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Da Exe data center per le aziende e la PA a emissioni zero

Il cloud operator del bolognese Exe propone 00Gate Green Data Center, un’infrastruttura in cui è possibile creare virtual private cloud emission free. Alla base, scelte ecosostenibili dell’azienda IT e l’utilizzo della tecnologia Lenovo ThinkAgile CP. Presto l’apertura di un sito in Friuli-Venezia Giulia

Pubblicato il 14 Mag 2020

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Business ed ecologia. Sono due priorità che le aziende e le organizzazioni più lungimiranti perseguono contemporaneamente. E, in questa visione, un approccio ottimale all’IT considera questo ambito come cruciale per aumentare sia la produttività sia l’ecosostenibilità.

Per le aziende che scelgono di avvalersi di un partner esterno per la creazione di un virtual private cloud/data center, è da qualche tempo disponibile 00Green Data Center, una server farm della società Exe di Castel San Pietro (BO) “powered by” la soluzione ThinkAgile CP . Quest’ultima è una proposta di Lenovo per basata sul concetto di composable cloud (cloud componibile), ossia un’infrastruttura costruita da componenti prequalificati per l’interoperabilità, interconnessi e preconfigurati. “L’ambiente ThinkAgile CP per Exe – spiega Alessandro De Bartolo, Country Manager Data Center Group di Lenovo Italia – lo abbiamo sviluppato in collaborazione con il cliente per rispondere al meglio ai suoi obiettivi. Per esempio, abbiamo usato i processori con il migliore rapporto consumi/prestazioni”.

foto Alessandro De Bortolo
Alessandro De Bartolo, Country Manager Data Center Group di Lenovo Italia

Gli altri pilastri della strategia 00Green Data Center sono scelte molto specifiche attuate da Exe: “La maggior parte dei consumi elettrici di un data center è legata al raffreddamento dei sistemi informatici. Per questo motivo, le aziende che possono permetterselo oggi si orientano verso il freecooling [modalità che punta a sfruttare al massimo l’aria esterna o interna più fresca, riducendo così al minimo l’utilizzo di compressori, ndr]”, spiega Gianluigi Capra, CEO di Exe. “Per aumentare le prestazioni del freecooling – continua – abbiamo costruito il data center utilizzando il legno. Ma non si deve temere il rischio di incendi: tra i pannelli viene utilizzata la lana di legno, un materiale ignifugo”.

Come ridurre i consumi elettrici

A dare il tocco finale alla strategia di zero emissioni, quindi, è un impianto fotovoltaico della capacità di 87 kW. “Come previsto dalla legge per gli impianti di queste capacità – aggiunge Capra – Exe non usufruisce dell’energia autoprodotta: la immette nella rete nazionale, da cui poi ne ‘ricompra’ nella quantità necessaria”. Questa modalità, aggiungiamo noi, elimina i problemi di intermittenza della produzione di energia FV. “I fabbisogni di energia elettrica del 00Gate Green Data Center (che occupa uno spazio di 80 mq su un totale di 1.240 mq del sito) sono inferiori alla produzione del nostro fotovoltaico: quindi, il data center è a emissioni negative”.

foto Gianluigi Capra
Gianluigi Capra, CEO di Exe

Ultimo fattore di riduzione dei consumi elettrici è l’utilizzo di gruppi di continuità UPS (Uninterruptible Power Supply) con motori diesel. “Abbiamo esaminato soluzioni a minore emissioni di CO2 che non utilizzassero il gasolio, ma non ne abbiamo trovate con una capacità di riduzione delle emissioni di CO2 inferiori a quella che abbiamo adottata”, spiega Capra. “I sistemi UPS a doppia conversione basati su batterie, che sono quelli più utilizzati, sono responsabili di un non trascurabile consumo di elettricità anche quando sono in stand-by. Il nostro impianto line-interactive con motori diesel entra in funzione solo al momento del bisogno, anche se richiede ai server di garantire la continuità operativa anche con un’assenza di alimentazione di 6-7 millisecondi”. Caratteristica che i sistemi Lenovo ThinkAgile CP hanno.

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