Digital360 Awards 2021

Applicazioni della tecnologia IoT, l’esempio del Museo M9

A Mestre Yama ha implementato la sua piattaforma cloud based integrata con antenne che utilizzano una tecnologia radio certificata Ultra Wide Band (UWB) su cui è basato il sistema RTLS, in grado di determinare in real-time la posizione dei dispositivi wearable

Pubblicato il 27 Ago 2021

Yama-Museo-Mestre

Per supportare il Museo M9 di Mestre, Yama ha implementato la piattaforma cloud based “Distributed IoT” YamaIoT. In particolare, nel progetto dal titolo YamaIoT RTLS (risultato finalista ai Digital360 Awards 2021 per la categoria Internet of Things & Big Data Analytics) tale piattaforma è stata integrata con antenne che utilizzano una tecnologia radio certificata Ultra Wide Band (UWB) su cui è basato il sistema RTLS, in grado di determinare in real-time la posizione dei dispositivi wearable (i tag) nell’area interessata dal monitoraggio. Sulla base dei dati di posizione acquisiti il sistema permette, in modo del tutto anonimizzato, di tracciare i percorsi di visita, fornendo ai curatori museali informazioni sul grado di interesse dei diversi elementi del museo.

Il ruolo della tecnologia per garantire il distanziamento sociale

Tra i cambiamenti operati per la gestione della socialità in contesto pandemico, si è imposto quello del distanziamento sociale, che oggi rappresenta uno dei cardini della nostra quotidianità. Stiamo parlando di distanza fisica obbligatoria tra persone, per garantire la massima riduzione del rischio di contagio. Il social distancing ha modificato le abitudini di privati, aziende, esercizi commerciali e pubblica amministrazione.

In questo scenario, il Museo M9 ha espresso l’esigenza di analizzare e monitorare il comportamento dei visitatori, sia per garantirne la sicurezza in termini di rispetto delle regole di distanziamento sociale, che per trarne informazioni utili sulle zone visitate e le aree/installazioni di maggiore interesse.

Rispetto a queste necessità, la tecnologia messa a disposizione da Yama permette di avere un livello di precisione estremamente elevato nella rilevazione della posizione (± 20 cm), impossibile da ottenere con tecnologie Btle – Bluetooth low energy o Wifi.

Non solo precisione massima, ma anche attenzione alla sostenibilità. UWB, infatti, permette un consumo molto basso della batteria (ricaricabile) dei tag, la cui durata in utilizzo normale arriva a un anno.

Grazie a un algoritmo di “Social Distancing” implementato lato edge (Museo), il sistema consente il monitoraggio del distanziamento sociale e, grazie alla segnalazione inviata ai dispositivi indossati dai visitatori, anche la prevenzione di situazioni di assembramento.

In pratica, l’architettura di sistema si riassume in 6 concetti: IOT Cloud Platform, Management Client, Edge Gateway, UWB, Anchors and Tags.

Gli aspetti tecnici del progetto

Il progetto di Indoor Real-Time Location System di Yama, già installato e operativo nel Museo, è basato sulla piattaforma YamaIoT progettata con grande attenzione agli aspetti di cyber security ed erogata in modalità Software As a Service.

L’applicazione è accessibile tramite browser e tutta la user experience è stata ottimizzata al fine di semplificare al massimo le operazioni da parte degli utilizzatori.

Per rispondere pienamente alle esigenze della committenza, sono state mappate le aree del museo interessate dal tracciamento e installate nei piani le antenne (ancore) che tramite tecnologia UWB colloquiano con i dispositivi wereable (i tag), indossati dai visitatori.

Nel Museo M9, è stato installato un edge server connesso a internet, che dialoga con le antenne e sul quale risiede l’algoritmo di Social Distancing e, infine, è stato formato il personale dedicato sulla gestione dei vari ambienti della piattaforma.

La durata del progetto è stata pari a circa 3 mesi per un costo complessivo (tecnologia software, dispositivi hardware e licenza) di 80mila euro.

Vantaggi e caratteristiche distintive del progetto

Gestori e curatori museali di M9 possono beneficiare, tra gli altri, di 5 vantaggi concreti: garantire il distanziamento sociale per l’emergenza Covid-19, fornendo alert in real-time a visitatori e personale del museo; rilevare in real-time la presenza, la distribuzione e i movimenti dei visitatori nelle diverse aree del museo; raccogliere informazioni sui tempi di permanenza nei pressi di specifiche installazioni; fornire statistiche sul comportamento dei visitatori, permettendo valutazioni puntuali e consistenti, grazie alle variabili tracciate; eseguire l’esportazione dei dati per l’integrazione in una propria piattaforma.

L’interfaccia utente è stata progettata secondo i criteri di usabilità, garantisce un’esperienza utente estremamente friendly, sia nella gestione dell’admin, che dell’ambiente di monitoraggio in real-time, dove la mappatura logica corrisponde alla mappatura fisica, sia, infine, dell’area analytics.

A questo proposito: sulla base delle informazioni raccolte, la sezione analytics, in piattaforma, permette di visualizzare i dati, raccolti in grafici o heatmap, sulla durata della visita, sulle aree più visitate e di maggiore permanenza degli utenti (fino alla singola opera), permettendo così ai gestori del Museo di definire dinamicamente i punti di interesse e progettare le scelte successive.

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