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Cloud and AI Forum: l’automazione dei processi come chiave di efficienza e controllo

L’evento organizzato da Big Blue in diretta streaming ha portato sotto i riflettori anche i temi legati all’hyperautomation, alle soluzioni iBPM e RPA, alle decisioni guidate dall’intelligenza artificiale

Pubblicato il 30 Nov 2020

Cloud & AI Forum

Il futuro tecnologico delle digital enterprise sembra correre su binari ben definiti: i sistemi It saranno sempre più ibridi, decentralizzati e aperti; l’automazione permetterà di ottimizzare i processi, dispensando i lavoratori dalle attività più ripetitive e a basso valore; a vincere la competizione saranno le aziende in grado di sfruttare attraverso l’intelligenza artificiale l’immensa mole di dati finora inutilizzata. Lo scenario tracciato al Cloud and AI Forum by IBM, il talk show trasmesso in diretta streaming dall’IBM Garage di Milano, non lascia dubbi sulla centralità che certe tecnologie, dalle applicazioni as-a-service ai sistemi di cognitive computing fino alle soluzioni open-source, acquisteranno nei prossimi anni.

Dopo la sessione plenaria, l’evento si è sviluppato su cinque aree tematiche, con interventi di approfondimento ad hoc. In particolare, il filone dedicato all’Automazione dei Processi, moderato dal direttore di ZeroUno Patrizia Fabbri, ha portato sotti i riflettori argomenti come l’hyperautomation, la robotica applicata ai processi aziendali, il supporto dell’intelligenza artificiale nelle decisioni, la blockchain.

foto Patrizia Fabbri
Patrizia Fabbri, Direttore di ZeroUno – Cloud&AI Forum, 19 novembre 2020

Hyperautomation, la nuova frontiera dell’automazione digitale

La track si è aperta con una prima sessione dedicata all’Hyperautomation, una tendenza di nuova frontiera, che Gartner ha posizionato tra i trend tecnologici più strategici per il 2020 e il 2021.

Come spiega Fabbri, il concetto di base è molto semplice: “Tutto quello che può essere automatizzato in azienda deve essere automatizzato”.

Il motivo è altrettanto semplice: la proliferazione di dati dell’era digitale ha fatto esplodere una complessità estremamente difficile da gestire, che ha un forte impatto sulla produttività aziendale.

“Il 90% delle informazioni – afferma Davide Albo, Digital Business Automation Sales Specialist, IBM Italia – è stato generato negli ultimi due anni; per i lavoratori significa avere a che fare tutti i giorni con un’immensa mole di informazioni, documenti e email che richiedono molto tempo per la gestione. WorldMarket ha rilevato che circa 500 ore all’anno sono sprecate in attività a basso valore e ripetitive”.

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Davide Albo, Digital Business Automation Sales Specialist, IBM Italia – Cloud&AI Forum, 19 novembre 2020

Il modello di business che può spostare il consumo di queste ore su attività produttive è l’automazione digitale dei processi, anche con l’ausilio di servizi di intelligenza artificiale. “L’iperautomazione – puntualizza Albo – coniuga le tecniche di automazione digitale con funzionalità cognitive e di machine learning, per incrementare efficienza, produttività e qualità del lavoro”.

Verso l’iperautomazione: la strategia di IBM

Ma come intraprendere un percorso virtuoso verso l’hyperautomation? Big Blue ha definito una strategia ben chiara, che comprende metodologie e strumenti tecnologici. Si parte dall’assessment con il supporto dell’IBM Garage (l’approccio consulenziale basato sulla co-innovazione), che permette di capire, sulla base delle peculiarità aziendali, quali processi possono essere automatizzati e come applicare l’intelligenza artificiale. L’azienda si sposta così a un modello di Hybrid Work Force, dove l’AI affianca e supporta i lavoratori.

Per implementare il nuovo paradigma, IBM mette a disposizione la piattaforma Cloud Pak For Automation, disponibile su Red Hat OpenShift, che permette di creare e gestire applicazioni di automazione su qualsiasi cloud, partendo da una serie di strumenti preingegnerizzati. La soluzione garantisce il governo centralizzato di tutti i processi di automazione e permette di amministrare anche le operazioni più complesse attraverso Watson AI.

L’evoluzione It di Aon tra cloud e automazione

Un caso significativo a proposito è stato sviluppato da Aon, multinazionale specializzata nella consulenza dei rischi e delle risorse umane.

Da circa due anni, come racconta l’IT Senior Project manager Guido Zerbinati, la società ha implementato un’architettura basata su stack IBM, dove sono stati fatti confluire i vecchi sistemi per la vendita B2B di polizze assicurative, aggiungendo le funzionalità analitiche e di digital process automation offerte da Big Blue. Nel frattempo, Aon è passata all’implementazione di un private cloud sempre utilizzando tecnologie IBM, con l’obiettivo nel 2021 di costruire ambienti containerizzati gestiti da OpenShift e usufruire quindi dei Cloud Paks per la creazione di nuove applicazioni.

