Recensione

I CIO e la trasformazione digitale

Pubblicato il 23 Ott 2017

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Negli ultimi anni lo tsunami della trasformazione digitale del business ha impegnato sia la letteratura accademica sia quella propria dell’ecosistema ICT delle aziende e delle istituzioni. Ciò nonostante molti CIO,  il cui ruolo risulta fondamentale nella gestione di questo rivoluzionario fenomeno che investe ormai ogni angolo del pianeta, si dibattono tra mille difficoltà nell’affrontare questa epocale trasformazione.

Queste difficoltà nascono anche dalla finora scarsa collaborazione fra le due comunità e dal gap esistente fra i modelli astratti della ricerca evocati dagli accademici  e l’esigenza  sempre più impellente dei manager informatici di trovare soluzioni a problemi ogni giorno più concreti.

Questo libro (edito da Springer International) è un compendio mirato  di esperienze e di prospettive e rappresenta una serie di considerazioni che uniscono al rigore della disciplina accademica  la ricchezza e l’attualità di esperienze pratiche.

L’opera si apre con una intervista a Paolo Cinelli (Digital Business Manager – IKEA), una delle figure  più influenti  nella comunità digitale internazionale. Cinelli parla della sua esperienza nel percorso di trasformazione digitale del suo gruppo e delle sfide relative agli ostacoli incontrati durante le varie fasi di questa rivoluzione.

I vari capitoli riprendono le riflessioni e gli approfondimenti eseguiti dai partecipanti durante gli eventi della comunità dei CIO Finaki (dal 2015 al 2017)  e in particolare nei workshop che costituiscono la modalità di lavoro a declinazione della  tematica principale.

Attraverso la storia, le nuove tecnologie  hanno provocato traumi e discontinuità in sistemi industriali e hanno sostituito vecchi modi di fare business. La rivoluzione in corso non fa eccezione e mentre può essere percepita come una minaccia per alcune aziende, può offrire impensabili opportunità ad altre.

Il CIO deve comunque conquistarsi un posto centrale  fra gli attori principali di questa trasformazione come agente leader del cambiamento in atto.

Le tecnologie digitali provocano impatti importanti sia all’interno dell’organizzazione aziendale sia dalla parte del mercato e spingono le aziende a:

  • Cambiare radicalmente e adattare le decisioni aziendali alla nuova situazione
  • Trasformare qualche volta in maniera aggressiva la concezione e lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi
  • Trovare nuove vie e nuove modalità per indirizzare le esigenze dei propri clienti
  • Avere il coraggio di rivoluzionare processi di produzione e modelli di business per creare nuove fonti di fatturato
  • Influenzare la competitività aziendale attraverso il coraggioso cambiamento di strutture industriali esistenti

Ciò che poteva in passato venire percepito come un semplice miglioramento di prodotto o di processo sta cambiando in maniera “disruptive” i comportamenti dei clienti e degli utenti, i canali di comunicazione, i processi produttivi e le procedure di fruizione dell’IT.

Qualche scettico potrebbe pensare ad una semplice moda introdotta e sostenuta dai media, ma in realtà siamo di fronte a una rivoluzione simile a quella causata dalla scoperta e dall’introduzione delle macchine a vapore  o delle linee di assemblaggio robotizzate. La differenza essenziale nella trasformazione digitale  di oggi sta nella velocità, o meglio, nell’accelerazione  con cui gli effetti della stessa pervadono la vita dei consumatori, dei lavoratori e delle organizzazioni.

Ancora pochi anni e il linguaggio comune del business e delle missioni a questo congiunte diventerà e sarà percepito come lontano dalla realtà, artificiale e obsoleto.

Essendo la figura del CIO centrale in questa fase di cambiamento, il livello di responsabilità proprio della sua funzione, sebbene non ancora definito in tutte le sue implicazioni organizzative,  è destinato a crescere in maniera esponenziale per permettere all’azienda di navigare fra le mille difficoltà, incertezze  ed opportunità offerte da questi mutevoli scenari del mercato.

Non ci sono mai state comunque trasformazioni indolori. Le aziende apprenderanno presto la lezione dagli errori compiuti e si avvieranno al completamento virtuoso dei cambiamenti necessari al successo.

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