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Internet of Medical Things: il futuro della medicina è oggi?

Internet of Things rivoluziona l’healthcare rendendo sempre più patient-centric i percorsi di prevenzione e di cura. Non solo: IoT può migliorare l’efficienza delle strutture, abbatterne i costi e avvicinare tutti gli stakeholder del mondo della sanità in un unico sistema connesso. Scopriamone quindi i benefici e le sfide ancora da affrontare

Pubblicato il 30 Dic 2021

Internet of Medical Things

Partendo dalla definizione di TechTarget, Internet of Medical Things è l’insieme di dispositivi e applicazioni medicali connessi via rete ai sistemi informativi del mondo healthcare. Il fattore cardine, peraltro comune all’intero ecosistema IoT, è l’interconnessione, cioè il supporto della comunicazione M2M (Machine to Machine) a beneficio di svariati use case dell’universo sanitario: miglioramento dei percorsi di cura, prevenzione delle patologie, monitoraggio remoto, ottimizzazione dei processi ospedalieri e molti altri. I device IoMT sono la base dell’healthcare IoT poiché raccolgono – e in alcune fattispecie, analizzano – i dati che sono alla base dei nuovi modelli di sanità moderna e connessa.

Come si vedrà successivamente, Internet of Medical Things è un universo vasto: per quanto la tecnologia sia da sempre un alleato formidabile del mondo della salute, è stata l’esplosione dei device consumer con funzionalità di monitoraggio di parametri fisiologici ad aver rivoluzionato questo mercato, il tutto agevolato dalle evoluzioni delle reti e dei sistemi di data analysis in cloud.

Internet of Medical Things, un mercato molto promettente

I dati di mercato sono incoraggianti: secondo UnivDatos Market Insights (via: prnewswire), il mercato globale IoMT è previsto in crescita con un CAGR del 18.5% dal 2021 al 2027 e dovrebbe raggiungere i 284,5 miliardi di dollari. Lo stesso studio riporta un dato ancor più interessante: si stima, infatti, che queste tecnologie potrebbero portare a risparmi dell’ordine dei 300 miliardi all’anno al settore sanitario, imputabili soprattutto alla migliore aderenza ai percorsi di cura e al remote monitoring dei pazienti. Il mercato, a livello di composizione, è piuttosto articolato poiché comprende device provider, system integrator, OEM, fornitori di connettività, software provider (centrali soprattutto per gli aspetti legati all’analisi), enti, aziende sanitarie e utenti finali.

I device IoMT, dai pacemaker ai fitness tracker

Parlando ora nello specifico di dispositivi, cosa rientra nella definizione di IoMT? Per prima cosa, i dispositivi che si definiscono in-body, cioè indossabili certificati e dotati di sensori in grado di monitorare parametri fisiologici come i livelli di glucosio nel sangue, la pressione arteriosa, l’accelerazione del battito cardiaco ed eventuali aritmie, la saturazione dell’ossigeno e molto altro, con capacità di comunicazione con piattaforme di analisi e/o sistemi ospedalieri. La precisazione è che si tratta di dispositivi medicali certificati per l’impiego a fini diagnostici e di cura: non quindi il fitness tracker, ma i pacemaker, i sistemi di monitoraggio continuo dei livelli di glucosio, i dispositivi impiantabili che rilasciano farmaci in modo graduale e molto altro, sempre e comunque dotati di capacità di comunicazione attraverso tecnologie di rete e protocolli quali Wi-Fi, bluetooth e NFC.

Con tutte le distinzioni del caso, rientrano in questa famiglia anche i dispositivi consumer, di cui il mercato è ricchissimo: parliamo dunque di smartwatch evoluti che rilevano dati sul battito cardiaco, che possono effettuare veri e propri ECG e misurare la pressione arteriosa condividendo dati – solitamente via bluetooth – con app e piattaforme di monitoraggio dello stato di salute. Il dispositivo non fa diagnosi, ma le sue rilevazioni, unite ai consigli di coach virtuali ormai piuttosto diffusi, possono aiutare le persone a ritrovare lo stato di forma, a migliorarlo o a recarsi dal medico per approfondire rilevazioni fuori norma. Grande successo, in questa categoria, è quello dei fitness tracker, che nascono appositamente per valutare e migliorare lo stato di forma e, ultimamente, sono anche in grado di rilevare in modo autonomo il tipo di attività fisica in atto, corredando il tutto con consigli e indicazioni utili in funzione dell’età e del proprio stato di fitness e benessere. A tutto ciò si aggiungono poi dispositivi di monitoraggio remoto dei pazienti nel post-operatorio.

