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Il Piano Industria 4.0 presentato da Renzi e Calenda

Incentivi e sostegno economico alle imprese, impegno sulla diffusione della cultura digitale e nella creazione di Competence center per promuovere le nuove tecnologie sul territorio; il Governo si è mosso lungo queste linee guida per costruire il Piano nazionale Industria 4.0 presentato in tutto il Paese

Pubblicato il 25 Ott 2016

Foto di Ministero dello Sviluppo Economico

“Abbiamo fiducia nelle imprese – ha dichiarato Matteo Renzi presentando poco tempo fa il Piano Nazionale Industria 4.0 a Milano – Stiamo vivendo una rivoluzione, ci saranno nuovi vincenti e nuovi perdenti, l’Italia deve essere la patria della possibilità”.
Il piano, in generale, ripone grande fiducia nelle aziende; lo Stato infatti interviene con azioni orizzontali e non verticali o settoriali, lavora sui fattori abilitanti, senza ricoprire un ruolo dirigista.
“Il piano – ha affermato il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda – mobiliterà 24 miliardi di euro di investimenti privati su tecnologie, innovazione e ricerca e sviluppo, mentre l’impegno pubblico complessivo è pari a 13 miliardi di euro che sono stanziati su molteplici iniziative”.

Di questo servizio fa parte anche il seguente articolo:

IL COMMENTO – Polimi: il Piano Industria 4.0, ciò di cui l’Italia aveva bisogno

Le linee strategiche del Piano riguardano incentivi agli investimenti innovativi (anche dal punto di vista di ricerca e sviluppo e della finanza a supporto) e all’acquisizione di competenze, attraverso iniziative quali

Alternanza Scuola Lavoro, percorsi Universitari e di Istituti tecnici superiori, il potenziamento di cluster e dottorati e la promozione di Digital Innovation Hub e di Competence Center.
“Mentre i Digital Hub nascono spontanei sul territorio – ha specificato Calenda – il Governo si impegnerà sui Competence Center. Per non dare investimenti a pioggia, abbiamo deciso di partire investendo (previsti 100 milioni) su Politecnici, Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Bologna, la Federico II di Napoli e le Università Venete”.
Le direttrici di accompagnamento riguardano le infrastrutture abilitanti (impegno sulla banda larga e massima collaborazione alla definizione di standard e criteri di interoperabilità IoT) e gli strumenti pubblici di supporto promuovendo, tra l’altro, lo scambio salario-produttività attraverso la contrattazione decentrata aziendale.

Gli strumenti del Piano Industria 4.0

Tante le iniziative cui sono state destinate le risorse. In particolare si fa riferimento a una serie di agevolazioni: tra questi il Superammortamento (un incremento dell’aliquota da 140% a 250% che sarà prorogato) per gli investimenti in Industria 4.0; mentre per il credito d’imposta alla Ricerca è previsto un incremento dell’aliquota su ricerca interna dal 25% al 50% e il limite di credito massimo per contribuente sale da 5 a 20 milioni.
Sul fronte della finanza a supporto di Industria 4.0, Venture capitalist e startup, l’impegno è diretto a incentivare gli investimenti privati su tecnologie e beni. In particolare le novità riguardano le detrazioni fiscali al 30% per investimenti fino a un milione in Pmi innovative, e ancora, la detassazione del capital gain su investimenti a medio/lungo termine e fondi dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti innovativi.

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