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Ricerca Ctera: il cloud storage fa ancora paura

I dati 2015 evidenziano preoccupazioni in merito a sicurezza e governance dei dati, mentre prosegue la preferenza verso i cloud privati. Un’azienda su tre ammette perdite di dati usando servizi file sync & share pubblici, tre intervistati su quattro sono alla ricerca di alternative

Pubblicato il 19 Giu 2015

Secondo l’indagine presentata da Ctera Networks e realizzata in collaborazione con Research Now su un campione di 300 professionisti It, la crescita del mercato del cloud storage è sospinta da aziende interessate a questa tecnologia, grazie a una serie di esigenze inerenti l’uso dei file. L’Enterprise Cloud Storage Report 2015 (seconda edizione) evidenzia le sfide affrontate dalle società nel fornire servizi di cloud storage e condivisione file riuscendo a ridurre i costi It e mantenere la sicurezza e il controllo sui dati.

Tra i principali risultati della ricerca, la diffusione delle soluzioni Efss (Enterprise File Sync and Share) è favorita dalle preoccupazioni inerenti la sicurezza e la governance dei dati negli ambienti Enterprise: infatti il 35% delle aziende ha sperimentato nel 2014 perdite di dati corporate a causa di dipendenti che hanno condiviso file mediante servizi Fss spesso non autorizzati (un incremento del 4% dal 2013). Questa tendenza è probabilmente destinata ad aumentare man mano che le aziende cercheranno di ottenere maggiore visibilità e controllo sulle informazioni residenti nel cloud. Per esempio, l’83% delle aziende ha stabilito policy interne che impediscono l’uso di determinate soluzioni SaaS per la condivisione dei file o lo proibiscono del tutto.

Dal report emerge inoltre una preferenza per soluzioni di storage su cloud privato o IaaS. Quasi tre aziende su quattro (73%) hanno implementato o stanno considerando di adottare un’alternativa ai servizi Fss pubblici; di queste, due terzi preferiscono soluzioni cloud storage private virtuali rispetto alle soluzioni SaaS. Inoltre, il 59% di queste aziende ha indicato di preferire una soluzione FSS in cloud privato implementata o su un’infrastruttura hosted (privata virtuale) o all’interno del proprio datacenter.

Tra le altre tendenze riscontrate, i gateway per cloud storage stanno sostituendo e ampliando i file server e lo storage su supporto magnetico tradizionale, in particolare negli ambienti Robo (Remote Office / Branch Office). Un terzo (33%) di tutte le aziende con oltre 50 Robo e il 27% di tutte le aziende in generale hanno implementato gateway per cloud storage on-premise che supportano cloud sia pubblici che privati. Inoltre, il 36% di tutte le aziende sta attualmente considerando l’implementazione di gateway per cloud storage.

In ultimo, l’indagine ha messo in in evidenza che le aziende si sentono sotto pressione e spingono per l’adozione di soluzioni di cloud storage moderne in grado di fornire visibilità e controllo come richiesto dalle esigenze interne e dalle normative di settore. Il 42% delle aziende operanti in settori fortemente regolamentati, come servizi finanziari, pubblica amministrazione e biofarma e il 40% delle realtà con oltre 10.000 dipendenti preferiscono un cloud totalmente privato non basato su infrastrutture hosted esterne.

“Il cloud storage – ha dichiarato Donato Antonangeli, Regional Director di Ctera – sta semplificando e accelerando i servizi dati nell’intero ambito Enterprise. Tuttavia un crescente numero di episodi di perdita di dati e un desiderio di esercitare un superiore controllo sulla condivisione dei file e sulla protezione dei dati sta spingendo le aziende a studiare e implementare alternative ai servizi cloud storage pubblici. La seconda edizione del nostro studio mostra come la tendenza stia continuando, a documentazione di come le aziende stiano avvalendosi del cloud storage per aumentare l’efficienza e ridurre i costi affrontando nel contempo i requisiti di sicurezza, controllo e governance con topologie private virtuali o completamente private”.

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