Eagle Networks: una security pervasiva in tutta l’azienda

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Eagle Networks: una security pervasiva in tutta l’azienda

“Il mondo digitale sta riscontrando crescite esponenziali, penso quindi sia normale e fisiologico l’incremento di attività illecite che colpiscono questo mondo. Il vero problema è l’inconsapevolezza dei rischi legati all’utilizzo di queste nuove tecnologie: rapportiamo un semplice furto di un bene personale alla sottrazione di una informazione digitale, il primo è tangibile, la seconda no”. Danilo Carabelli, Cio di Blue Eagle Technology, rafforza questa sua affermazione ricordando una dichiarazione del noto regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense Joel Schumacher: “Maggiore tecnologia vuol dire maggior facilità di comunicare, ma anche maggior falsità e minor privacy”

Pubblicato il 10 Ott 2014

di Patrizia Fabbri

“Il mondo digitale sta riscontrando crescite esponenziali, penso quindi sia normale e fisiologico l’incremento di attività illecite che colpiscono questo mondo. Il vero problema è l’inconsapevolezza dei rischi legati all’utilizzo di queste nuove tecnologie: rapportiamo un semplice furto di un bene personale alla sottrazione di una informazione digitale, il primo è tangibile, la seconda no”. Danilo Carabelli, Cio di Blue Eagle Technology, rafforza questa sua affermazione ricordando una dichiarazione del noto regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense Joel Schumacher: “Maggiore tecnologia vuol dire maggior facilità di comunicare, ma anche maggior falsità e minor privacy”.
Quella che in molti casi manca, infatti, è la dovuta conoscenza e consapevolezza dei reali rischi che derivano da un cattivo uso di queste tecnologie, “ e non ci si protegge da qualcosa che non si conosce. Ovviamente i rischi a fronte di utilizzi massivi e indiscriminati di nuove tecnologie, se mal gestite, sono elevatissimi; per questo motivo, a mio parere – puntualizza Carabelli –  devono essere promosse vere campagne informative e di sensibilizzazione. Deve essere creata la cultura legata alla sicurezza delle informazioni, ad oggi inesistente, soprattutto a livello privato (anche nella sua veste di lavoratore all’interno di un’azienda)”.
Quali sono, dunque, i principali aspetti che bisogna tenere in considerazione per attuare una strategia di digitalizzazione che integri la security “by design” e non come componente supplementare? “È sempre una questione legata alla mancanza di cultura: la sicurezza dovrebbe essere parte integrante dell’organizzazione e a mio parere gestita da un dipartimento completamente slegato dalla divisione It (che oggi nella maggior parte dei casi se ne fa carico). Tale divisione deve essere in grado di operare in piena autonomia definendo le policies di sicurezza in accordo con il top management, preservando e proteggendo quello che in definitiva si traduce nel patrimonio stesso dell’azienda”, afferma Carabelli.
Per supportare le aziende nelle proprie strategie di security, Eagle Networks, la divisione It di Blue Eagle Technology, propone Eagle Heaps online Backup & Recovery, per la protezione dei dati archiviati; le soluzioni Workshare di collaborazione e condivisione e di comparazione dei documenti che permettono ai membri di un team di agire su documenti condivisi, operando in un ambiente protetto; Workshare Protect che consente di rimuovere i metadati dai documenti prima di inviarli, impedendo l’involontaria diffusione di dati riservati.
 

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Patrizia Fabbri

Patrizia Fabbri è giornalista professionista dal 1993 e si occupa di tematiche connesse alla trasformazione digitale della società e delle imprese, approfondendone gli aspetti tecnologici. Dopo avere ricoperto la carica di caporedattore di varie testate, consumer e B2B, nell’ambito Information Technology e avere svolto l’attività di free lance per alcuni anni, dal 2004 è giornalista di ZeroUno dove è stata prima caporedattore, poi vicedirettore e dal 2020 al 2022, direttore.

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