Use Case e benefici di Internet of Medical Things

IoMT può rivoluzionare il rapporto tra paziente e sistema, abbattere i costi gestionali e modificare radicalmente i modelli di business e operativi delle aziende che operano nell’ecosistema della salute (MedTech comprese). La capacità di acquisire, elaborare e trasmettere dati in tempo reale è alla base di una connected care che dovrebbe avvicinare e creare sinergie tra tutti i player di questo ecosistema, garantendo benefici a ognuno di essi. Di seguito, alcune fattispecie d’uso particolarmente significative:

  • Telemedicina – Il grande pilastro della connected care non potrebbe esistere senza il supporto da parte di sensori e dispositivi IoMT. A tal proposito, alcuni commentatori parlano di machine intelligence proprio per sottolineare quanto il termine telemedicina vada ben al di là del teleconsulto con lo specialista. Ciò a cui si dovrebbe tendere è un paradigma in grado di indirizzare i percorsi di cura in funzione dell’analisi dei dati raccolti dall’IoMT, sollevando i medici dai casi di assoluta routine e fungendo da second opinion in quelli più complessi. Parliamo dunque di automazione intelligente: utile per il paziente, i medici, le strutture e il sistema. Il remote monitoring, inoltre, aiuta i pazienti a prendersi cura di sé, aumenta la personalizzazione dei percorsi di cura e migliora la produttività di tutte le risorse del sistema.
  • Interventi da remoto ed emergenze – L’esito delle emergenze può essere condizionato dall’impiego di device IoMT, che permettono ai medici di rispondere adeguatamente e in modo tempestivo in funzione del tipo e della gravità dell’emergenza. Inoltre, l’espressione interventi da remoto introduce il tema della telechirurgia, uno dei grandi trend della salute 4.0: gli abilitatori, anche qui, sono IoMT e i forti progressi prestazionali delle reti, compresa quella cellulare 5G.
  • Prevenzione e benessere – La preventive care è l’ambito più esteso e in assoluto. Qui intervengono i dispositivi consumer, la cui efficacia è massima proprio ai fini della prevenzione, dello sviluppo di abitudini sane e stili di vita corretti.
  • Gestione delle malattie croniche – Ipertensione, diabete, problemi cardiaci ecc, richiedono un monitoraggio costante. La rilevazione continua di dati e la trasmissione verso piattaforme di analisi può avere un impatto straordinario sia sul paziente che sul sistema: il primo può contare su un trattamento proattivo e personalizzato, il secondo sui saving derivanti dall’automazione e dalla capacità di identificare e studiare trend epidemiologici relativi a certe aree e segmenti di popolazione.

I benefici di IoMT nell’ecosistema sanitario sono direttamente connessi agli Use Case identificati e alle moltissime altre fattispecie che possono essere ipotizzate e implementate. Si pensi inoltre, a completamento del quadro precedente, all’impiego di tag RFID per evidenziare, prevenire problemi di disponibilità dei farmaci e per certificarne la qualità. IoMT può semplificare molti processi clinici ma, soprattutto, può avvicinare tutti i player dell’ecosistema, abilitando una visione olistica incentrata non più sulla struttura o il processo, ma sul paziente. La patient-centricity deriva dall’interconnessione e da una visione sistemica: a tal fine, IoMT è un abilitatore senza pari.

