Jaspersoft: crescono la community e l’ecosistema di partner

Aumentano i vendor it che entrano nell’ecosistema dei partner Jaspersoft. Successo per la proposta di business intelligence “on the cloud” e “a prezzi da utility” su Amazon. E ora la piattaforma a sorgente aperto è disponibile anche su Windows Azure. Molte le novità aggiunte nella versione 5.5. della suite.

Pubblicato il 14 Feb 2014

Continua a crescere la penetrazione nel mercato It di Jaspersoft, fornitore di una suite di business intelligence open source, Jaspersoft 5.5, destinata soprattutto ad essere implementata all’interno di App e processi di business (Bi embedded). Una suite di prodotti (per realizzare e distribuire report statici e interattivi, analisi Olap, dashboard, sistemi di navigazione nei dati e analisi di big data…) in parte utilizzabili in modo gratuito e in parte acquistabili (per quanto riguarda le versioni professional ed enterprise) con contratti commerciali.

“Nel corso degli ultimi anni – ha commentato Luca Zurlo, Country Manager South Europe di Jaspersoft, nel corso dell’evento JaspersoftDirection 2013, tenutosi recentemente a Milano – la piattaforma Jaspersoft ha visto crescere, oltre alla community open source che contribuisce allo sviluppo del progetto e a fornire assistenza e servizi agli utenti, l’ecosistema di partner It che integrano la tecnologia Jaspersoft all’interno della propria offerta di servizi. Tra gli oltre 21 partner di questo tipo spiccano nomi come Google, Ibm, Emc, Red Hat, Hp Vertica e Teradata Aster”.

Una segnalazione a sé meritano i fornitori di pu

Luca Zurlo, Country Manager South Europe di Jaspersoft

blic cloud quali Amazon e, da tempi più recenti, Microsoft. La scorso maggio, in occasione della tappa bolognese di JasperWorld European Tour, il vendor di Bi open source commerciale aveva presentato un’offerta di Bi su Amazon Web Service “a prezzi da utility”: in pratica, per una somma di 40 centesimi l’ora, gli utenti possono accedere alla suite di Bi senza limitazioni di utenti. A sei mesi dal lancio, questa offerta – affiancata anche da una versione premium su abbonamento annuale con funzioni aggiuntive e supporto su Aws Marketplace – ha aggiunto più di 500 utenti a quelli già esistenti. Tra i plus più apprezzati c’è la capacità di scoprire automaticamente e collegarsi a sorgenti dati Amazon Rds (Relational Database Service) e Amazon Redshift di un cliente.

Sempre per restare nell’ambito dell’offerta di Bi open source su cloud, durante Jaspersoft Direction 2013 è stato ricordato anche il debutto, avvenuto ai primi di settembre, della suite Jaspersoft sulla piattaforma cloud Microsoft Windows Azure. Una novità destinata a essere apprezzata dalle aziende che decidono, come spiega Zurlo, “di implementare funzionalità di Bi embedded nei processi di business, o dashboard e sistemi di navigazione e analisi dei dati all’interno di device mobili, capitalizzando sui vantaggi di flessibilità, innovazione, economicità e ubiquità del cloud”. La decisione di Microsoft di ospitare sulla propria cloud pubblica la soluzione open source di Jaspersoft aggiunge, inoltre, alla già ricca community Jaspersoft (325mila membri) la comunità di Windows Azure.

JaspersoftDirection 2013 è stata infine anche l’occasione per presentare le novità della versione 5.5 della suite. Il supporto all’analisi è stato migliorato grazie a nuove modalità di visualizzazione. La libreria di report e diagrammi è stata arricchita di nuovi widget, mappe e grafici. Fra le altre migliorie, è stato semplificato e potenziato il filtraggio di grandi insiemi di dati parametrizzabili. Risultano migliorati i tempi di risposta dei calcoli push-down su grandi data set. “Grazie a queste e altre caratteristiche, come la possibilità di accedere a diverse sorgenti di dati [fra cui spicca senz’altro MongoDb, sistema gestionale di basi di dati non relazionale, orientato ai documenti, di tipo NoSql, ndr] anche senza ricorrere a funzionalità Extract Tranform Load, peraltro disponibili per interagire con altre fonti, Jaspersoft si pone a livello di altre soluzioni commerciali [non open source – ndr] per supportare le crescenti esigenze di analisi di big data”, conclude Zurlo.

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