La Roadmap 2011 di Brocade aprirà il mercato del Virtual Cluster switching

Pubblicato il 26 Mag 2011

“Quella di Brocade è la prima vera Ethernet Fabric, in grado di rivoluzionare l’interconnessione nel data center di nuova generazione, quello che erogherà servizi cloud con una transizione che si rivelerà minimamente invasiva e un total cost of ownership

contenuto perché sfrutta l’esistente ed è “future proof”, con capacità di evolvere”. Con queste parole Paolo Lossa (nella foto), Regional Manager Italia di Brocade fa il punto su strategie, tecnologie e una “fitta” (ma riservata) roadmap operativa 2011 dell’azienda.
Il top manager esprime soddisfazione per gli ordini di Brocade Vdx 6720 lanciati a novembre 2010, primi di una serie di Virtual Cluster Switch (Vcs) in linea con l’architettura Brocade 1 (a questo proposito vedi "Il ruolo dell’Unified Fabric per la User experience dei Servizi Cloud") e per gli ottimi feedback dagli analisti sull’approccio di “integrare funzionalità Ethernet, fiber channel over Ethernet (Fcoe) e funzionalità fiber channel per il San esistente all’interno nell’unico box Vdx”.
Il 2011 vedrà un “forte piano investimenti” sulla struttura tecnico commerciale: l’obiettivo è arrivare ad una decina di “Sales” fra Milano e Roma, aggiuntivi alle attuali 30 persone Brocade. A questi si affianca un cruciale investimento sul canale: dagli attuali 15 a 25-30 i reseller, ma soprattutto “un indispensabile ecosistema di Virtualised Fabric Partner (Vfp): Var capaci di proporre tecnologie di connettività a metà strada tra storage e Ethernet, una sfida non tanto di skill upgrade, ma di consapevolezza di un mercato che si apre. Chi vende storage oggi – spiega Lossa – è poco credibile nel mondo Ip e viceversa, mentre i Vcs aggiungeranno al portafoglio San e alle classiche connettività Ethernet e Ip importanti opportunità di cross selling. In tempi di crisi è premiante creare una terza rete tra Ip e storage, senza approcci ‘disruptive’: a chi manifesta l’esigenza di una gestione dinamica di Virtual machine tra due data center, gli altri vendor oltre all’Ethernet convenzionale, non possono proporre che i propri server, i sistemi di networking Ip e Fcoe e un simulatore di virtualizzazione con licenze. Mentre un paio di Vdx inseriti al posto giusto fanno interagire in maniera standard quanto esiste in ambito Ethernet e San, supportando in modo trasparente il colloquio con qualsiasi tipo di ipervisore”. Insomma, cloud o no, “riunire” due o più data center a forte virtualizzazione è un incubo che Brocade promette di risolvere.

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