Jaspersoft: libro “aperto” su Business Intelligence. Parola di Ceo

Incontro con Brian Gentile, Ceo di Jaspersoft, vendor di software di Business intelligence open source orientata agli Analytics per i Big data. Proprio grazie all’approccio open source che in Internet è “strutturale”, Jaspersoft controlla la suite di “Business intelligence per Big data più diffusa in assoluto”, dice Gentile

Pubblicato il 16 Lug 2012

Brian Gentile, Ceo di Jaspersoft

Brian Gentile, Ceo di Jaspersoft, esperienze pregresse in Apple, Sun e Ariba è da 12 anni che di Business Intelligence (Bi) ne vede tanta: “È un settore software ‘vibrant’ (esuberante) e ad alta crescita: crisi o no, ‘l’insight’ dai dati per decidere, serve sempre”, esordisce Gentile.
Nel 2003 Jaspersoft parte con la visione di una intelligence dei dati in rete e non solo all’interno delle aziende. Headquarter a San Francisco, uffici sparsi nel mondo, la società ha un modello di business bipolare centrato, da un lato, su 175.000 aziende utenti che utilizzano la suite di Business Intelligence sfruttando il modello ‘copyleft’ (rilascio di software libero che impone ad ogni sua modifica o versione estesa che sia anch’essa software libero e, quindi, rimessa a disposizione della comunità) e, dall’altro, su alcune migliaia di clienti commerciali che acquistano dalla società un’estensione Enterprise e/o Professional della BI Suite (arricchita quindi di funzionalità e componenti specifiche per il mondo Enterprise) venduta con licenza annua e col classico copyright.

Un bipolo con un “business largamente positivo e in crescita”, dice Gentile: non abbiamo a disposizione dati di fatturato specifici ma il fatto che Jaspersoft sia entrata nel Magic Quadrant di Gartner nell’ambito delle ‘Piattaforme di Business Intelligence’ ci fa presupporre che superi la soglia di 20 milioni di dollari (tutti i soggetti che rientrano nel Magic Quadrant generano almeno 20 milioni di dollari l'anno, soglia determinata dalla stessa Gartner – ndr).

“Il punto di forza di Jaspersoft è il market share”, dice Brian Gentile: “la Bi suite, grazie alle radici open, raduna dietro di sé una comunità di 275.000 membri registrati che, con 16 milioni di download e 6.000 nuovi membri al mese, genera i 175.000 dispiegamenti produttivi liberi (che immettono nella comunità software libero partendo dalla suite in versione open messa a disposizione da Jaspersoft). A questi vanno sommate le migliaia di clienti tradizionali (che acquistano la licenza della versione Enterprise della suite). Con questi numeri, la nostra Bi Suite è certamente il software di Bi più diffuso al mondo”. Anche se, puntualizza correttamente Gentile, la soluzione “non arriverebbe ancora ad un market share a due digit se la diffusione fosse calcolata in modo classico basandosi solo sul fatturato delle licenze commerciali”.

Luca Zurlo, Country Manager Sud Europa Jaspersoft

A Gentile fa eco Luca Zurlo, country manager Sud Europa: “Jaspersoft Italia, partita ad agosto 2010, conta oggi 8.000 membri copyleft (tra cui, ad esempio, Aeroporto di Linate); sul piano della proposta commerciale più classica, alcuni nostri clienti sono Enel, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Comune di Reggio Emilia, Autorità portuale di Venezia”.

Il “calcio d’avvio” della comunità raccolta intorno alla Bi Suite di Jaspersoft viene, a sorpresa, dall’Italia; in particolare da una tesi di laurea dall’Università di Padova scritta da Giulio Toffoli su iReport, uno strumento per la Business Analysis professionale. Toffoli, oggi Jaspersoft software architect, guida un team che sta facendo evolvere iReport in ‘Studio’, strumento di disegno professionale all’interno della Bi suite di Jaspersoft che, tra l’altro, comprende componenti come Reports Server (ammiraglia di Bi Suite, che include in modo automatico e sicuro le componenti Reporting Library e Design), Olap per una ricca analisi multidimensionale ed Etl.

Jaspersoft centra tre obiettivi, dice il suo Ceo: “Primo, un sistema di Bi self service per ogni utente web, ubiquo (accesso da tablet o smartphone), out of the box (ogni soluzione sta nel server, non serve software client), fruibile via browser con ‘point & click, drag & drop’, rapido nelle risposte (l’analisi è con tecniche in memory)”. British Telecom, per esempio, serve con Bi Suite migliaia di addetti del proprio customer service.

“Secondo obiettivo – prosegue Gentile – è la scalabilità ai vari tipi di utenza, sperimentata sulle varie piattaforme di Application server, da quella di Jboss a Websphere di Ibm”.

“Terzo, una Bi a prova di futuro, in grado di indirizzare contenimento dei costi, consumerizzazione dell’It ed effetti combinati di cloud, big data e mobilità”, aggiunge Gentile. Nel cloud, “Bi Suite è l’unico software di Bi finora disponibile come soluzione Saas in tutti e tre gli ambienti cloud di VMware, RedHat e Amazon. Ed è disponibile altresì come strumento di sviluppo Platform as a Service (con Cloud Foundry, la Paas di VMware e con OpenShift, la Paas di RedHat). La soluzione diventa così uno strumento di sviluppo ad uso degli Isv che fanno il lavoro di ‘Business Intelligence Builder’, cioè sfruttano la piattaforma per costruire soluzioni di Analytics personalizzate o personalizzabili per le loro aziende clienti”, spiega Gentile.

È questo un chiaro vantaggio di Jaspersoft, valso oltre 200 clienti in ambito cloud: alcuni utilizzano e sfruttano soluzioni Saas multitenant, altri (Dupont, Nasa o Tata Communication) fanno i Business Intelligent Builder di proprie soluzioni interne o orientate ad erogare servizi (sfruttano dunque la suite come piattaforma di sviluppo per nuove soluzioni o servizi di BI). Emerge così un mercato di “software aziendale di Bi non utilizzato così com’è, ma piuttosto sviluppato dalla stessa azienda cliente con strumenti di sviluppo messi a disposizione da un vendor (embedded)”. “L’azienda cliente diventa l’Isv di se stessa”, osserva Gentile.

Un mercato stimato in 8 miliardi di dollari su un totale di 12 miliardi. E che cresce in fretta: 12% nel 2011 (fonte Gartner), ma per Jaspersoft la Cagr (Compound Annual Growth Rate) 2009-2011 è addirittura del 57%.

Ma è l’accesso aperto ai Big data il vero differenziatore: “La soluzione Jaspersoft sfrutta in modo nativo i software open source per accedere ai Big data in Internet” sottolinea Gentile. Un secondo importante differenziatore è che Jaspersoft fornisce connettori Sql-like per tutte le tipologie di dati di tipo ‘non Sql’ che appunto fra i Big Data sono quelli predominanti (vedi "Big data con software open source, schemi per dati a strutture diverse")”.

E sul piano della mobility Gentile osserva: “Mobile, per soluzioni tutte nel server, non è che un nuovo tipo di client. I report devono sì esser letti su un tablet, ma l’eventuale revisione è solo finalizzata a gestire l’accessibilità ai report con un dito. Il problema, semmai, è per gli smartphone che hanno lo schermo piccolo; in questo caso le schermate dei report vanno adattate: Jaspersoft fornisce un’applicazione di partenza e un Software development kit”.

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