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Guido Zerbinati, IT Senior Project manager di AON – Cloud&AI Forum, 19 novembre 2020

I vantaggi del progetto riguardano: la flessibilità derivante dall’adozione di moderne architetture a microservizi; le garanzie di compliance normativa offerte da IBM; le opportunità derivanti dalla scelta hybrid (tenere i workload critici on-premise e sviluppare le altre app su cloud pubblico); la scalabilità consentita dai container.

Quando Business Automation e blockchain si incontrano

La sessione prosegue con la presentazione di Fabio Malosio, Digital Business Automation Sales, Blockchain Solution Leader, IBM Italia, a proposito della Digital Business Collaboration. Si parte da due assunti: l’emergenza Covid-19 ha evidenziato i vantaggi di una maggiore digitalizzazione e automazione dei processi aziendali; in futuro, la competizione si giocherà tra ecosistemi di fornitori (che si aggregano per trovare nuovi modelli di business) e blockchain acquisterà sempre maggiore importanza garantendo la trasparenza delle transazioni.

La sfida è come integrare le due tendenze, innestando i valori di blockchain (fiducia, sicurezza, disintermediazione, decentralizzazione eccetera) nella Business Automation e ampliando il raggio d’applicazione della blockchain attraverso la Business Automation (nelle sue diverse aree: gestione documentale, robotica, supporto alle decisioni).

Nella vision di IBM, la sinergia si sviluppa in tre principali aree di immediata applicazione, ovvero: notarizzazione (blockchain + Content Management) per garantire l’esistenza, la provenienza, l’originalità, l’immutabilità dei documenti; notifica (blockchain + Process Management) che permette di comunicare ai partner l’avvenuta conclusione di un evento o di un’attività, abbattendo i silos tra sistemi e consentendo una tracciabilità completa dei processi; Intelligent Smart Contact (blockchain + Decision Management) per cui si integra un motore di regole e decisionale nel processo di verifica ed esecuzione automatica dei contratti.

In Italia sono già partite le prime sperimentazioni e tra gli esempi di rilievo figura l’iniziativa di Unionsoa, l’associazione nazionale degli enti di attestazione. Il progetto ha permesso di introdurre meccanismi di notarizzazione e notifica nel processo di attestazione per la partecipazione delle società edilizie nelle gare di appalto pubbliche, con l’obiettivo di semplificare l’iter amministrativo.

New call-to-action

iBPM per migliorare l’efficienza e la governance dei processi aziendali

La sessione a seguire porta all’attenzione della platea le soluzioni di iBPM, ovvero di Intelligent Business Project Management, che permettono di automatizzare i flussi di lavoro aziendali in modalità end-to-end grazie alle funzionalità di intelligenza artificiale, aumentando la produttività, migliorando la governance e mitigando il rischio di errore.

Enel automatizza il processo di pagamento delle cartelle esattoriali

In apertura, Marco Bardazzi, Project Manager Digital Hub Administration Finance & Control, Enel Global Services, racconta il progetto sviluppato per automatizzare l’intero processo di pagamento delle cartelle esattoriali, dall’acquisizione, digitalizzazione e archiviazione della documentazione alla validazione da parte dell’ufficio competente fino al versamento del corrispettivo dovuto.

“Il workflow delle business unit coinvolte – spiega Bardazzi – è stato completamente automatizzato. Tramite una dashboard è possibile monitorare lo stato di tutte le pratiche, visualizzando degli alert che segnalano le prossime scadenze”. I vantaggi evidenziati dal manager sono: controllo del processo completo; tracciamento delle attività eliminando il rischio di mancato pagamento; gestione centralizzata dei documenti fiscali.

Un possibile sviluppo del progetto potrebbe essere l’invio automatico all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi al pagamento effettuato: “Coinvolgendo anche gli enti esterni – conclude Bardazzi -, si arriverebbe davvero ad avere un progetto di automazione end-to-end”.

L’automazione intelligente dei workflow secondo IBM

Con riferimento al case study di Enel, Marco Bonasoro, Business Automation Technical Sales Consultant, IBM Italia, illustra le soluzioni proposte da Big Blue per risolvere le esigenze di automazione dei processi aziendali.

Business Automation Workflow permette di raggiungere una maggiore efficienza, grazie all’aumento della produttività (ovvero si svolgono più attività a parità di risorse impegnate) ma soprattutto all’orchestrazione (integrazione e controllo dei processi e delle entità, intese come persone e tecnologie).

“Tracciare le attività – dice Bonasoro – permette alle aziende di costruire una base di conoscenza per capire quali sono stati i procedimenti più efficaci e ottenere suggerimenti per l’ottimizzazione. La piattaforma di IBM integra tutti gli strumenti digitali tradizionali (ad esempio, i sistemi documentali oppure i motori di gestione di regole), con le tecnologie per l’automazione dei processi (flussi di attività rigidi e predefiniti) e dei procedimenti (attività meno strutturate, dove la sequenza può essere influenzata dall’operatore)”.

