Cloud computing, sicurezza e sviluppo software: i pilastri della strategia Verizon

Il colosso delle telecomunicazioni e di Internet vuole proporsi come ‘piattaforma unica’ per riuscire a trarre vantaggio dai nuovi fenomeni dell’Ict in modo semplice, rapido e sicuro. Tutto grazie all’utilizzo di tecnologie standard, l’offerta di soluzioni orizzontali e verticali, il supporto all’integrazione

Pubblicato il 29 Mag 2012

Non solo uno dei maggiori operatori mondiali delle comunicazioni a banda larga, wireline e wireless, ma anche una piattaforma per il business. Negli ultimi tempi Verizon Communications, sede a New York, 93 milioni di clienti retail negli Usa, ma attiva anche in più di 150 Paesi, per un fatturato 2011 di 111 miliardi di dollari, si propone come “abilitatore dei nuovi modelli di business e di utilizzo dell’Ict soprattutto con le sue articolazioni attive nelle soluzioni enterprise e nella sicurezza” (dichiara la stessa azienda nelle sue recenti comunicazioni – ndr).

In un recente incontro con media e analisti organizzato da Verizon Enterprise Solutions a Londra, la parola “piattaforma” è risuonata come un mantra. Piattaforma in quanto l’organizzazione di Verizon che segue il mondo delle aziende, soprattutto medio-grandi e grandi, non mette a disposizione dei clienti solo connettività a banda larga, ma anche una rete mondiale di data center di ultima generazione orientati al cloud computing, gestita dalla controllata Terramark; soluzioni “orizzontali” come l’Unified Communications and Collaboration (Ucc) – inclusa la telepresenza – e un numero crescente di “point solution” verticali” come lo smart metering, il fleet management e così via. Un’altra iniziativa chiave è l’offerta di Application Programming Interface (Api) con cui gli sviluppatori possono integrare i sistemi e le applicazioni aziendali con le infrastrutture di networking, storage, computazionali, applicative e così via erogate as a service . “Stiamo parlando di software – ha sottolineato in un suo intervento Kerry Bailey, chief marketing officer di Verizon – qualcosa di diverso da quanto ci si potrebbe aspettare da un operatore solo telefonico”.

Sempre Bailey ha affermato che Verizon è pronta ad aiutare le aziende a sfruttare le opportunità che stanno dietro a tutti i fenomeni emergenti dell’Ict: dalla mobilità al cloud computing, che sono poi i due temi emergenti per eccellenza, alle applicazioni machine-to-machine. “In pochi minuti – ha dichiarato – con pochi point & click i clienti possono creare nuove infrastrutture. Questa semplicità è possibile perché adottiamo tecnologie standard”. Capitolo fondamentale, in questo contesto, è la sicurezza, tema a cui Verizon aveva dedicato due settimane prima un incontro presso il Security Operations Center, di Dortmund Germania. Un’occasione sia per discutere dei risultati del 2012 Data Breach Investigations Report, realizzato dal Verizon Risk Team, ma anche di visitare questa struttura specializzata in servizi gestiti di security, networking e application management. Fra le novità, dopo un periodo in cui le aziende si sono focalizzate soprattutto sui rischi legati ai comportamenti del personale interno, il ritorno di fiamma degli attacchi della cybercriminalità (+6% delle violazioni alla sicurezza nel 2011, contro un -13% di quelli che hanno visto coinvolti insider). Nel proporsi come fornitore di sicurezza, Verizon fa leva sulle conoscenze che acquisisce attraverso il monitoraggio dei traffici che passano nei data center e nelle reti che gestisce, e sulla possibilità di inserire misure di protezione direttamente nelle piattaforme di cloud computing, oltre che nelle connessioni con i sistemi It dei clienti.

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