Web, piattaforma attiva e versatile

Pubblicato il 15 Nov 2007

Il web è diventato una piattaforma immensa e versatile, su cui sono disponibili varie funzionalità abilitate da applicazioni costruite con il metodo del Lego, ossia utilizzando Api pubbliche su cui gli sviluppatori lavorano per implementare nuove funzioni, con componenti “mushup”, mischiate come in una jam session jazz (il termine è giamaicano). Il valore aggiunto viene creato dagli utenti, dai modelli d’uso che si inventano, dai contenuti che decidono di condividere con altri. Vediamo alcune di queste piazze via web e le loro funzionalità.
Scambiarsi i bookmark – È l’attività primigenia sul web. Agli albori di Interrnet la gente si segnalava i siti più interessanti, o quelli più innovativi. Del.icio.us consente la pubblicazione e la classificazione dei siti che preferiamo. La possibilità di classificazione da parte dell’utente è importante perché, non solo rende semplice segnalare ai conoscenti le proprie preferenze, ma ci consente anche, attraverso la ricerca dei Tag, di raggiungere altre persone che li utilizzano, di trovare contenuti aggiuntivi o, addirittura, di avere una “vista logica” diversa sullo stesso tema.
Scambiarsi le foto – Flickr è il sito su cui possono essere pubblicate foto e definire degli album, invitare amici o mostrarle a tutti. Si possono caricare 100 Mb al mese.
Segnalare notizie – Digg è un aggregatore di notizie, una sorta di rassegna stampa per temi da selezionare. Gli utenti possono anche aggiungerne di proprie, così come video o podcast.
Scambiarsi video – You Tube è il più noto dei servizi social. Si possono caricare video, segnalarli ad amici e conoscenti. Vengono commentati e votati. Le major hanno pubblicato i trailer delle serie più note, dopo aver capito che funzionava meglio dell’autopromozione.
Parlare di sé – Myspace è uno spazio autorganizzato, sui cui si mettono riflessioni, video, foto, si partecipa a forum e giochi. La parte più creativa è data dalle pagine personali, e in questo ricorda Geocities, spazio web antelitteram; però è molto più ricco e multimediale.
È un po’ la summa di tutti i servizi precedenti ed è un test: News Corp di Murdoch, che ha acquistato il servizio due anni fa, sta ponendo limiti al software che gli utenti possono caricare nelle loro pagine. In tal modo vuole conservare il monopolio dei benefici derivanti dai 90 milioni di visitatori al mese.  Ma questo sta facendo migrare altrove gli utenti più attivi e creativi, che sono poi quelli che ne hanno decretato il successo. Perché il popolo della rete non si può imprigionare in “giardini dorati”, è nomade per definizione e mal sopporta le costrizioni.
E questo le corporation, sia editori, che televisioni, che major musicali non riescono a metabolizzarlo.

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