Intervista

Auriga: gestione degli asset e AI per le banche del domani

L’apertura del settore bancario agli operatori fintech previsto dalle norme PSD2 sta cambiando il contesto della concorrenza nel settore, portando linfa agli investimenti nei servizi digitali e al miglioramento del rapporto con i clienti. Nostra intervista a Vincenzo Fiore, CEO di Auriga

Pubblicato il 17 Lug 2018

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Complice la direttiva europea PSD2, le banche stanno oggi vivendo un momento di trasformazione in preparazione delle sfide competitive a cui dovranno far fronte. La normativa promette grandi cambiamenti: “Una vera e propria disruption – spiega Vincenzo Fiore, CEO di Auriga – perché mette sullo stesso piano banche e fintec [i nuovi operatori di servizi e prodotti finanziari in rete, ndr] obbligando le prime a confrontarsi su un mercato di servizi digitali dove sono cruciali aspetti come il time-to-market, la disponibilità e la fruibilità delle soluzioni”.

Molte banche hanno investito risorse per la creazione di strategie omnicanale che comprendono i canali digitali, ma la sfida con le fintech non è ancora iniziata ed è difficile stabilire chi alla fine ne uscirà vincitore. Con 26 anni di vita, un fatturato (previsto) per l’ultimo anno fiscale di circa 25 milioni di Euro (22 milioni nel 2016) e circa 150 clienti in Italia ed Europa per le proprie soluzioni software in ambito bancario e fintech, Auriga ha un buon punto d’osservazione sui cambiamenti tecnologici del settore finance. La società opera nello sviluppo di piattaforme integrate finalizzate a definire nuovi modelli di banca omnicanale. Si tratta di architetture web based in grado di garantire la sinergia tra self service, Internet Banking e Mobile Banking, per garantire all’utente una “seamless bank experience”. Ce ne parla Fiore in questa nostra intervista.

ZeroUno: Cosa succede oggi nel mondo delle banche?

Vincenzo Fiore: Con PSD2 ci sarà una forte competizione sui fronti dei pagamenti e dei servizi alla clientela. Aziende come Amazon o Apple hanno abituato i clienti a servizi digitali di qualità e sempre disponibili; le banche non potranno essere da meno per vincere la competizione. Allo stesso modo dovranno utilizzare strumenti analitici avanzati per conoscere meglio i propri clienti, predire i comportamenti. Non è un caso che oggi in banca si parli di servizi IT con disponibilità al 100%, data lake e analisi su big data. Lo scenario obbliga gli istituti ad andare in questa direzione e molti hanno già varato iniziative per non farsi trovare impreparati nel nuovo scenario dell’open banking. C’è comunque ritardo. In Inghilterra dove PSD2 è già partito (il 13 gennaio scorso) solo 2 dei 9 principali istituti bancari sono risultati pronti alla scadenza. In Italia i tempi saranno più lunghi, la nostra sensazione è che gli istituti abbiano deciso i budget, e stiamo valutando gli strumenti da usare.

ZeroUno: Di quali strumenti hanno bisogno le banche per competere nel nuovo scenario?

Fiore: Come Auriga abbiamo esperienza nelle soluzioni per la multicanalità, ossia nei front-end tra banca e cliente finale, siano essi ATM, app smartphone, chioschi ecc. Stiamo investendo per migliorare sia la user experience, sia la disponibilità dei servizi. Da questo impegno è nato un nuovo tool di asset management che permette alla banca di avere una migliore cognizione di pc e dispositivi tecnologici connessi alla rete, quindi raccogliere dati e fare analisi predittive su futuri guasti o problemi. Il modulo di asset management sfrutta algoritmi di intelligenza artificiale e dati raccolti in anni di esperienza per garantire la continuità di funzionamento a bancomat e dispositivi non presidiati, laddove in passato si interveniva solo dopo la lamentela di qualche cliente. Il nostro sistema valuta il tempo di vita del dispositivo e delle parti che lo compongono, quindi la probabilità di un guasto. Molte banche hanno in piano il cambio del sistema operativo sugli ATM [oggi Windows 7, ndr], operazione che si avvantaggia della disponibilità di strumenti di analisi e controllo. Stiamo seguendo in modo puntuale PSD2 e saremo presto in grado offrire ai nostri clienti le soluzioni per esporre i servizi come API, sia per garantire la compliance PSD2 sia per abilitare nuove funzionalità. Intendiamo offrire alle banche idee per avviare nuovi business oltre agli strumenti tecnologici di supporto.

ZeroUno: Qualche esempio di applicazioni innovative?

Fiore: Abbiamo impiegato algoritmi d’intelligenza artificiale per una nostra soluzione di cash management che consente di ottimizzare la disponibilità di valuta negli ATM e nelle filiali. Il sistema evita di lasciare i clienti “a secco”, ma nel contempo riduce i costi e i rischi connessi con la tenuta di grandi scorte di denaro. Le banche che stanno utilizzando la soluzione hanno ottenuto risparmi che vanno dal 15 al 30% nei costi di gestione del cash. Stiamo seguendo per BCC-ICCREA un progetto di branch transformation che ci vede coinvolti nel ruolo di fornitori tecnologici per processi cashless e di automazione dei servizi bancari di basso valore aggiunto. L’idea è trasformare le filiali in un luogo di relazione e promozione dei prodotti, estendere l’orario di apertura degli sportelli come ci si aspetterebbe da un qualsiasi negozio della grande distribuzione. Per far questo servono servizi IT in real time, con disponibilità 24×7, supporti di videoconferenza per garantire fuori orario il contatto a distanza con un consulente.

ZeroUno: Le regole hanno finora ingessato l’evoluzione del settore bancario, potranno in futuro avere un ruolo opposto e contribuire a modernizzarlo?

Fiore: Da sempre il mondo bancario è fortemente regolamentato e strettamente seguito da organi di vigilanza. Ogni soluzione utilizzata dalle banche deve garantire alti livelli di sicurezza nella gestione delle transazioni, così come per molte operazioni è richiesto l’uso della crittografia. Tutto questo non ha facilitato il cambiamento, ma qualcosa è cambiato. La recente applicazione della normativa GDPR, che ha richiesto interventi invasivi sulle applicazioni bancarie per permettere di individuare e rimuovere dati sensibili, si è rivelata anche un’opportunità per il miglioramento dei servizi ai clienti. Allo stesso modo penso che l’applicazione di PSD2 potrà essere certamente un notevole sprone al rinnovamento del settore.

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