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Il team Aruba.it Racing-Ducati 2018… nel Datacenter

La presentazione ufficiale della squadra corse, con i piloti Chaz Davies e Marco Melandri, si è tenuta nel nuovo Global Cloud Data Center dell’azienda a Ponte San Pietro (BG), il campus in cui la società toscana sta concentrando gran parte delle proprie attività. Attenzione a GDPR e tutela dei dati in ambito cloud.

Pubblicato il 12 Feb 2018

Aruba-Ducati

Aruba.it ha presentato ufficialmente il Team Aruba.it Racing – Ducati per il 2018. Prende così avvio la quarta stagione consecutiva che vede le due realtà affiancate nel Campionato mondiale Superbike.

Hanno partecipato all’evento i piloti Chaz Davies e Marco Melandri, accanto a tutto il team Aruba Racing – Ducati e ai vari sponsor e sostenitori della squadra. È stato inoltre ufficializzato il debutto in Superbike di Michael Ruben Rinaldi, pilota dell’Aruba.it Racing – Junior Team che l’anno scorso ha conquistato il titolo di Campione Europeo Superstock 1000. Sullo sfondo, naturalmente, facevano bella mostra di sé le moto Ducati Panigale R. –

“Il bilancio ufficiale della scorsa stagione – ha commentato Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba.it e Team Principal dell’Aruba.it Racing – Ducati Team – è stato positivo, abbiamo conquistato il secondo gradino del podio del Mondiale. Non possiamo però nasconderci che è stato un campionato molto faticoso, più impegnativo di quel che ci si era prefigurati all’inizio. Quest’anno, grazie proprio a questa esperienza, puntiamo alla vittoria”.

Una foto di gruppo del team Ducati, al centro con la camicia bianca Stefano Cecconi, davanti i tre piloti, da sinistra: Michael Rinaldi, Marco Melandri e Chaz Davies

Per questo, oltre che nelle capacità di “frenata” e di crederci sempre che caratterizzano Chaz Davis, l’intera squadra crede nell’esperienza e nel talento di Marco Melandri che, ripartito dopo uno stop, ha vissuto una buona stagione (come dimenticare la vittoria a Misano: un pilota italiano, su moto italiana in un circuito italiano?) e ora si pone obiettivi ambiziosi.

Sfondo dell’evento è stato il Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro, il nuovo data center dell’azienda (inaugurato lo scorso ottobre) che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Cecconi “rappresenta il futuro della nostra azienda” in quanto sempre più attività in prospettiva saranno trasferite dalla Toscana a Bergamo (anche se ovviamente resterà attivo il data center di Arezzo).

Per questo i lavori di riqualificazione dell’ampio sito su cui è stato costruito il data center stanno continuando a ritmi molto veloci e sono particolarmente concentrati sulla creazione di un nuovo data center all’interno del campus stesso. Attualmente il focus dell’azienda è infatti fortemente incentrato sul data center A (la porzione di campus inaugurata in autunno) che occupa una superficie di 40mila metri quadri sui 200mila totali disponibili nell’area di Ponte San Pietro – che, mentre ai tempi dell’inaugurazione era utilizzato al 60%, oggi lo è quasi del tutto.

Prosegue, nel frattempo, la spinta all’internazionalizzazione dell’azienda toscana che all’indomani dell’apertura del suo ottavo data center in Europa annuncia, senza ancora dichiarare nulla di ufficiale, di guardare ad altre aree di espansione.

Altro tema essenziale su cui la strategia Aruba si sta concentrando è quello del GDPR. La società ha seguito con attenzione tutte le normative e, anche in vista del GDPR, ha dato vita insieme ad altre aziende attive del settore cloud computing a un regolamento europeo in grado di armonizzare i principi da rispettare, con l’obiettivo di garantire la massima tutela dei dati nel cloud. Tale impegno si è esplicitato in ambito CISPE (Cloud Infrastructure Services Providers in Europe) ossia nel contesto della coalizione di aziende di tecnologia focalizzate sulla fornitura di servizi cloud in tutta Europa che ha avuto tra i suoi obiettivi proprio quello di creare il primo Codice di Condotta del cloud a livello europeo per garantire ai cittadini il controllo dei propri dati personali.

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