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HPE Discover Virtual Experience: le nuove infrastrutture dall’edge al cloud

Nel corso del recente HPE Discover Virtual Experience il vendor ha lanciato numerose novità nell’ambito della strategia che mira a potenziare sia gli ambienti edge sia a portare l’esperienza cloud all’interno dei data center. E ha chiamato anche alcuni italiani a portare la propria testimonianza

Pubblicato il 02 Lug 2020

foto Stefano Venturi

Anche l’Italia ha una rappresentanza di campioni di quella trasformazione digitale che interessa la dimensione edge-to-cloud e di cui si è fatta paladina, fra gli altri vendor, anche HPE, come ha ulteriormente dimostrato il recente evento HPE Discover Virtual Experience. Una manifestazione online ricca di keynote e annunci, in cui ha avuto un ruolo da protagonista anche una rappresentanza di clienti italiani, invitati a raccontare la loro esperienza nella HPE Italy Digital Game Changers. Una tavola rotonda con Stefano Venturi, presidente e amministratore delegato di HPE Italia, in qualità di padrone di casa.

Largo a chi cambia le regole del gioco

Chi sono i Digital Game Changers? “Sono le persone impegnate nel digitale che abilitano un cambiamento di gioco nelle loro aziende”, spiega Venturi. Per l’occasione, connessi da remoto grazie a una piattaforma di videoconferenza, a rappresentare la comunità degli innovatori dei giochi digitale sono stati invitati: Luca Vittani, Head of Infrastructure & Service Delivery CIO Department del Gruppo San Donato; Sandro Lancelotti, IT Manager presso Tec Eurolab (laboratorio di testing di materiali e centro di formazione); Marco Giulietti, amministratore delegato ISA (azienda che produce frigoriferi, banchi ed espositori in particolare per il settore delle gelaterie), e Michele Lemmi, IT Infrastructure & Service Management di Sammontana (gelateria, croissanteria e pasticceria).

Stefano Venturi, presidente e amministratore delegato di HPE Italia

Sempre più soluzioni centrate sull’edge

Nella prima parte della tavola rotonda è stato trasmesso anche un video in cui Venturi intervistava Jose Mario de la Torre, Managing Director HPE Southern Europe, che ha illustrato alcuni dei punti principali della strategia del vendor nel contesto della visione edge-to-cloud. “Nell’edge – ricorda de la Torre – è dove sta avvenendo l’esplosione dei dati. Questo porta alla necessità di impegnarsi nello sviluppo di soluzioni edge-centric”. Il che non può escludere l’investimento nel cloud. Ma “Il cloud – sostiene il Managing Director HPE Southern Europe – va inteso come esperienza, non come destinazione. La nostra piattaforma HPE GreenLake [una soluzione pay-per-use che permette di creare cloud nel data center aziendale aperto verso cloud esterni, ndr] oggi è in grado di far girare tutti i workload: dai software di virtualizzazione ai database, da Sap Hana ai container, dall’object storage all’High Performance Computing (HPC)”. E questo è tanto più vero con i nuovi cloud service lanciati a HP DVE, che includono il container management, la gestione del ciclo di vita dei processi legati al Machine Learning (ML), la richiesta di preventivi per nuovi servizi sia all’interno di HPE GreenLake sia presso cloud pubblici, l’analisi comparata di questi costi, il self service provisioning. Fra le novità più interessanti anche la possibilità di ottenere le implementazioni di elementi specifici da parte di HPE scegliendo fra tre diversi tagli (small, medium, size) e con consegna entro 14 giorni.

