Microsoft: a tutto cloud con i partner

La multinazionale di Redmond punta sulla nuvola con programmi specifici che supportano l’evoluzione del canale verso i nuovi modelli as-a-service. Il focus è soprattutto sulla formazione per creare nuovi skill e avviare attività congiunte di marketing / vendita

Pubblicato il 07 Mag 2015

In Microsoft, il lavoro per la “cloudizzazione” dei partner italiani è iniziato circa due anni fa (sulla scia della trasformazione che il Ceo Satya Nadella sta imprimendo alla multinazionale); oggi, portato avanti con costanza, “sta raccogliendo buoni riscontri”, sostiene Vincenzo Esposito, Direttore della Divisione Piccola e Media Impresa e Partner di Microsoft Italia. “Attualmente – afferma il manager – i partner che puntano sul cloud rappresentano il 30% del nostro ecosistema (un dato in linea con le medie europee), ma ci attendiamo un ulteriore incremento di 10 punti percentuali nel corso dell’anno. La maggioranza mostra l’intenzione di ampliare il proprio organico con competenze nuove e in questa direzione ci stiamo impegnando a offrire supporto con programmi concreti”.

Vincenzo Esposito, Direttore della Divisione Piccola e Media Impresa e Partner di Microsoft Italia

“Il 92% degli operatori dichiara personale in crescita nei prossimi 12 mesi e oltre il 60% allocherebbe un numero significativo di risorse al cloud computing (Office 365, Azure, Crm online le principali aree di focalizzazione) e software development”, precisa Massimiliano Ortalli, Responsabile dei Partner che seguono aziende di grandi dimensioni, con oltre 250 postazioni (è approdato in Microsoft da sei mesi, dopo sedici anni in Sap Italia).

Tuttavia, l’iniziazione al cloud richiede un cambio di mindset che implica un percorso graduale: “Innanzitutto – prosegue Esposito – abbiamo chiesto ai partner di utilizzare internamente e promuovere Office 365; il secondo step riguarda Azure, ma qui il tasso di utilizzo è ancora limitato: i partner faticano a usarlo, capirlo e di conseguenza a trasferirlo al cliente finale [si tratta di un salto di paradigma radicale verso la nuvola pubblica e la creazione di sistemi aziendali ibridi, per cui serve più tempo nell’adeguarsi alle nuove logiche, farle proprie e proporle ai clienti, ndr]”. Insomma, il panorama di adozione nell’ecosistema è variegato: ci sono le punte di eccellenza, ovvero le società cloud native (20 / 30% del totale), che hanno costruito il proprio business model sull’as-a-service, ma per il resto Esposito parla di “tante sfumature di grigio”.

“Stiamo chiedendo ai partner – interviene Fabrizio Fassone, Responsabile dei rivenditori, Isv e distributori che seguono le piccole e medie imprese – quali sono i principali ostacoli alla crescita: le risposte riguardano soprattutto la possibilità di reperire risorse con skill adeguati e permettere loro il corretto rump-up. Visto che gli operatori di canale hanno caratteristiche, target e soluzioni diversificati, vogliamo proporre loro offerte e iniziative su misura, con contenuti rilevanti per ciascuno”.

La formazione diventa quindi la chiave di volta per supportare l’evoluzione del canale e alimentare i programmi di ingaggio, oltre al consolidato Microsoft Partner Network (10mila affiliati in Italia).

Con il nuovo programma internazionale P-Seller, il vendor ha individuato 93 risorse interne di 23 partner italiani per formare esperti in ambito Cloud OS, Produttività e Applicazioni e avviare attività di co-marketing / co-selling. Tra le altre novità, Microsoft ha dato vita al programma locale Skills4You per contribuire all’upskilling di figure professionali già presenti nell’organizzazione e offrire supporto alle nuove assunzioni. Per Var, Solution Provider e Isv, infine sono stati attivati programmi di formazione su tre livelli in base allo stadio di adozione dei modelli cloud. Ai partner è stata dedicata anche la app SmartInfo per un aggiornamento costante sulle novità Microsoft.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4