Intervista

Software quality, i motori del cambiamento

La decima edizione del World Quality Report realizzato da Capgemini, Sogeti in collaborazione con Micro Focus identifica nell’AI, nel DevOps e nell’automazione i motori del cambiamento nelle esigenze che riguardano la qualità del software. Le opinioni di Riccardo Sanna, responsabile practice Application Delivery Management Europa di Micro Focus

Pubblicato il 09 Nov 2018

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La software quality assurance resta tra le sfide cruciali della digital transformation. Lo afferma l’ultima edizione del World Quality Report 2018/19, la decima, realizzata da Capgemini, Sogeti e Micro Focus intervistando circa 1700 tra CEO, responsabili applicazioni e quality practitioner di aziende d’ogni settore in 32 nazioni, Italia compresa. Aziende che, per restare competitive, stanno sviluppando nuovi progetti software per trarre vantaggio dalle tecnologie d’intelligenza artificiale (AI), dalla metodologia DevOps e dall’automatizzazione dei processi.

“Dal World Quality Report emerge chiaramente che i nuovi progetti hanno bisogno di qualità e quest’obiettivo è oggi prioritario rispetto al contenimento dei costi”, commenta Riccardo Sanna, responsabile practice ADM Europa di Micro Focus. Creare chatbot a supporto dei clienti, proporre scontistiche personalizzate in real time in un supermercato, al pari di altre applicazioni basate su sistemi analitici e di AI mette alla prova i metodi più classici per la software assurance: “Le applicazioni intelligenti hanno un funzionamento non deterministico [ossia i risultati dipendono dallo stato dei dati e non producono necessariamente sempre gli stessi risultati a fronte di un input dato, ndr] – precisa Sanna – rendendo inadatti gli approcci tradizionali”. È il caso, per esempio, di un sito di e-commerce che cambia comportamento in base agli acquisti già fatti dal cliente e le cui prestazioni dipendono da servizi esterni di pagamento che possono essere simulati, ma non testati con compravendite finte. “La strategia da usare – continua Sanna – è catturare dai sistemi di produzione le dinamiche del comportamento reale degli utenti per poi mapparlo nel test. L’AI aiuta a individuare i casi comuni e quelli inusuali al fine di aiutare la creazione di test più robusti, può capire perché uno script di test ha fallito e quindi ripararlo”. Il traguardo finale è quello della Robotic Process Automation (RPA), un tema che il Report vede di grande interesse tra le grandi aziende del Sud Europa, italiane comprese, incontrando le necessità di automatizzare processi aziendali che oggi sono eseguiti manualmente riducendo gli oneri a carico del personale nella gestione di processi che coinvolgono più applicazioni ed una grande varieta’ di interfacce utente.

Riccardo Sanna, responsabile practice ADM Europa di Micro Focus

Con DevOps e Agile cambia l’approccio alla software quality

Il Report conferma l’interesse delle imprese per DevOps, compagno di ventura del metodo Agile nell’esplorazione dei nuovi business digitali. Un passaggio che comporta cambiamenti nell’approccio alla software quality, pena consegnare a clienti applicazioni piene di bug. “La software quality cessa d’essere una fase distinta del processo di sviluppo per diventare integrata e distribuita, anche a livello delle responsabilità – spiega Sanna -. Questo è uno dei principali cambiamenti che accompagnano DevOps e che stanno facendo perdere rilevanza ai tradizionali testing center, trasformati in provider di servizi a vantaggio dei diversi team di sviluppo oppure integrati in essi”.

Gli obiettivi dei progetti di Quality Assurance e testing secondo i manager – fonte: World Quality Report 2018/19

L’automazione dei test è, per il Report, tra i must-be delle imprese, “non tanto per questioni di velocità, ma per la robustezza e la necessità di coprire le più diverse esigenze – precisa Sanna -. La quantità delle aziende che fa test automation nell’IT è ancora bassa, ma DevOps sta facendo crescere quest’esigenza, al pari delle difficoltà di reperire gli adeguati skill tra gli sviluppatori. L’automazione offre la possibilità di ridurre la quota delle attività manuali velocizzando quindi il ciclo di rilascio delle applicazioni”. Nel complesso il Report non mostra cambiamenti quest’anno nei budget dedicati ai test e alla quality assurance (26% sul totale della spesa IT) mentre gli obiettivi risultano sempre più focalizzati sulla soddisfazione dei clienti. Cosa può fare la differenza sul fronte delle piattaforme per la Quality Assurance? Per Sanna è nella capacità di dare visibilità agli executive sul costo dei progetti, sulla qualità e il valore di business prodotto. “Funzioni che la piattaforma Micro Focus mette a disposizione offrendo una visione end-to-end che permette di prendere decisioni data driven su ogni singola iniziativa IT. L’adozione delle metodologie agile ha favorito la proliferazione di strumenti differenti in ciascun progetto per tracciare attività e qualità del software, Micro Focus con la sua tecnologia permette di aggregare queste informazioni a livello piu’ alto e di offrire la visione d’insieme che e’ necessaria per valutare lo stato di salute delle iniziative di digital transformation”.

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