I Digital Game Changers e il Covid-19

Il principale terreno su cui i digital game changers italiani, ma in realtà di tutto il mondo, hanno dovuto mettere alla prova quanto di già realizzato a livello di innovazione nel paradigma edge-to-cloud è stata l’epidemia da Covid-19: “Grazie anche all’aiuto di HPE – racconta Vittani (Gruppo San Donato) – siamo riusciti a mettere in sicurezza circa duemila persone, abilitando lo smart working con soluzioni VDI (Virtual Desktop Infrastructure)”. Esperienza simile anche in Sammontana: “Dal punto di vista dell’IT – dice Lemmi – con l’arrivo del Covid-19 non abbiamo dovuto cambiare quasi niente. Da circa una decina d’anni avevamo già implementato un data center basato su tecnologie HPE a Empoli, cui sono interconnessi diversi stabilimenti e branch office, un ecosistema in continuo cambiamento per adattarsi a mutazioni del mercato o dei business model. Avevamo già molti lavoratori in smart working. Nel giro di una settimana siamo riusciti a rendere operativi con il lavoro agile altre 250 persone circa delle aree amministrazione, finanza e controllo”.

Una nuova era per l’e-commerce

Anche Tec Eurolab si è ritrovata a rafforzare le attività che si potevano svolgere senza una presenza diretta nei laboratori. Grazie a tecnologie HPE e alla collaborazione con system integrator suoi partner, negli ultimi anni l’azienda ha implementato un’infrastruttura che consente la collaborazione fra un centinaio di persone sparse in tre sedi diverse nella provincia di Modena. “Con il lockdown – racconta Lancelotti – abbiamo aumentato ulteriormente l’utilizzo della piattaforma di collaborazione Microsoft Teams e puntato sull’offerta di formazione da remoto e sui servizi acquisibili in modalità e-commerce. Molte elaborazioni, anche molto complesse, siamo comunque riusciti a svolgerle da remoto. Per il futuro contiamo di rendere sempre più possibili le conduzioni di esperimenti in cui il cliente non deve venire presso le nostre sedi, ma può interagire con i nostri tecnici come se si trovasse al loro fianco”.

L’innovazione direttamente nell’edge

L’esperienza, infine, di ISA è emblematica di quanto può avvenire in un’azienda di produzione in cui la maggior parte dei lavoratori deve necessariamente recarsi al lavoro. “Per noi la vera sfida – ricorda Giulietti – è stato riuscire a mettere in sicurezza le circa 700 persone che lavorano in fabbrica. Oltre alla consegna di mascherine e l’obbligo di usarle, abbiamo inventato anche soluzioni tecnologiche per favorire il distanziamento sociale. In collaborazione con HPE, infine, abbiamo sviluppato una soluzione basata su tag e un’app che raccoglie dati sugli spostamenti e gli avvicinamenti del personale. A fine giornata un lavoratore può valutare quanto sia stato attento a evitare possibili contatti troppo ravvicinati. La soluzione è stata accolta bene anche da parte dei rappresentanti sindacali”.

L’esempio dell’applicazione di tracciamento sviluppata da ISA rivolge la nostra mente di nuovo verso le innovazioni presentate da HPE nel corso di DVE, oltre, quelle già citate nell’ambito della piattaforma multi cloud HPE GreenLake. Per restare nell’ambito delle attività di contrasto al Covid-19, all’evento il vendor ha lanciato un framework composto da cinque soluzioni “return-to-work” per il tracciamento e il monitoraggio della distanza sociale, gli ingressi senza contatto, il rilevamento della febbre ed altro ancora. Tutte sono basate su server ad alte prestazioni per l’edge HPE e infrastrutture di rete basate sull’intelligenza artificiale (AI) di Aruba Networks (sussidiaria di HPE).

Modernizzazione di applicazioni e processi

Last but not least, HPE Discover Virtual Experience è stato palcoscenico anche per il lancio di un nuovo brand e portafoglio di soluzioni: HPE Ezmeral. Si tratta di un ventaglio completo di software per l’edge e per il core che copre esigenze di container management, AI/ML analytics, controllo dei costi, IT automation, AI-driver operation e sicurezza. Due – HPE Ezmeral Container Platform e HPE Ezmeral ML Ops – saranno acquistabili sia con il modello tradizionale di licenza sia sottoscrivibili all’interno della piattaforma HPE GreenLake. Entrambi si trovano al momento in versione beta e HPE è disponibile ad accettare nuove aziende interessate a provarle. La disponibilità generale è prevista per il quarto trimestre dell’esercizio HPE.

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