Analisi automatizzata della rete: così funziona Flowmon FPI

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Analisi automatizzata della rete: così funziona Flowmon FPI

Flowmon Packet Investigator è stato progettato per analizzare i pacchetti automaticamente e fornire suggerimenti sulle azioni correttive

Pubblicato il 18 Ago 2020

di Redazione

Flowmon Packet Investigator è lo strumento per il controllo automatizzato del traffico di rete. Questo nuovo prodotto lanciato da Flowmon Networks consente agli utenti di risparmiare tempo, passando dall’indagine manuale sui pacchetti a livelli di automazione e fornisce suggerimenti sulle azioni correttive.

“Siamo impegnati a semplificare la vita dei professionisti IT – ha affermato Angelo Sbardellini, Sales Manager Italia e Malta di Flowmon Networks – e Flowmon Packet Investigator è un altro passo avanti nella nostra missione. Gli amministratori possono ora saltare completamente le indagini manuali sugli incidenti e lasciare che la nostra soluzione faccia tutto il lavoro pesante. Basta catturare il traffico con Flowmon o caricare PCAP da fonti di terze parti, eseguire le analisi automatizzate e ottenere una comprensione immediata del problema e suggerimenti per un rimedio. È veramente semplice.”

Flowmon Packet Investigator offre funzionalità di registrazione del traffico on demand a velocità 1G, 10G, 40G e 100G nelle reti cloud, virtuali e fisiche, gestite in remoto da un’unica console di gestione. Ma ciò che lo distingue è il know-how specialistico integrato. Il suo motore di analisi PCAP comprende i protocolli di rete, le loro dipendenze, le specifiche RFC e gli errori. Pertanto, non solo fornisce approfonditi dettagli, ma automatizza l’analisi, valuta gli eventi acquisiti, cerca codici di errore e fornisce spiegazioni e suggerimenti per la soluzione del problema.

Con Flowmon Packet Investigator, gli amministratori possono ridurre drasticamente il tempo medio di risoluzione in casi come: problemi relativi alla connettività di rete (comunicazione bloccata dal firewall, destinazione non raggiungibile, errori TCP, eccetera); malfunzionamento o errata configurazione dei servizi di rete critici (ARP, DNS, DHCP); incompatibilità nella crittografia client / server (versione SSL / TLS, algoritmi di crittografia, certificati e così via); problemi di stack del protocollo dell’applicazione (HTTP, SAMBA, FTP, IMAP, POP…)

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