Come ti costruisco un perimetro intorno al dato

Da Boole Server una soluzione che protegge le informazioni critiche con la crittografia e le centralizza garantendone sempre l’accessibilità a chi ne ha diritto. Come una cloud storage privata professionale, ma semplice da utilizzare.

Pubblicato il 12 Dic 2012

Quali cambiamenti nel modo di fruire l’It comportano un radicale ripensamento delle strategie per proteggere i dati aziendali? Uno è sicuramente la diffusione dell’utilizzo degli smartphone e di altre tecnologie dell’“It consumerization”. “Fino a poco tempo fa – sostiene Valerio Pastore, presidente di Boole Server – le aziende si concentravano soprattutto sui firewall e sulla data loss prevention all’interno delle mura dell’impresa. Ma questo tipo di sicurezza non riesce a proteggere il dato una volta che questo è uscito dall’azienda. Sempre più spesso i dati critici sono memorizzati su device come i tablet, gli smartphone o le chiavette Usb, che possono essere smarriti o rubati. Oggi il perimetro deve essere costruito intorno al dato. E questo perimetro si chiama encryption”.

Valerio Pastore, presidente di Boole Server

Boole Server ha sviluppato una soluzione che crittografa i dati, li centralizza e ne garantisce sempre l’accessibilità secondo policy granulari definite dal proprietario dell’informazione. “Per esempio – continua Pastore – posso permettere a qualcuno di consultare un documento dopo avergli inviato delle credenziali o una One-Time Password via email. Posso decidere che il documento non possa essere copiato e che non sarà più accessibile passato un certo periodo di tempo. A differenza di altri software che permettono di crittografare le informazioni e di condividerle con l’uso, per esempio, di una chiave pubblica e una privata, Boole Server persegue l’obiettivo della usability. Deve infatti poter essere utilizzato anche da chi non ha particolari competenze tecnologiche”.

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