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Sicurezza di stampa, come proteggere il ciclo di vita dei documenti



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La gestione della stampa oggi deve focalizzarsi su soluzioni studiate per prevenire intrusioni, proteggere i dati e garantire la conformità in ogni fase del ciclo di vita dei documenti.

Pubblicato il 6 mag 2024



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In un contesto in cui le violazioni alle reti aziendali sono sempre più frequenti, ed è cruciale proteggere le informazioni e i flussi documentali sin dalla loro origine, sono due i concetti chiaveche emergono come vincenti per la sicurezza di stampa: il cloud e la manutenzione. Cloud, perché solo dalla nuvola vengono garantite allo stesso tempo le condizioni essenziali di tutela dei dati, monitoraggio delle infrastrutture, controllo degli accessi e protezione delle code di stampa; manutenzione, perché solo un controllo apposito dei firmware delle multifunzioni completa, nel tempo, il quadro di un ambiente di lavoro a prova di attacco cyber.

È questa la direzione future-proof che il mondo Workspace deve intraprendere per affrontare la sfida più difficile del momento: mantenere la continuità operativa, sempre e comunque. A ribadirlo è Canon, secondo cui la gestione del Printing oggi deve necessariamente focalizzarsi su soluzioni studiate per prevenire intrusioni, proteggere i dati e garantire la conformità in ogni fase del ciclo di vita dei documenti.

Sicurezza di stampa, il ruolo di una protezione a 360 gradi

Ma come allinearsi a tutte le fondamentali esigenze operative – dall’incremento della resilienza al miglioramento dell’UX (User Experience), sino alla riduzione dell’impatto ambientale, solo per citare le principali – in un mondo fatto di difficoltà, minacce e insidie sempre più articolate?

“La chiave di volta – riporta Alessio Lazzarini, Solutions Business Consultancy Manager – sta nel puntare su una protezione a largo spettro delle informazioni e dei documenti lungo tutti i flussi di lavoro, a prescindere da dove si trovino i team. Per questo mettiamo a disposizione un ambiente integrato che comprende hardware, software e servizi, tutti arricchiti da caratteristiche progettate per rispondere agli standard di sicurezza e conformità richiesti. Un sistema, questo, che non solo rafforza la sicurezza della rete aziendale e dell’insieme dei dispositivi, ma garantisce anche la tutela dei documenti, sia quando si lavora in sede che in modalità remota”.

Il cuore del ragionamento è l’approccio secure by design, secondo cui tutti i prodotti e servizi devono essere controllati prima di essere a disposizione dell’utente, così da facilitare il processo di protezione delle informazioni.

“La sicurezza per noi parte da lontano – chiarisce Lazzarini -, da macchine ingegnerizzate in modo da adeguarsi alle esigenze del cliente, grazie alle operazioni di hardening. Questo rappresenta una corazza importante per la sicurezza del sistema aziendale, ma serve di più: manutenere le componenti interne, perché è questa la base per garantire costanti aggiornamenti di sicurezza dei device. Si tratta di un problema che fino a qualche tempo fa era meno evidente e meno sentito, ma che oggi rappresenta un onere ormai irrinunciabile, complice la crescente complessità, competenza e dinamicità degli attacchi hacker”.

Sicurezza di stampa, le vulnerabilità sono in aumento

Gli anni a venire, in questo senso, rappresentano un terreno di sfida cruciale. Secondo il report Critical Scalability 2024, la nascente era dell’AI sta aprendo spazi di confronto decisivi sul fronte cybersecurity: a fronte del sempre maggior valore di tecnologie come il machine learning (ML), il cloud e le tecnologie Web3, le aziende vedono ampliarsi i loro perimetri di vulnerabilità, in un contesto di attacchi sempre più evoluti.

Le aziende che scommettono su modelli di Machine Learning, strumenti di intelligenza artificiale generativa, reti blockchain e cloud nella speranza di un aumento in produttività – chiarisce il report – dovrebberorimanere vigili, ponendo attenzione ai punti critici inaspettati che accompagnano questi motori di innovazione.

