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Cybercrime e finance, ecco quanto e perché si investe in software

In crescita la spesa per i software che proteggono dalla criminalità finanziaria: +30% tra il 2023 e il 2027. L’analisi Juniper Research

Pubblicato il 25 Gen 2023

Cybercrime e finance

Da 22,1 miliardi di dollari del 2023 a 28,8 del 2027: sono le stime dei valori della spesa globale per i software di prevenzione del cybercrime nel mondo finanziario secondo un recente studio reso noto da Juniper Research. La crescita del 30% di investimenti in quest’ambito risponderà al sempre maggiore focus da parte dei criminali informatici sui pagamenti mediante canali digitali. In tale contesto, la strategia di prevenzione è mirata ad automatizzare il monitoraggio del rilevamento delle frodi attraverso procedure KYC (Know Your Customer) e KYB (Know Your Business) e l’analisi comportamentale per mitigare i rischi.

Le nuove sfide di cybersecurity in ambito finance

I nuovi tipi e servizi di pagamento richiedono strategie ad hoc da parte delle istituzioni finanziarie per ridurre il rischio cybersecurity in quest’area sicuramente delicatissima.

La ricerca, basata su un’analisi effettuata su oltre 42mila datapoint in 60 Paesi, ha rilevato che sta diventando più difficile combattere la criminalità finanziaria, poiché i confini stanno scomparendo tra il mondo fisico (persone e cose) e il mondo virtuale (internet banking). Parallelamente emergono nuove situazioni da mettere al sicuro, come, per esempio, i pagamenti da vari dispositivi mobile inclusi gli wearable.

Nel frattempo, le reti di criminalità finanziaria sono diventate più sofisticate. Inoltre, gli attaccanti, oltre a essere sempre meglio coordinati e innovativi, sono anche tecnologicamente avanzati. A fronte di ciò le aziende del finance devono fare i conti con una serie di problematiche.

Processi rigidi

Il settore dei servizi finanziari sta sperimentando vari livelli di automazione e introducendo funzioni di intelligenza artificiale, ma i dati legacy e i problemi dei sistemi stanno rallentando le tempistiche di attuazione.

Problemi relativi alla data governance

È spesso difficile per le organizzazioni finance trasferire le tecnologie dal laboratorio alla produzione. Processi operativi interi dovrebbero essere riprogettati e l’adozione di approcci di monitoraggio potenziati richiede il rispetto di varie normative.

Vi sono inoltre problemi di comunicazione e condivisione tra i vari dipartimenti che detengono i dati e quindi si hanno difficoltà a delineare un quadro unico in cui prevenire i rischi. Per far lavorare sistemi che prevengano la criminalità finanziaria serve avere accesso ai dati in tempo reale, dover gestire molteplici touchpoint significa complicare il tutto.

Per esempio, sebbene le autorità di regolamentazione stiano incoraggiando le banche a condividere dati e approfondimenti per migliore conformità, le banche non stanno adottando e gestendo politiche e dinamiche antiriciclaggio nel modo più efficiente possibile. In particolare, a quest’ultimo proposito, le banche soffrono di:

  • mancanza di trasparenza: perché i riciclatori di denaro hanno affinato le proprie capacità e, d’altra parte, gli investigatori hanno difficoltà a identificare rapidamente i falsi positivi con precisione.
  • Poca collaborazione: ciascuna istituzione sviluppa il proprio programma antiriciclaggio sulla base dei propri prodotti, tipi di clienti e ubicazioni, con scarsa conoscenza di modelli di comportamento riportati in altre realtà.
  • Scarsità di risorse. Le istituzioni finanziarie faticano ad applicare nuove regole, ottengono falsi positivi piuttosto che applicare criteri di rischio sensibili che aiutino a fare segnalazioni di migliore qualità. E nonostante le autorità di regolamentazione stiano spingendo le banche a utilizzare analisi più avanzate per rilevare frodi in questo contesto.

Elevate aspettative di regolatori e clienti

La lotta alla criminalità finanziaria è diventata più impegnativa a causa dei volumi di dati in crescita. Inoltre, le autorità di regolamentazione si aspettano un approccio proattivo e innovativo per contrastare la criminalità finanziaria.

A ciò si aggiunga il fatto che le istituzioni finanziarie sono sotto pressione da parte degli investitori e dei clienti. Questi ultimi si aspettano che la loro banca offra prodotti innovativi, servizi digitali incentrati sul consumatore. D’altro canto, gli investitori vogliono che si generino profitti ampliando il numero clienti e il portafoglio prodotti.

Tutto questo è in conflitto con l’adozione di un approccio più conservativo alla mitigazione del rischio. Bisogna, tra l’altro, tener presente il fatto che una perdita di reputazione che deriva da reati finanziari può avere un effetto devastante sulle azioni, oltre che ovviamente sui ricavi.

I driver che conducono al cambiamento

La pandemia e l’ascesa della tecnologia digitale hanno esacerbato la criminalità finanziaria per istituzioni finanziarie, economie e governi di tutto il mondo. Le banche fanno più fatica a individuare anomalie e comportamenti che possano configurarsi come frodi. Dal momento che molte persone si sono rivolte allo shopping online a causa della pandemia, i truffatori ne hanno approfittato.

Le ultime normative continuano a esercitare pressioni sugli istituti finanziari affinché si conformino a un lungo elenco di requisiti. Inoltre, gli istituti bancari hanno anche sempre più a che fare con problemi legati alla due diligence e alla titolarità effettiva quando si parla di digital payments e transazioni di criptovaluta. Ed è sempre più difficoltoso implementare processi e controlli coerenti a livello globale.

In passato, le istituzioni hanno principalmente affrontato la compliance investendo in risorse umane cosa che non è possibile se si ha bisogno di ridurre i costi… A fronte di questa realtà le istituzioni stanno automatizzando le attività di conformità.

Cosa fare?

È necessario un approccio poliedrico per proteggere i fornitori di servizi finanziari dalla criminalità finanziaria. Serve conoscere e riconoscere perfettamente i propri clienti, che però a loro volta si aspettano, sì sicurezza e privacy in merito a dati e transazioni, ma anche interazioni rapide e senza attriti.

Allo stesso tempo, le autorità di regolamentazione hanno un panorama più ampio in cui agire, la criminalità finanziaria contribuisce al finanziamento del terrorismo
e impedisce alle nazioni di svilupparsi economicamente. Una nuova generazione di tecnologia sta contribuendo a elevare le capacità di difesa.

Gli strumenti

Tecnologie sempre più innovative stanno già oggi rendendo possibile rilevare e prevenire la criminalità economica con maggiore efficacia. Funzioni di intelligenza artificiale hanno potenziato le attività di anti riciclaggio e i processi di screening delle sanzioni. Oltre a supportare due diligence e indagini, sono sempre più utilizzati strumenti per identificare attività insolite, grazie alla loro capacità di orchestrazione intelligente dei sistemi di verifica.

Più nello specifico, nella ricerca Juniper Research si legge che entro il 2027, il rilevamento delle frodi e i sistemi KYC rappresenteranno l’88% della spesa globale per la prevenzione della criminalità finanziaria, consentendo alle istituzioni di migliorare la mitigazione di molti tipi di attività di criminalità comuni, comprese le acquisizioni di account.

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