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L’automazione low-code si fa strada nel bancario. Tra i leader c’è ICCREA

Il primo Gruppo Bancario Cooperativo in Italia ha ottenuto ottimi risultati in termini di velocità con l’implementazione della soluzione Appian per l’orchestrazione low-code. Lo ha dichiarato il responsabile dell’automazione dei processi, Giovanni Gallucci, a margine dell’evento virtuale Appian World. La tecnologia però non è tutto: “Il low code è un cambiamento culturale”

Pubblicato il 20 Mag 2021

Appian World Virtual Edition 2021

L’automazione low-code si fa strada nel settore bancario aprendo nuove opportunità di innovazione, creazione di valore e miglioramento della redditività. A rivelarlo è un sondaggio a livello mondiale condotto da Appian in collaborazione con Longitude, società del Financial Times, su 500 leader dei servizi finanziari senior in merito ai driver, alle sfide e alle opportunità nel percorso verso la maturità in automazione.

In base alle risposte degli intervistati (che ricoprono ruoli di management, strategia, operations, BPM, finance, IT, data science, sales, risk, legal, regulatory e automazione specializzata) l’analisi ha suddiviso il campione globale delle società finanziarie in “leader” (intervistati che riferiscono di utilizzare un’automazione innovativa o sofisticata), “ritardatari” (che affermano che la maggior parte della loro automazione non riesce ad aggiungere valore) e “mainstream” (che si collocano nel mezzo e rappresentano il 65% del campione).

I risultati del sondaggio Appian-Longitude

Dalla ricerca commissionata da Appian emerge che il 98% dei Leader nel settore dell’automazione bancaria ha ottenuto risparmi significativi dai propri investimenti in automazione, rispetto al solo 7% dei Ritardatari. Sempre il 98% dei leader ha ottenuto un “vantaggio competitivo significativo” dagli sforzi di automazione, rispetto al solo 6% dei ritardatari. E ancora: mentre la maggior parte dei Leader (70%) ha esteso l’utilizzo della robotic process automation (RPA), molti degli intervistati Mainstream (44%) sono fermi alla fase iniziale pilota dell’implementazione. Emerge anche che i leader hanno una strategia di automazione a livello aziendale e un centro di eccellenza (almeno il 96%), mentre i ritardatari faticano a dare priorità a progetti di automazione (81%).

Un altro dato interessante che emerge dal sondaggio è che sembra non esistere un unico percorso verso un’eccellenza nell’automazione. Le aziende leader dimostrano una capacità di integrare perfettamente persone, IA, RPA, flussi di lavoro, database e sistemi. La gestione e orchestrazione di un flusso di lavoro unificato è alla base della maggior parte dei benefici per clienti e dipendenti, oltre a essere di supporto alla gestione del rischio, alla conformità, al change management e alla strategia aziendale.

Low-code per la velocità: ICCREA tra i leader

Tra i leader della ricerca figura il Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA, dove l’automazione low-code è stata utilizzata per la velocità, presente con il responsabile dell’automazione dei processi Giovanni Gallucci a uno dei briefing di Appian World Virtual Edition 2021, la conferenza annuale del mondo “appiano”. “Abbiamo generato quello che io chiamo un ‘effetto wow’ – ha dichiarato Gallucci – e il business è rimasto stupito dal fatto che siamo riusciti a rilasciare un aggiornamento in una settimana. Non potevano crederci, perché erano abituati a un percorso diverso. Il time to market che ora possiamo raggiungere è stato veramente dirompente a livello interno e ha creato grande entusiasmo”.

ICCREA è il primo gruppo bancario cooperativo in Italia, in rappresentanza di 130 banche. Il ruolo dell’ufficio automazione processi diretto da Gallucci è quello di semplificare e automatizzare i processi operativi con la tecnologia e migliorare le comunicazioni digitali in tutto il gruppo. Obiettivi: velocità, agilità e reattività davanti alle esigenze del mercato e dei consumatori. “L’ufficio è stato creato nel 2019 – ha affermato Gallucci – e ci siamo resi conto che avevamo bisogno di uno strumento che ci consentisse di semplificare e digitalizzare rapidamente i processi, senza influire sul business corrente. La soluzione sembrava essere la piattaforma low-code con funzionalità di automazione dei processi, in particolare una soluzione all-in-one per l’orchestrazione low-code. La piattaforma Appian velocizza il go to market e l’agilità, è facile da usare e ci permette di tenere il passo del cambiamento”.

Dove e come la piattaforma Appian nei processi di ICCREA

“Alla domanda sul ‘dove’, rispondo ‘dappertutto’ – ha detto Gallucci – perché abbiamo implementato la soluzione ovunque in azienda e non ci sono confini: antiriciclaggio, onboarding del cliente, antifrode e gestione, conformità, rischi e altro ancora. Per quanto riguarda il ‘come’, ci siamo dati un modello operativo specifico con strategia, governance e supervisione del programma. Nel nostro centro di eccellenza, abbiamo specialisti IT e stakeholder aziendali che comprendono le operazioni. Crediamo nel miglioramento continuo dei processi per rendere i processi digitali. La nostra visione è semplice: iniziamo sempre dal processo aziendale end-to-end e puntiamo a orchestrare tutte le attività svolte da esseri umani e robot. Implementiamo anche l’AI per supportare la transizione digitale e aiutarci a identificare criticità o opportunità nascoste”.

I vantaggi di una soluzione all-in-one per l’orchestrazione low-code in una banca

“Prima di Appian, che è uno dei pezzi più importanti della nostra piattaforma in quanto orchestra tutto, avevamo 4-5 mesi di arretrati da elaborare e rischiavamo di non riuscire ad approfondire tempestivamente ogni situazione. Ora abbiamo ridotto il tempo totale necessario per gestire processi e backlog”, ha spiegato il responsabile dell’automazione dei processi di ICCREA. “Abbiamo anche digitalizzato il processo di approvvigionamento per la riconciliazione delle fatture, che ha comportato un risparmio del 40% in termini di full time equivalent. Inoltre, abbiamo migliorato i tempi di lead time del 50% in modo da poter introdurre nuovi prodotti bancari nelle nostre banche locali in metà del tempo rispetto a prima: un cambiamento che per noi significa denaro. I nostri colleghi stentano ancora a credere che potremo distribuire un’applicazione in mesi e non in anni come avveniva prima”.

Il low-code è un cambiamento culturale

“Sì, è un cambiamento culturale che deve partire dall’alto all’interno dell’organizzazione – sottolinea Gallucci – la tecnologia viene dopo, anche se naturalmente servono gli strumenti giusti. Questo tipo di trasformazione inizia a livello di leadership e spesso non con l’IT, che invece lo supporta. La nostra esperienza ci insegna che serve mettere a fuoco il come prima di pensare ai progetti, e identificare un modello operativo che comprenda tutti nel cambiamento culturale. Low-code, per quanto mi riguarda, è la soluzione migliore per tenere il passo dei cambiamenti repentini, ma servono certamente competenze e anche sapere che a scelte sbagliate corrisponderanno conseguenze negative”.

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