Che fare dunque? L’ambito Printing, Document e Information Management, uno dei più esposti alle interferenze esterne ma anche uno dei più delicati per la criticità dei dati, rappresenta un campo di sperimentazione particolarmente vivace da questo punto di vista. “Canon mette sul piatto una ricetta che, con la protezione nativa delle macchine e il percorso di affiancamento consulenziale previsto, si focalizza anche sul documento per il grado di pericolosità che lo contraddistingue – spiega Lazzarini – in quanto veicolo di una grande quantità di informazioni potenzialmente a rischio”.

Il risvolto tecnologico che soddisfa questa esigenza è un software finalizzato alla protezione dei documenti e dei contenuti sensibili durante la stampa, le cui funzioni vanno dalla crittografia dei dati in transito al rilascio in sicurezza dei lavori di printing da qualsiasi dispositivo, sino all’accesso limitato alle funzionalità del device a seconda dell’utenza. In questo modo si concretizza una gestione sicura dei dispositivi e dei criteri di stampa, minimizzando il rischio di furto di proprietà intellettuale o documenti riservati.

Sicurezza di stampa, perché puntare sul cloud

“La stampa rappresenta solo l’ultimo ingranaggio di un flusso che deve partire dai sistemi aziendali – continua Lazzarini – e che fonda la sua sicurezza anche su questi applicativi di controllo e di tutela. Nostro compito è far sì che questo ecosistema rimanga ben protetto, consentendone l’implementazione sia on premise sia online, anche se prediligiamo questa seconda strada per la forza intrinseca del cloud”.

Il rischio, in assenza di questa visione d’insieme, è che venga consentita una stampa o una scansione non controllata dal sistema aziendale: si corre, ad esempio, un forte pericolo con l’uso di chiavette USB, “letteralmente la peste nera da un punto di vista dei rischi di intrusione” fa notare Lazzarini, che prosegue: “Diverso invece il caso in cui si usi uno smartphone connesso al sistema. Qui, infatti, entra in gioco il software di controllo affiancato all’antivirus, ed è dunque molto difficile che possa insinuarsi un malware”.

Sicurezza di stampa, la sfida più grande

Insomma, le sfide sono aperte, le soluzioni già per buona parte sul piatto. Come declinare il discorso per rafforzare la sicurezza di stampa? “Oggi la sfida maggiore è far capire agli stakeholder aziendali – chiarisce Lazzarini – che ciò che sembra più pericoloso in realtà lo è meno e per questo noi stiamo lavorando sul cloud. È fondamentale che il device, o più in generale l’infrastruttura di stampa e gestione documentale, siano costantemente aggiornati e manutenuti con le ultime release firmware. Quando interviene un pericolo di sicurezza, disporre di macchine allineate all’ultimo aggiornamento è cruciale. Bisogna poi essere in grado di correre ai ripari, e anche rapidamente!”.

Ma c’è anche un caso emblematico. “È quello – riporta Lazzarini – del cliente che temporeggia sulla migrazione in cloud di tutti i servizi, convinto che non rappresenti una priorità. Anzi, ritiene possa creare problemi nel caso in cui qualche lavoro stradale finisse per danneggiare l’infrastruttura e i cavi di rete. Inutile spiegare che i sistemi di sicurezza consentono di dare piena continuità alle operazioni di stampa grazie alle soluzioni locali. E quando avviene un attacco informatico, via server con accesso web, ecco che solo l’unica parte di servizi già trasferita al cloud rimane intatta”.

La soluzione sta allora dove si chiude il cerchio, fra cloud e controlli al firmware. Esattamente il binomio dal quale non è più possibile sfuggire, almeno per chi desidera essere all’altezza delle nuove sfide cyber. “Il ruolo di Canon, oltre a offrire prodotti e soluzioni, è quello di garantire ai nostri clienti un servizio di consulenza, supporto tecnico e manutenzione delle infrastrutture di stampa per ridurre al minimo i rischi di sicurezza”, chiosa Lazzarini.


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