Volendo riassumere il tema dei benefici di IoMT sull’ecosistema sanitario, ci pensa Deloitte nella ricerca Medtech and the Internet of Medical Things a identificare 7 aree coinvolte:

  • Gestione migliore dei farmaci
  • Riduzione dei costi per le strutture e il sistema sanitario
  • Patient Experience nettamente migliorata
  • Esiti migliori del percorso di cura
  • Migliori diagnosi e trattamenti mirati
  • Migliori percorsi di gestione delle patologie
  • Monitoraggio remoto dei pazienti cronici

Dai sensori all’AI, la tecnologia che alimenta IoMT

L’architettura dell’ecosistema IoMT consta di diversi livelli, e in particolare quello dei device, della connettività e delle soluzioni di data analysis. A livello locale, il tema particolarmente interessante è quello dell’intelligenza decentralizzata, tipico degli ambienti IoT. Questo modello permette infatti al dispositivo, tramite i suoi sensori e controller, di elaborare dati a livello locale e di prendere decisioni realtime con reattività, oltre ad abilitare la trasmissione degli stessi a server centrali / cloud per l’elaborazione analitica.

Passando poi ai livelli superiori, i temi da affrontare sono quelli della trasmissione sicura di enormi quantitativi di dati, ma anche dello storage e della garanzia di qualità del dato, mentre il livello di analisi funge da valorizzatore andando a distribuire insight verso tutti gli stakeholder interessati, che dipendono dallo use case e dagli obiettivi prefissi: il paziente, il suo medico curante, gli specialisti, ma anche le strutture coinvolte, l’amministrazione, i direttori sanitari, la supply chain e la produzione. L’introduzione di tecnologie di intelligenza artificiale e la sua potenza predittiva permette di valorizzare ulteriormente il dato, rendendolo l’unità elementare su cui costruire la prevenzione delle patologie, una medicina sempre più personalizzata e meno costosa perché più efficiente.

Le sfide di IoMT, dall’interoperabilità alla sicurezza

Se non ci sono dubbi circa i benefici di IoMT rispetto a tutti i livelli del sistema sanitario, quali sono, allora, le sfide che sta affrontando per diventare un protagonista sempre più indiscusso? Con l’aiuto della ricerca di Deloitte, identifichiamo tre elementi cardine:

  • Interoperabilità – In sanità, l’interoperabilità è un tema primario, ma anche estremamente complesso. Riuscire a stabilire una comunicazione sicura e trasparente tra sistemi IT e device eterogenei adottati nell’universo della sanità è una sfida tecnica di rilevanza primaria. Inoltre, esso pone un problema tutt’altro che banale di ownership dei dati. Gli ospedali, citando lo studio Deloitte, usano centinaia di personalizzazioni per rendere le cartelle cliniche user friendly e si collegano a svariati sistemi, rendendo la condivisione dei dati estremamente complessa. Eppure, l’interoperabilità è prioritaria in prospettiva di una sanità connessa, data-driven ed efficiente, il che rende il tema della collaborazione tra stakeholder assolutamente prioritario.
  • Cybersecurity – Le minacce cyber aumentano, e i fatti ci dicono che l’universo IoT è tutt’altro che esente dal fenomeno. I dati sanitari sono estremamente sensibili, per questo preziosi e appetibili per i cyber criminali. Dalle prospettive rosee per il mercato IoMT derivano nuove sfide che gli healthcare provider possono affrontare in partnership con player specializzati. L’obiettivo è la massima protezione (tecnica) di dati e infrastrutture, ma non va sottovalutato il ruolo centrale dell’awareness.
  • Evoluzioni di tipo normativo – Healthcare e Life Science sono settori profondamente regolati. Fino a (circa) il 2010, le evoluzioni erano piuttosto lente sotto questo profilo, ma la trasformazione digitale delle industry della salute ha determinato un’accelerazione anche sotto questo profilo, rendendo centrale il tema della sicurezza dei dispositivi e dei dati. Solo per citare qualche intervento degno di nota, in Unione Europea non solo vige il GDPR, ma nel 2016 è stato adottato il Medical Devices Regulation (MDR) e nel 2017 c’è stata l’approvazione del In Vitro Diagnostic Medical Devices Regulation (IVDR), che entrerà in vigore (per alcuni tipi di device) il 26 maggio 2022.

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