Intervista

La scommessa di Avantune nell’IT “self-service”

Dalle applicazioni in cloud alle tecnologie per integrare e semplificare la gestione delle risorse IT con i servizi erogati dai differenti provider fino alla gestione IoT. Nel mirino c’è la prospettiva di una IT aziendale sempre più automatizzata e “self service”, a misura di utente finale

Pubblicato il 10 Set 2018

Ermanno bonifazi

Con sede in Canada e un portafoglio di soluzioni cloud innovative, Avantune (produttore globale di soluzioni enterprise cloud self-service, supporta modelli di Cloud privato, pubblico o ibrido, offrendo facilità d’uso, indipendenza dalle piattaforme e dai sistemi e device in uso) nasce da un’esperienza pluriennale sviluppata nel panorama italiano del software e dei servizi IT ed è oggi focalizzata sul business globale della nuvola. La società, che si auto definisce una cloud-company, è impegnata nello sviluppo di servizi e strumenti di supporto all’impiego del cloud, basati sul concetto di self-service: “È un modello già affermato sui mercati più avanzati, in particolare nel Nord America – spiega Ermanno Bonifazi, fondatore e CEO di Avantune – che sta accompagnando la consumerizzazione dell’IT: dai servizi rivolti alle piccole aziende alle realtà di medie dimensioni. L’IT aziendale come l’abbiamo conosciuta finora, con personale dedicato a gestire le applicazioni utente, è obsoleta. Servizi IT erogati in modalità self-service e pagati a consumo, renderanno più semplice e diretto l’accesso degli utenti aziendali ai tool per l’innovazione digitale”, precisa Bonifazi.

La scommessa Avantune è quella di accompagnare l’automazione dei servizi IT con Powua: “Una piattaforma nata anni fa lavorando sulla gestione risorse nell’ambito dei grid computing, per portare in cloud la nostra offerta di applicazioni gestionali [Genialcloud, ndr] – spiega il Ceo – In seguito l’abbiamo ingegnerizzata per il cloud management e per offrire servizi di provisioning, monitoraggio, capacity planning e cost planning, fino al delivery di applicazioni in ambienti ibridi e multicloud”.

Powua s’interfaccia sia con i sistemi locali (supporta Hyper-V, Xen, Openstack e VMware) sia con i servizi di cloud pubblico (Azure, AWS ed altri) grazie a un set aperto di API, mettendo su una console unificata le capacità di misurazione, caricamento e spostamento del software tra differenti cloud o tra sistemi locali e cloud: “Dal Catalog Store gli utenti possono scegliere in self service gli strumenti utili per il loro lavoro, incluso Microsoft Office 365, senza preoccuparsi di ciò che sta sotto, ma conoscendone il costo d’uso”, precisa Bonifazi.

La capacità di fare charge-back dei costi IT a livello dipartimentale o di utente ha fatto apprezzare Powua presso banche, società telco e service integrator. Tra le referenze italiane ci sono fra le altre Etaeria (che eroga servizi di cloud con il supporto dei data center Equinix) e Saras (per automazione IoT). Con un organico di 180 persone e un fatturato di 27 milioni di euro (2017) di cui il 35% realizzato all’estero (in particolare in Canada dove la società ha fissato l’headquarter e ha tra i clienti la compagnia telefonica Telus e Blackberry), Avantune progetta di estendere gli impieghi di Powua come middleware per la razionalizzazione dei dati IoT, quindi per la creazione di applicazioni di predictive maintenance che sfruttano sensori IoT. La società ha creato un nuovo gruppo a sostegno dello sviluppo di soluzioni IoT end-to-end: “La presenza internazionale ci permette di osservare cosa accade nei diversi mercati ed essere pronti nell’offerta di soluzioni innovative”, conclude Bonifazi.

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