Vmware accelera verso l’end user computing

Sceglie l’appuntamento italiano del VMware Forum 2011 Alberto Bullani (nella foto), regional manager VMware Italia, per annunciare un nuovo tassello della strategia legata al cloud computing, in particolare all’end user computing. è Horizon App Manager, un servizio di gestione aperto user-centric per accedere alle applicazioni cloud tramite qualsiasi dispositivo, dove e quando serve

Pubblicato il 14 Set 2011

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Arrivano i primi frutti del Progetto Horizon presentato al VMworld 2010, l’evento annuale che riunisce clienti e partner di VMware. Si chiama VMware Horizon App Manager ed è un servizio di gestione aperto user-centric che consente di accedere ad applicazioni e servizi da qualsiasi dispositivo. La tecnologia garantisce un accesso sicuro a una serie di applicazioni, desktop virtuali Windows e dati, con un’esperienza utente trasparente che facilita l’accesso alle risorse aziendali necessarie al proprio lavoro attraverso cloud pubblici o privati, indipendentemente dal device che si utilizza.
“L’annuncio arriva dopo quello di marzo 2011 relativo al VMware vCenter Operations, il tool di gestione unificata, integrato in vSphere [la piattaforma VMware di virtualizzazione e cloud computing ndr], in grado di raccogliere i dati dalle macchine virtuali, oltre che dai componenti fisici sottostanti come server, storage, rete e da altri tool di gestione presenti nel contesto aziendale, analizzando milioni di dati generati in tempo reale e presentandoli in informazioni utili sotto forma di cruscotti grafici”, racconta Alberto Bullani, regional manager VMware Italia a ZeroUno. “E arriva dopo quello di aprile 2011, relativo al Cloud Foundry, la Platform as a Service open che porta VMware nel mercato del middleware con una piattaforma messa a disposizione della comunità degli sviluppatori di nuove applicazioni (soprattutto in ambito mobile, social e cloud computing) permettendo loro di scegliere tra più insiemi di framework e linguaggi, ambienti per il deployment di servizi cloud e servizi applicativi eterogenei”.
Una serie di annunci che rappresentano i tasselli tangibili di una strategia VMware sul cloud che dal 2010 spinge sull’End User Computing, ossia sulla definizione di un nuovo modello It, basato sull’erogazione di servizi, che ha come componente fondamentale appunto l’esperienza utente. “Oggi più che mai, le aziende devono affrontare due nodi fondamentali del client: fornire accesso sicuro a una forza lavoro sempre più mobile e gestire la grande diversità di dati, applicazioni e dispositivi da cui dipendono le attività di business”, descrive Bullani. “In questo ambiente occorre un nuovo approccio che permetta di liberare gli utenti finali e le organizzazioni It da oltre due decenni di informatica basata sul dispositivo, privilegiando invece un’esperienza cloud maggiormente incentrata sull’utente all’interno dell’ambiente enterprise”.
Una visione che tradotta in offerta significa proposta di tecnologie e servizi VMware focalizzati su ambienti virtualizzati gestiti, sicuri e fortemente automatizzati che aprano le porte a modelli di It “as-a-service” incentrati su logiche di efficienza operativa e rapidità di risposta; il tutto in funzione della competitività aziendale.
E per dare un’idea dei risultati della strategia VMware ad oggi, Bullani espone i risultati del secondo trimestre 2011: “Il fatturato si attesta su 921 milioni di dollari facendo segnare una crescita del 37% rispetto al primo trimestre 2010. Le previsioni annue ci portano a un fatturato tra i 3,65 e i 3,75 miliardi di dollari; in questo caso avremmo una crescita annua compresa tra il 28% ed il 31% rispetto al fatturato 2010. E l’Italia è in linea con il trend di crescita”.

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