Un motore software che si adatta agli ambienti più esigenti ed eterogenei

A livello di prestazioni, Stonesoft Security Engine 5.4 lancia la sfida alle soluzioni di sicurezza basate su hardware Asic. E aggiunge elevata flessibilità di configurazione, gestione centralizzata e con interfaccia intuitiva, minori costi di possesso e capacità di individuare le Tecniche di Evasione Avanzata.

Pubblicato il 12 Dic 2012

Il solo cambiamento di numero nel nome non deve far supporre che ci si trovi di fronte a un semplice aggiornamento. Stonesoft Security Engine 5.4, la piattaforma software modulare e integrata di sicurezza alla base dell’offerta del vendor finlandese di It security Stonesoft, “è in realtà un engine, frutto di tre anni di sviluppo, e che entra nella gestione delle applicazioni, ovvero quello che oggi il mercato chiede alla sicurezza It”. A parlare così è Emilio Turani, country manager di Stonesoft Italia, Svizzera Italiana e Grecia. Il rilascio di Stonesoft Security Engine 5.4 avviene in contemporanea con quello di due nuove appliance, Stonesoft 3206 e Stonesoft 5206, che mettono in evidenza i vantaggi del nuovo software, quali la flessibilità di impiego, le performance (oltre i 100 Gbps) e le capacità di ispezione. Queste si estendono alle Tecniche di Evasione Avanzata, o Aet, tanto più pericolose in quanto, sfruttando le vulnerabilità delle reti, sfuggono alla maggior parte degli attuali strumenti di security. Per aiutare le aziende a difendersi da queste minacce, Stonesoft propone anche Eps, un software dedicato che può essere integrato anche in soluzioni di security di altri vendor.

Emilio Turani, country manager di Stonesoft Italia, Svizzera Italiana e Grecia.

“Con Stonesoft Security Engine 5.4 – spiega Turani – riusciamo a fornire livelli di performance tipici dei sistemi di sicurezza basati su Asic [Application-specific integrated circuit, ndr]”. Le soluzioni create con Stonesoft Security Engine 5.4 possono essere, quindi, installate su server o fruite come appliance fisiche o virtuali. Tutto viene gestito da una console centralizzata, il Stonesoft Management Center (Smc). “Proprio in virtù del nostro approccio software – sottolinea il country manager – abbiamo sempre puntato molto sul management, con l’obiettivo di offrire semplificazione della gestione e scalabilità”.

I clienti di Stonesoft sono aziende di dimensioni medie e grandi, che dispongono di ambienti di rete eterogenei e dinamici. “Questo tipo di realtà – continua Turani – richiede oggi tecnologie adattabili. Per noi è importante il concetto di sicurezza adattiva: grazie alla possibilità di plasmare le soluzioni sulle esigenze specifiche e variabili che caratterizzano questi ambienti, i nostri sistemi abbattono i costi di possesso e di amministrazione. La capacità di Stonesoft Security Engine 5.4 di far convergere diverse tecnologie per la sicurezza e l’aumentato throughput del traffico applicativo permette alle soluzioni Stonesoft di offrire maggiori vantaggi rispetto alle tecnologie tradizionali. Quando viene configurato come Next Generation Firewall/Vpn [Virtual private network, ndr], Security Engine riesce a ispezionare il traffico con lo stesso libello di precisione di un Ips [Intrusion prevention system, ndr]. In maniera simile, quando viene configurato come un Ips, Security Engine offre una serie di funzioni precedentemente ritrovabili solo in soluzioni Firewall/Vpn di fascia alta”, conclude Turani. Il tutto è condito dall’essere “Aet-ready”.

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