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Il potere dell’AI sta nel saper valorizzare quello umano. Parola di OpenText



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Nelle nuove prospettive presentate dall’azienda in occasione della tappa londinese di OpenText World Europe 2024, AI generativa e cloud confluiscono per valorizzare i talenti delle persone e supportare le aziende nell’innovare il proprio mindset, senza pretendere che si buttino nel vuoto. 

Pubblicato il 22 apr 2024

Marta Abba'

Giornalista



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“Never send a human to do a machine job”. Trasformando in strategia di business una quote cinematografica tratta dal film, un tempo visionario, “‘Matrix” (1999), Mark J. Barrenechea, CEO e CTO di OpenText riesce a spiegare con estrema sintesi e chiarezza la direzione con cui sta mettendo a terra le promesse dell’intelligenza artificiale. Nel “suo” settore dell’information management, ma non solo. Lo fa in occasione del suo “tour” europeo – l’OpenText World Europe 2024 – illustrando la nuova offerta rivista in chiave AI.

Chissà se è questa la “rivoluzione di mindset che rompe le regole” a cui accenna lo special guest dell’evento londinese Bertrand Piccard, esploratore e psichiatra svizzero che si sta preparando ad effettuare il giro del mondo su un aereo a idrogeno, entro il 2028, per dimostrare che esiste la soluzione per abbattere l’impatto climatico dei trasporti via aria.

Piccard paragona la vita a una mongolfiera: c’è sempre almeno un vento che la spinge (trend, politica, economie, guerra, crisi climatica, …), ma i veri pionieri scelgono di “alleggerirsi da abitudini, regole e stereotipi per alzarsi di quota, guardare dall’alto la situazione e decidere come sfruttarlo e per andare dove”. Lasciando ai singoli le personali riflessioni del caso, nei confronti delle aziende l’intenzione di Piccard è quella di responsabilizzarle sull’uso (anche) dell’AI: a ciascuna la scelta di come investirvi, data l’aria che tira.

Come sfruttare un catalizzatore del potenziale umano

OpenText lo ospita, sapendo di avere già una risposta pronta alle domande che questo vero pioniero pone dal palco al mondo della tecnologia. L’intelligenza artificiale deve essere “un catalizzatore di potenziale umano”, rendere le aziende più creative e produttive tanto da rivoluzionare il panorama di business” spiega infatti Barrenechea.

Questa “dichiarazione di intenti” si declina in un’offerta IT concreta, costruita attorno ad alcuni principi fondamentali. Il primo è quello di permettere alle macchine di “fare il lavoro”, per minimizzare gli errori e massimizzare i talenti umani. Ci vuole una maggiore fiducia nell’automation per farlo, passo avanti fondamentale verso l’adozione di un mindset orientato all’AI.

Se si desidera sbloccare la produttività in modo evidente e decisivo, secondo OpenText bisogna continuare a puntare su automazione e AI in modo convergente, per ottimizzare una doppia spinta innovativa in grado di fare la differenza. Passaggio obbligato, quello di riporre la fiducia nelle decisioni prese tramite AI, obbligato per le aziende software che vogliono evolvere. Quindi, per tutte le aziende di ogni settore che scelgono di capire il modo più sicuro per farlo, re-immaginando il modo di affrontare il lavoro.

La serie Aviator, declinata in innovazione

In questo quadro di audace prospettive di trasformazioni apparentemente inevitabili, OpenText si propone come alleato per una transizione verso il cloud da compiere “con sicurezza e con AI, e con massima fiducia nell’integrità dei dati” spiega dal palco Muhi Majzoub, EVP e Chief Product Officer di OpenText.

Al centro del suo intervento la Cloud Editions 24.2, una nuova suite “con cicli di innovazione di 90 giorni”, accompagnata da Titanium X, la roadmap strategica di prodotto di OpenText, in arrivo con Cloud Editions 25.2. Esplorarne le tre aree di innovazione permette di capire sia il presente che il futuro di questa azienda sempre più pronta a scommettere sull’Europa.

Quella di “Business AI” unisce data governance, conformità e autenticazione, mettendo l’AI generativa al servizio della proprietà intellettuale, confidando su grandi dataset privati, “pronti” a fornire solo informazioni giuste e solo alle persone giuste. Un esempio per tutti è l’assistente OpenText Content Aviator con cui compiere ricerche conversazionali e automatizzare l’analisi dei contenuti e degli spazi di lavoro, senza spostare i dati. Sempre basati sull’AI generativa anche OpenText IT Operations Aviator, a supporto del service desk, e OpenText Operations Bridge con Aviator, specializzato nel trovare rapidamente le informazioni necessarie per risolvere problemi urgenti, minimizzando gli episodi di servizio ininterrotto. Tra le varie “personalità” di Aviator della stessa area, ve ne sono anche di dedicate al DevOps e all’Edge, oltre che al settore legal.

Passando all’innovazione più fortemente legata al cloud, OpenText Experience Cloud rappresenta l’opzione chiave per tutti i delicati processi onboarding, compliance e retention, ma vi sono Aviator anche per la gestione agile dei vari fornitori o per migliorare il monitoraggio e gli insight in tempo reale sull’intero patrimonio IT in modo efficace ma semplice. Immancabile una soluzione per la sicurezza- OpenText Cybersecurity Cloud – completa di funzioni per la gestione dell’identity intelligence, area chiave per poter valorizzare i dati con maggiore serenità.

Terzo “braccio” della strategia di innovazione in atto, quello di “Business Technology”. In questo capitolo rientrano le soluzioni IT che agevolano il paradigma dei dati connessi, ovunque e in qualsiasi modo, in particolare su cloud privato, pubblico o tramite API. A dominare il ventaglio di soluzioni, c’è in questo caso OpenText Aviator Search, strumento per l’estrazione e l’arricchimento delle informazioni in tutti i formati di file, arricchito da funzioni di sicurezza avanzate e intelligenti, complici i Large Language Model. Il valore sottolineato dallo stesso Majzoub sta nella precisione e nell’accuratezza raggiunte grazie alla possibilità di individuare l’origine delle risposte e di convalidarle attraverso fonti di dati.

Anche le altre opzioni scommettono il tutto e per tutto sui dati, per potenziare le capacità decisionali, tracciare e gestire i beni ad alto valore tramite IoT, creare nuove applicazioni agilmente, focalizzandosi sul loro scopo: il connubio produttività – efficienza.

Imprese a “scuola di volo”

Di fronte all’ampiezza dell’offerta con la costante “Aviator” che fa da fil rouge tra prospettive molto differenti, un’impresa può sentirsi ragionevolmente “intimidita” dalla sfida che ha di fronte. E la pressione perché la affronti è spesso alta. OpenText non ha faticato a immaginarlo e già da qualche tempo ha lanciato il programma “Earn your wings”, ricordato anche a Londra.

Con questa iniziativa diventa possibile sperimentare con i propri dati in un ambiente privato di AI generativa in modo semplice e veloce, saggiandone l’utilità nel proprio specifico contesto ma senza già operare in un ambiente di produzione reale. Chi sceglie di approfittare di tale opportunità, infatti, può continuare a fare business con le proprie soluzioni esistenti e, parallelamente, muovere i primi passi e accelerare il proprio percorso verso l’AI. Al suo fianco, se concede, potranno esserci anche degli esperti in materia di OpenText per una consulenza su obiettivi e casi d’uso da affrontare e sulla preparazione affatto banale dei database, per ottenere il massimo valore dai LLM. Infatti- per chiudere il cerchio con un’altra frase celebre – vale sempre “garbage in, garbage out”.

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