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Ovh: Iaas pubblico e supporto ai partner per crescere in Italia

Offerta di servizi infrastrutturali via cloud, erogati da data center proprietari, e crescita dei servizi professionali a supporto di system integrator e partner che operano sul territorio. È una strategia ben focalizzata quella di Ovh che, in Italia prosegue la sua crescita puntando a PMI e media impresa.

Pubblicato il 03 Mar 2017

Svariati milioni di clienti, della piccola media impresa, che portano un business complessivo di 320 Milioni di Euro e rendono Ovh il terzo operatore mondiale di hosting. Inizia dai numeri del mercato globale Dionigi Faccenda, Direttore Sales & Marketing di Ovh Italia, per raccontare a ZeroUno la strategia della multinazionale francese per il mercato italiano. In Italia le aziende che hanno scelto i servizi infrastrutturali via cloud di Ovh sono circa 35000, rivela Faccenda. “Siamo partiti nel 2008 solamente con due persone operative sul territorio; oggi contiamo una ventina di risorse e siamo in fase di espansione anche dal punto di vista dell’organizzazione”.

Dionigi Faccenda, Direttore Sales & Marketing di Ovh Italia

Le modalità con le quali la filiale italiana intende proseguire il proprio percorso di crescita sono molto chiare: “la società è nata in Francia con una focalizzazione puntuale ed una precisa linea di business; intendiamo mantenere tale chiarezza offrendo servizi infrastrutturali via cloud alle piccole e medie imprese mediante un modello di vendita via e-commerce molto standardizzato, puntando alla crescita dei servizi ‘sul territorio’, ossia mediante il supporto a system integrator e partner che operano direttamente con le aziende locali”.

Un supporto che, nella visione di Faccenda, diverrà sempre più strategico e utile proprio alla crescita dell’offerta di servizi via cloud: “In Italia l’IoT sta esplodendo in modo più accelerato rispetto ad altri paesi, soprattutto in ambiti quali quelli assicurativo, manifatturiero e sanitario. Pensiamo ai wearable device, ai sistemi di monitoraggio del guidatore di un auto, a tutto il mondo dell’Industry 4.0 – spiega il manager italiano – e alle loro implicazioni: stiamo dando in outsourcing i dati sulla nostra salute, sul nostro modo di guidare e comportarci, sul funzionamento di un impianto, ecc. Questo richiede alla base tre elementi fondamentali – infrastruttura data center, network e sicurezza – dai quali dipendono la certezza e la protezione del dato e ad esserne responsabili siamo in primis noi cloud provider”.

Queste tendenze hanno già portato Ovh Italia a crescere anno su anno con percentuali a tre cifre (è del 60% circa la crescita mese su mese), “motivo per cui la multinazionale sta investendo molto proprio sull’Italia – spiega Faccenda in chiusura -: quest’anno apriremo un data center nel nostro paese (sempre secondo le linee guida della multinazionale ossia data center proprietario con infrastrutture hardware tutte assemblate autonomamente dalla fabbrica francese) con l’obiettivo di averne altri due o tre nel lungo periodo. Complessivamente la multinazionale ha stanziato un miliardo e mezzo da investire nei prossimi cinque anni”.  Gli ultimi recentissimi annunci avvalorano le parole di Faccenda: negli Stati Uniti sono in corso i lavori per l’apertura del secondo data center situato a Hillsboro (Oregon) [il primo si trova a Vint Hill in Virginia]; il nuovo data center accoglierà circa 80mila server su una superficie di oltre 10mila metri quadrati (il data center è già in costruzione e il recruiting del personale in corso); nel Regno Unito si sta proseguendo con lo stesso obiettivo e a Londra sono già cominciati i lavori per l’apertura del primo data center Ovh in Uk; con una capacità di 40mila server ed una superfice occupata di 4mila metri quadrati, quello di Londra rappresenta il primo dei tre data center che la multinazionale francese ha pianificato di aprire in Uk e sarà operativo già da fine maggio 2017.

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