Caso Utente

“Innovarsi per innovare”, la ricetta di Sogei per cambiare la PA

La semplificazione nel rapporto con i cittadini e l’efficienza dei processi della pubblica amministrazione sono gli obiettivi della trasformazione digitale avviata da Sogei, la società d’information technology del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ci racconta i passi fatti e da fare Fabrizio Rauso, Responsabile Direzione People, Organization e Digital Transformation di Sogei, membro della giuria del Digital360 Awards

Pubblicato il 16 Apr 2018

Foto di Fabrizio Rauso

La digital transformation è una sfida importante per Sogei che, realizzando soluzioni all’avanguardia per la pubblica amministrazione (è la società IT del Ministero dell’Economia e delle Finanze), deve percorrere in anticipo le vie dell’innovazione per portare il cambiamento a valle, tra chi usa i suoi servizi. “L’iniziativa è partita tre anni fa – spiega Fabrizio Rauso, Responsabile Direzione People, Organization e Digital Transformation dell’azienda -. Come partner tecnologico dell’amministrazione finanziaria dello Stato, dovevamo essere d’esempio, trasformare la nostra azienda e i nostri processi: innovarci al nostro interno per poter innovare e contribuire a creare la nuova PA digitale”. A differenza di molte aziende private, Sogei non aveva l’assillo di dover adottare nuovi modelli di business: “Ma solo di ottenere più flessibilità interna, raccordare piani esistenti con quelli futuri, acquisire nuove competenze, portare l’innovazione nei servizi al cittadino, migliorando l’esperienza nei rapporti con la PA”. Sono frutto della collaborazione tra Sogei ed i suoi clienti, ad esempio, i servizi di dichiarazione dei redditi precompilata, applicazioni a supporto degli studenti e degli insegnanti e di tracciamento dei lavori pubblici.

Dal Digital Board al nuovo modello operativo

La trasformazione digitale è un processo che necessita di strategia e piani per la convergenza digitale. A questo scopo, già dal 2015, la società ha creato il Digital Board, “un team costituito dai rappresentanti di tutte le direzioni aziendali e presieduto dal CDO (chief digital officer) – precisa Rauso – con il compito di mettere a fattor comune gli obiettivi e quindi i piani aziendali. Si tratta di un gruppo di 6-8 persone scelte tra direttori e personale operativo che condivide le decisioni e le responsabilità di attuazione”. Il team si occupa non soltanto di piattaforme digitali abilitanti, intese anche come strumenti collaborativi, ma di digital soft skill delle persone e quant’altro di significativo per l’evoluzione digitale. Il Digital Board è uno strumento a supporto delle continue esigenze di cambiamento: “Ha integrato il precedente piano triennale con il nuovo piano digitale, declinando in un unico percorso la strategia – spiega Rauso -, cosa non semplice per una realtà con oltre 40 anni di storia, 2100 dipendenti e una grande mole di servizi che devono essere erogati con continuità, oltre che innovati”.

La trasformazione digitale comporta, quindi, il cambiamento del modello operativo e l’adeguamento delle competenze delle persone: “Completeremo entro aprile i bandi di assunzione di 100 neolaureati oltre a 45 esperti nei differenti ambiti del digitale e della sicurezza – precisa Rauso -. In accordo con il nostro piano di change management stiamo cambiando visione e cultura aziendale, sfruttando le tecnologie digitali come fattori abilitanti”.

La creazione del Digital Board e di un CDO “di peso”, con riporto diretto all’amministratore delegato, si affianca ad altri cambiamenti organizzativi: “L’adozione di un modello operativo basato su un’area business, dove opera il personale che ha contatto con i clienti, e un hub tecnologico che fa innovazione coniugando la digital transformation con le indicazioni del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017–2019”.

Lo scorso gennaio Sogei ha varato la nuova organizzazione aziendale con un nuovo organigramma: “Primo passo di un cambiamento operativo che si realizzerà compiutamente entro 1-2 anni e che sancirà l’abbandono della gestione verticale dei processi a favore del modello orizzontale, più efficace nell’introdurre servizi avanzati in tutta l’azienda.. Con il nuovo organigramma, Rauso ha assunto una nuova responsabilità nei confronti di una più complessa articolazione della digital transformation aziendale. Un ruolo con responsabilità a vasto raggio: “Anni fa non avrei creduto che fosse possibile unire responsabilità su strategie, innovazione, organizzazione dei processi, comunicazione interna, employee experience, risorse umane e ricerca digitale. Questo è oggi necessario per governare il cambiamento e realizzare la nostra Vision, ovvero affiancare l’Amministrazione nell’erogazione di servizi digitali al cittadino.

Le strade dell’innovazione in Sogei

Lo sviluppo della cultura digitale si avvantaggia in Sogei di una serie di strumenti che vanno dalla collaborazione in chiave social alla formazione, contaminazioni e letture. “Abbiamo una piattaforma di community con blog e altri strumenti per la condivisione della conoscenza – spiega Rauso -. Una funzione permette ai dipendenti di condividere le proprie competenze e ottenere riconoscimenti dai colleghi. I dipendenti possono usare la piattaforma collaborativa per fare storytelling di progetti, suggerire idee e trasferire conoscenza”. In collaborazione con l’Università La Spienza di Roma, Sogei ha realizzato un progetto di digital readiness, per impostare al meglio i percorsi formativi. Altre iniziative sono rivolte allo sviluppo di “soft skill” dei dipendenti: “Organizziamo occasioni d’incontro con esperti, conferenze in cui si discutono tematiche e si presentano libri significativi per lo sviluppo della cultura digitale”. Per Rauso è oggi importante studiare modelli d’innovazione e l’impiego di tecnologie emergenti, come AI e blockchain. “Sono utili le collaborazioni con università ed enti di ricerca e la partecipazione ai progetti Horizon 2020, sviluppati nell’ambito del Programma Quadro europeo per la ricerca e l’innovazione [in collaborazione con partner, Sogei ha vinto 3 progetti, basati sulla propria piattaforma di geolocalizzazione, ndr]”. Tra le iniziative di scambio culturale più significative Rauso cita la partecipazione ai Digital360 Awards: “Sono membro della giuria fin dalla prima edizione – spiega il manager -. Mi dà l’opportunità di raccogliere idee, trend, confrontarmi con le realtà startup, ingaggiarle e quindi dimostrare come anche una azienda pubblica sappia fare innovazione. Sapere cosa accade sul mercato nei diversi ecosistemi d’impresa è fondamentale per permetterci di realizzare progetti innovativi per servizi PA che siano d’aiuto per lo sviluppo della nostra economia”.

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