Innovazione tecnologica, quali i driver e gli ostacoli alla trasformazione digitale

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Innovazione tecnologica, quali i driver e gli ostacoli alla trasformazione digitale

Ecco i numeri portati da Avanade, illustrando una ricerca Vanson Bourne, che indicano che aggiornare i sistemi It determina un aumento del fatturato del 14% oltre a una riduzione dei costi operativi pari al 13%. Obiettivo dell’indagine comprendere quali sono i motivi che spingono all’innovazione e al contrario le ragioni che la ostacolano

Pubblicato il 20 Apr 2017

di Redazione

Aumentare il fatturato del 14%: è sicuramente un risultato interessante e lo diventa ancora di più se si considera che si può ottenere innovando i propri sistemi It. Questo è quanto rilevato dalla ricerca condotta da Vanson Bourne, su incarico di Avanade, che ha aggiunto che potenziando la propria infrastruttura e i relativi approcci, diventa possibile ridurre del 13% i costi operativi.

La società – fornitore di servizi digitali innovativi, cloud, business solutions – attraverso la ricerca si era posta l’obiettivo di individuare le ragioni principali che conducono alla trasformazione digitale e gli ostacoli che invece vi si frappongono.

Il 65% dei responsabili IT coinvolti nella ricerca (800 figure di aziende che operano in Usa, Uk, Germania, Italia, Brasile, Giappone e Australia impiegando tra i 500 e i 5mila addetti) ritiene che i sistemi in uso e il relativo approccio strategico non siano allineati con le nuove esigenze emergenti in materia di digitalizzazione dei processi aziendali. È inoltre emerso che il 93% dei responsabili IT concorda nel ritenere necessario dover applicare contemporaneamente un approccio predittivo, quando si parla di ottimizzare la parte centrale dei sistemi, e uno di tipo invece esplorativo nel rinnovare i processi. Al riguardo, oltre la metà degli intervistati nei prossimi tre anni intende adottare tecnologie di automazione nei contesti di robotica (56%), intelligenza artificiale (61%) o processi cognitivi (59%).

L’ 87% degli intervistati sta pianificando l’adozione di soluzioni cloud appoggiandosi a provider esterni, tra cui Microsoft Azure, con l’obiettivo di integrare il proprio data center nell’infrastruttura cloud pubblica. D’altra parte, almeno una metà resta comunque ancorata alla modalità on-premise per la maggior parte delle proprie applicazioni personalizzate.

Il 93% degli intervistati sostiene che per legittimare tali investimenti sia essenziale essere in grado di calcolare i benefici in termini di Roi sul fronte business oltre a quelli riconducibili all’infrastruttura IT. Inoltre, l’87% è convinto di come i propri dirigenti non siano ancora in grado di apprezzare appieno il potenziale di un progetto di modernizzazione in ambito IT.

Infine, i responsabili IT sono coscienti dell’importanza di potersi affidare al supporto di esperti esterni all’azienda. In particolare, per l’84% a proposito di software engineering e per l’81% nella migrazione al cloud.

“Un approccio moderno alle tecnologie di software engineering e di automazione dei processi – ha affermato Ivan Loreti, Cloud and Infrastructure Services and Offerings Executive di Avanade – è indispensabile per assecondare l’esigenza dei nuovi processi aziendali digitali, in modo tale da permettere alle organizzazioni di sfruttarne il potenziale ed ottenerne proficui ritorni. È un momento decisivo per i responsabili IT, che possono così contemporaneamente essere precursori nell’innovazione e ottimizzare i processi con successo”.

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