Il Fashion e l’online, cresce l’eCommerce di abbigliamento e accessori

Tutti i dati rappresentano un trend di vendite online del Fashion in crescita, una tendenza che ancora, troppo spesso, non è sfruttata dalle aziende che tradizionalmente sono protagoniste di questo comparto: questa la fotografia dell’Osservatorio eCommerce B2C della School of Management del Politecnico di Milano che per ora vede affermarsi in questo ambito soprattutto le DotCom

Pubblicato il 19 Lug 2016

Il contributo del Fashion nell’eCommerce di prodotto è secondo solo a quello di Informatica ed elettronica: secondo l’Osservatorio eCommerce B2C della School of Management del Politecnico di Milano, l’acquistato dei consumatori italiani su siti sia italiani sia stranieri nel 2016 supera gli 1,8 miliardi di euro, con un incremento in valore assoluto di 365 milioni di euro rispetto al 2015 (+25%).

“Sempre più italiani si affidano all’online – afferma Riccardo Mangiaracina, Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano – per acquistare capi di abbigliamento. Alla base di questa scelta c’è anzitutto la possibilità del risparmio grazie a occasioni e alle promozioni speciali. In occasione del Black Friday e del Cyber Monday alcuni operatori hanno realizzato in due giorni oltre il 5% del totale fatturato online, circa 10 volte il valore delle vendite registrate nello stesso intervallo di tempo in altri periodi dell’anno. In seconda battuta, i siti di eCommerce consentono al cliente di scegliere il prodotto desiderato tra una gamma molto ampia, difficilmente reperibile in un punto vendita e infine agevolano l’esperienza d’acquisto consigliando articoli affini”.

Nel Fashion – è entrata nel dettaglio Valentina Pontiggia, Senior Advisor dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano – uno dei principali driver di scelta del canale online rimane il prezzo: il 52% della domanda eCommerce è realizzata nella componente di prodotti a prezzo ridotto (scontato – con sconti dal 10% al 30% – o molto scontato – con sconti dal 30% al 70%) e il 48% nella componente a prezzo pieno. Se consideriamo la tipologia di prodotti acquistati online, i capi di abbigliamento (camicie, vestiti, capi spalla, jeans, pantaloni) incidono per circa il 55% e gli accessori per il 45%, con una preferenza spiccata per le scarpe, sia eleganti sia sportive, e per le borse o accessori di pelletteria. Per quanto riguarda il genere, i capi di abbigliamento e gli accessori da donna pesano per il 50% del mercato Fashion online, quelli da uomo per il 40% circa (ed in crescita), quelli da bimbo per il 10%”.

Le vendite di abbigliamento da website italiani a consumatori sia italiani sia stranieri nel 2016 si assesteranno sui 3 miliardi di euro, in crescita del 35% rispetto al 2015. Si tratta di un tasso di crescita quasi doppio rispetto a quello dell’eCommerce totale (+19%) e che incorona questo comparto come il primo per vendite online con un’incidenza sul totale del commercializzato pari al 17%.

È interessante notare che in questo scenario, le DotCom pesano per il 69% del totale delle vendite mentre le imprese tradizionali solamente il 31. Inoltre, i primi 5 operatori generano oltre la metà di tali vendite e hanno incrementato il loro peso rispetto al 2015, anche grazie a fenomeni di acquisizioni e fusione.

Crescono infine gli acquisti via Smartphone del 26% e superano quota 350 milioni di euro.

“Il comportamento di consumo degli acquirenti di fashion – ha dichiarato Roberto Liscia, Presidente Netcomm – è caratterizzato da un approccio omnicanale, nel quale sia i touch point fisici che quelli digitali giocano un ruolo chiave. Questo nuovo customer journey è stato ben compreso dalle aziende fashion, che negli anni hanno apportato numerose innovazioni alla customer experience: dall’utilizzo dei social come canale di comunicazione e di customer care, ai totem virtuali nei punti vendita fisici per prenotare i capi non disponibili al momento”.

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