Automatizzare le attività ripetitive con la Robotic Process Automation as-a-service

L’evento procede con un excursus sulle applicazioni di Robotic Process Automation. Tra le tecnologie più popolari per l’ottimizzazione dei flussi di lavoro, le soluzioni RPA permettono di automatizzare e accelerare le attività più ripetitive, consentendo di ottenere maggiore efficienza, costi inferiori ed errori ridotti. Come chiarisce Fabbri, non si tratta tuttavia di un’automazione intelligente, basata quindi su algoritmi di machine learning, ma piuttosto caratterizzata da regole predefinite.

Ecco perché, in virtù di questa semplicità di funzionamento e utilizzi, può essere oltremodo conveniente utilizzare soluzioni RPA in modalità as-a-service, come argomenta Albo di IBM: grazie al cloud, i bot possono essere implementati in modo ancora più veloce e scalabile, ottimizzando rapidamente un ampio numero di compiti ripetitivi.

La piattaforma RPA proposta da IBM che ottimizza processi e applicazioni

Big Blue infatti fornisce una piattaforma di RPA (disponibile on-premise e in cloud) basata su WDG Automation, una soluzione acquisita recentemente che permette di creare dei bot per svolgere le attività più routinarie (normalmente eseguite dai knowledge worker) oppure per modernizzare applicazioni di backend in modo semplice, senza la necessità di apportare modifiche sostanziali al software.

Matteo Franciolli, Hybrid Cloud Technical Sales, IBM Italia, fornisce qualche dettaglio tecnico sulla soluzione. I bot implementati possono operare in modalità attended oppure unattended (quindi con o senza il supporto dell’intervento umano), funzionare come agenti virtuali intelligenti (Iva) all’interno delle chat, estrarre contenuti strutturati da contenuti non strutturati attraverso le funzionalità di Ocr (Optical Character Recognition). La piattaforma fruita in modalità as-a-service permette di avere un controllo unificato su tutte le attività dei bot attraverso dashboard centralizzate.

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Matteo Franciolli, Hybrid Cloud Technical Sales, IBM Italia – Cloud&AI Forum, 19 novembre 2020

Dopo avere fornito una spiegazione dimostrativa su come procedere alla costruzione dei bot, Franciolli ricorda che per utilizzare IBM RPA non servono competenze tecniche specifiche, ma piuttosto capacità di analisi per individuare i processi su cui l’automazione può massimizzare i ritorni.

Il valore dell’intelligenza artificiale applicata al supporto decisionale

La track si conclude con una panoramica sulle soluzioni avanzate di intelligenza artificiale che permettono di ottimizzare i processi decisionali, gestendo in maniera dinamica e automatizzata le informazioni, anche in contesti di business complessi.

Oasi: come gli utenti di business possono gestire i processi di automazione

Il progetto sviluppato da Oasi, azienda del gruppo Cedacri specializzato in servizi di outsourcing informatico per il settore bancario, fornisce un chiaro esempio di come l’automazione intelligente possa supportare le scelte strategiche in scenari particolarmente articolati.

Come racconta Flavio Pinzauti, Cloud Integration Expert Lab Senior Specialist, IBM Italia, la società ha deciso di reingegnerizzare completamente il software per l’adempimento normativo in materia di antiriciclaggio e segnalazioni di vigilanza.

foto Flavio Pinzauti
Flavio Pinzauti, Cloud Integration Expert Lab Senior Specialist, IBM Italia – Cloud&AI Forum, 19 novembre 2020

L’applicazione è stata riprogettata a partire dalla piattaforma IBM Operational Decision Manager (Odm), che permette di gestire un numero illimitato di regole con la possibilità di scalare le risorse in funzione del workload.

Grazie alla semplicità d’uso e a un’interfaccia che sfrutta il linguaggio naturale, gli utenti di business, senza competenze It specifiche, possono provvedere direttamente all’inserimento ed eventuale modifica delle regole.

I benefici ottenuti da Oasi si possono riassumere in: aumento della produttività degli utenti; riduzione degli errori sulle incongruenze dei dati di business; aumento delle performance con significativa riduzione dei crash di sistema.

Automatizzare le decisioni per qualsiasi applicazione

Alessandro Mottadelli, Cloud and Cognitive Sales and Solutions, IBM Italia, offre qualche dettaglio aggiuntivo sulla piattaforma di Big Blue, evidenziando la varietà degli scenari applicativi.

Odm infatti può supportare le decisioni nella concessione dei prestiti, elaborare e gestire le offerte promozionali, rilevare le opportunità di cross-selling e così via, grazie alla facile implementazione di regole predefinite dagli utenti e integrando funzionalità predittive basate su algoritmi di machine learning.

Insomma, come dimostrato nel corso dell’evento, l’automazione è destinata a rivoluzionare qualsiasi aspetto e ambito aziendale: il ricorso a un partner come IBM, in grado di accompagnare le imprese nel percorso di ottimizzazione dei processi, con un’offerta completa di piattaforme tecnologiche e servizi consulenziali, può contribuire ad accelerare la realizzazione e i ritorni dei progetti.

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