È il digital marketing il “low hanging fruit”

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È il digital marketing il “low hanging fruit”

Nel corso dell’evento Teradata Partners 2012 di Washington, ZeroUno ha incontrato Hermann Wimmer, Emea President Teradata, per parlare di digital marketing e di come le aziende utenti stanno cambiando il loro modo di decidere attraverso gli analytics.

Pubblicato il 14 Nov 2012

di Giampiero Carli Ballola

“Sui big data, che personalmente intendo come un’estensione dell’enterprise data warehousing a comprendere i dati semi-strutturati – esordisce Hermann Wimmer, Emea President Teradata (nella foto) –  osserviamo due tipi di atteggiamenti degli utenti. C’è che li vede come un elemento di complessità difficile da trattare e chi li vede come un mezzo per guadagnare un vantaggio competitivo”. Le imprese più pronte nel cogliere i vantaggi della big data analysis sono quelle che hanno a che fare direttamente con i clienti, per le quali il digital marketing rappresenta la strada più concreta e immediata (“low hanging fruit”, dice Wimmer) per far business.

Così come lo è per Teradata: “Si tratta di un enorme mercato – interviene Volker Wiewer, Ceo di e-Circle (società acquisita da Teradata) e responsabile appunto per il digital marketing – che valutiamo sui 500 miliardi di dollari e in crescita anno su anno del 24%, dove c’è una larga componente di imprese di medie dimensioni e dove la presenza Teradata è scarsa”. Tanto che, precisa Wimmer, saranno le strutture di Aprimo (altra società acquisita da Teradata) ed e-Circle, operativamente indipendenti, a trattare con i clienti, lasciando alla casa-madre la fornitura delle soluzioni. “A tal fine – riprende Wimmer – stiamo lavorando, e-Circle e noi, su applicazioni analitiche capaci di fornire, tramite l’integrazione dei diversi dati, informazioni utili per tutti i dipartimenti aziendali”. Questo anche perché, aggiunge Wiewer, “Il modo con cui sono guidate le imprese cambia e le decisioni strategiche sono sempre più spesso prese collegialmente”. Una strategia che sta già dando i suoi frutti “…tanto che nella prima metà dell’anno il nostro business Emea è cresciuto del 20%, e questo – conclude Wimmer – è un risultato straordinario”.

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Giampiero Carli Ballola

Giampiero Carli-Ballola, nato nel 1942 e giornalista specialista in tecnologia, collabora con ZeroUno dal 1988. Segue i processi di digitalizzazione del business con particolare attenzione ai data center e alle architetture infrastrutturali, alle applicazioni big data e analitiche, alle soluzioni per l’automazione delle industrie e ai sistemi di sicurezza.

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