – al quale Mia-Care apporta la propria competenza software e gli strumenti standard per la gestione del dato sanitario”. L’uso di API e protocolli come HTML e per il collegamento dei servizi si affianca al supporto dei modelli Fast Healthcare Interoperability Resource (FHIRE): lo standard emergente per l’interscambio dei dati clinici tra le sorgenti e le applicazioni.

Con Mia-Care i system integrator, i reparti di sviluppo delle aziende sanitarie, le società farmaceutiche ed elettromedicali possono rilasciare le loro applicazioni appoggiandosi alle capacità d’integrazione, scalabilità e sicurezza della piattaforma.

Il contributo dell’open source per la governance su dati e sistemi

Tra le prerogative di Mia-Care c’è la promessa, rivolta a CIO e responsabili IT, di recuperare la governance su applicazioni e dati, oggi insidiata dalla frammentazione e da una pletora di servizi cloud Saas. “L’architettura open source della piattaforma e il supporto per la containerizzazione consentono grande libertà nel deploy operativo, senza vincoli rispetto ai fornitori”, spiega Ghezzi. I servizi della piattaforma Mia-Care non hanno vincoli di licenza o limiti se, per esempio, occorresse spostare l’applicazione sanitaria da un cloud all’altro oppure in un data center dedicato. “La nostra è una posizione agnostica rispetto all’implementazione – precisa Ghezzi –. Codice e configurazioni restano nella proprietà del cliente, garanzia di sonni tranquilli per il futuro”. La piattaforma è in grado d’integrarsi con gli ambienti ERP, CRM e le applicazioni già presenti, di dialogare con altri servizi sfruttando API e protocolli standard, e di farlo in conformità con gli standard di sicurezza richiesti sia a livello italiano sia internazionale. Tra questi, ISO 27001, GDPR oltre a quelli specifici di settore, per i medical device e i supporti alla diagnostica.

Le esperienze d’impiego e il valore dei progetti collaborativi

La piattaforma Mia-Care ha ambizioni di respiro internazionale. “Tra gli early adopter abbiamo un’azienda americana di dispositivi medicali – racconta Ghezzi –. L’abbiamo aiutata a costruire nel cloud la logica di monitoraggio dei loro device sia con scopo di diagnostica e tracciabilità’ del dispositivo, sia per la gestione remota dei parametri delle terapie”.

Un altro caso riguarda la creazione di un sistema per l’onboarding digitale del paziente, comprendente il sistema di prenotazione, i supporti per lo scambio di documenti con l’ospedale, la digitalizzazione delle cartelle cliniche, l’integrazione con il fascicolo sanitario elettronico e il portale dedicato ai medici per l’accesso ai dati .

“Mia-Care sta collaborando con molte realtà che hanno scelto di far evolvere in ottica cloud-native le loro applicazioni, attraverso l’open source e lo sviluppo collaborativo. L’elemento che ci distingue è proprio questo:vogliamo portare non solo tecnologia ma anche una visione evolutiva nella sanità digitale, un modello aperto di ecosistemi cooperanti”, conclude Ghezzi.

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