VMware, la via del cambiamento It

Flessibilizzazione, semplificazione e governabilità dei sistemi informativi spingono i Cio a scelte tecnologiche capaci di supportare e garantire l’erogazione di servizi business value. e La virtualizzazione è una delle tecnologie prioritarie in questo percorso di cambiamento. ZeroUno incontra Alberto Bullani,country manager di VMware Italia

Pubblicato il 06 Lug 2010

p23-bullani

Siamo in una fase di cambiamento molto interessante nel modo di concepire la governance dei sistemi informativi in un’ottica di erogazione di servizi business value che trova nell’infrastruttura It il motore del cambiamento. Infrastruttura che sta evolvendosi, a vari livelli, secondo logiche di semplificazione e flessibilità grazie a tecnologie abilitanti come la virtualizzazione. “La virtualizzazione è certamente una delle priorità nelle agende dei Cio, non tanto come previsione della spesa It quanto piuttosto come vera esigenza di business (e ‘urgenza’ tecnologica)”, osserva Alberto Bullani, regional manager di VMware Italia.
“Ogni azienda approccia la virtualizzazione secondo i propri driver – continua Bullani – ma se qualche anno fa il motivo principale era la riduzione dei costi, oggi a guidare la scelta tecnologica è l’esigenza di flessibilità. C’è una maggior ricerca evolutiva nell’erogazione dei servizi It verso le line of business guidata da esigenze di valore, ossia di efficacia degli strumenti e dei servizi che l’It propone”.
La virtualizzazione può infatti essere interpretata come il cuore tecnologico grazie al quale è possibile creare e aggiornare, in tempi brevissimi, veri e propri cataloghi di applicazioni e servizi It. “È un cambio epocale – sottolinea Bullani –. Con la virtualizzazione si riesce a dar seguito alle richieste dell’utenza aziendale anche in poche ore, quando prima si parlava di settimane o addirittura di mesi nelle organizzazioni più complesse”.
La virtualizzazione sta, di fatto, portando significativi risultati in termini di time-to-market grazie alla riduzione dei tempi di approvvigionamento dell’hardware e alla maggior flessibilità e velocità con la quale si rendono disponibili applicazioni e servizi It. “E dato che la competizione a livello ormai globale è sempre più serrata, il time-to-market diventa un parametro di business molto importante”, evidenzia il country manager. “Il vero Roi non è rappresentato dal capex e dal bilancio (le riduzioni dei costi e i ritorni sono ormai evidenti) quanto dall’operatività vista come maggior efficienza ed efficacia dell’It in termini di flessibilità e dinamicità nell’erogazione di servizi, semplificazione e governabilità dei sistemi”.
E non a caso l’offerta di prodotto in casa VMware sta seguendo tre filoni: virtualizzazione in senso stretto (con una decisa estensione del focus verso la parte desktop); management, inteso come governo dei sistemi; cloud computing. “La governance dei sistemi è una delle nostre priorità in termini di offerta – dice Bullani – con particolare attenzione a tutti quegli strumenti che consentono la gestione dei sistemi in senso stretto, oltre al controllo e monitoraggio e, per finire, anche allo sviluppo dei sistemi stessi (per esempio con tool di simulazione e sviluppo)”.
Inevitabile per un’azienda come VMware volgere lo sguardo al cloud computing. Recentemente l’azienda ha annunciato una collaborazione con Google: le due società uniranno tecnologie e competenze per accelerare la diffusione del cloud computing negli ambienti enterprise (l’idea è rendere le applicazioni cloud maggiormente produttive e flessibili; i progetti in corso consentiranno agli sviluppatori Java di implementare applicazioni web avanzate mediante i tool Google e VMware per le applicazioni Cloud e il portfolio di applicazioni Spring Java di VMware su Google App Engine).
Altro annuncio interessante l’alleanza tra VMware e Salesforce.com volta a sviluppare e supportare un nuovo cloud enterprise Java denominato VMforce. VMforce rappresenterà il primo ambiente di sviluppo mission critical sul cloud per le applicazioni Java (gli sviluppatori Java, in sostanza, potranno disporre di un percorso open verso il cloud computing).

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4