MILANO – Per il mondo delle imprese, Epson prevede soluzioni, in ambito print management e document management, che assecondino l’esigenza sempre più acuta di contenimento dei costi e ottimizzazione delle attività.
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Sul primo fronte, Davide Di Scioscio, Business Manager Office Products Epson, segnala un programma dedicato alle aziende che abbiano un numero di stampanti anche non elevato (indicativamente dai 5 device in poi c’è già una convenienza in termini economici), intenzionate ad avviare un’organizzazione di stampa basata sul costo-copia. “Il nostro programma – precisa Di Scioscio – consente di controllare tutti i dispositivi di stampa in rete. È molto semplice e può essere installato su Pc o su server; attraverso i dati raccolti da un agent che va a interrogare le stampanti, si possono monitorare attività e stato dei device”.
Il programma è generalmente fornito ai partner di canale che possono produrre just-in-time report customizzati, concordati con l’ufficio It, in grado di evidenziare anche i failure o la necessità di approvvigionamento del materiale di consumo. Il software, appoggiato sul server Epson e accessibile via web, può essere visto sia dal cliente finale, sia dal partner Epson. Dal momento che funziona anche per stampanti non Epson, è utile in fase di assessment – passaggio indispensabile quando si crea una nuova offerta – per rilevare tutte le stampanti in rete e valutarne il corretto dimensionamento. Il programma di gestione risulta particolarmente utile dal momento che, a differenza di quanto accadeva fino a poco tempo fa, in azienda si stanno moltiplicando nei gruppi di lavoro le stampanti di piccola dimensione. “Abbiamo spinto nel corso dell’ultimo anno, soprattutto fra piccole e medie imprese, stampanti di classe workgroup – ricorda Di Scioscio –. Fino al 2010 prevaleva nelle aziende la razionalizzazione dei processi di stampa, ottenuta accentrando le attività in poche stampanti dipartimentali; successivamente tuttavia è prevalsa la tendenza, che tuttora perdura, ad adottare tipologie di stampanti che servono gruppi di sole 3-4 persone”. L’offerta di Epson si è dunque orientata verso inkjet studiate per le esigenze dell’ufficio (opzione fronte-retro di serie, ethernet e velocità elevate), con implicazioni positive anche per l’ambiente: “La inkjet a differenza del laser non lascia residui e mediamente assorbe il 90% in meno di energia rispetto alla laser”, spiega Di Scioscio, ricordando che con le stampanti laser dipartimentali si assiste allo spreco del 20% di stampe fatte ma poi abbandonate, mentre la stampante workgroup è gestita direttamente dagli utenti anche in termini di piccole manutenzioni.
“La stampante inkjet professionale – sottolinea Di Scioscio – può avere anche migliori performance in termini di costo pagina, molto competitivo, e di tempi, nei casi in cui si stampino documenti di poche pagine come generalmente accade in azienda: se si calcola infatti il tempo di uscita della prima pagina, la stampante laser fa aspettare fino a un minuto e mezzo per il riscaldamento ad alta temperatura, indispensabile per il funzionamento di questa tecnologia”.
Per piccole attività e home-office, all’inizio di novembre Epson ha lanciato una nuova gamma di stampanti Led, che promette di ridurre sensibilmente i costi della stampa monocromatica.