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Digitalizzazione del Servizio Idrico Integrato, quali priorità?

Tutti i dati di uno studio teso a raccogliere e rendicontare le prospettive e le esigenze degli operatori italiani sul tema della digitalizzazione e dell’ammodernamento tecnologico delle reti idriche nel Paese, di cui è stato partner strategico Siram Veolia

Pubblicato il 18 Ott 2021

Digitalizzazione Servizio idrico

Secondo la ricerca dal titolo Come accelerare e ampliare la digitalizzazione nel servizio idrico integrato, dello Observatory for a Sustainable Water Industry (OSWI) 2021 (progetto di cui è stato partner strategico Siram Veolia) tra il 2015 e il 2023 la spesa nazionale per investimenti nel Servizio Idrico Integrato (SII) si attesta, anche in prospettiva, sui 795 milioni di euro complessivi, con una rapida accelerata prevista tra il 2019 e il 2022, principalmente dovuta all’introduzione della regolazione della qualità tecnica.

Riguardo alla destinazione degli investimenti previsti nel periodo 2020-2023, secondo la ricognizione delle relazioni di accompagnamento alle predisposizioni tariffarie e dei programmi degli interventi pubblicate dalle aziende e dagli uffici d’ambito, i 496 milioni di euro programmati saranno soprattutto dedicati alla sostituzione di contatori obsoleti, all’installazione di smart meter e alla distrettualizzazione, modellazione e mappatura avanzata delle perdite, telecontrollo, automazione e IoT e alla digitalizzazione dei processi aziendali.

In ultima istanza, dallo studio emerge come le risorse impiegate per il miglioramento del Servizio Idrico Integrato in questi ultimi anni siano derivate principalmente dalle iniziative delle aziende, più che da un contesto particolarmente incentivante dal punto di vista regolatorio e normativo. A tal proposito, lo studio mostra come la questione delle fonti di finanziamento non sia però ritenuta l’ostacolo principale all’innovazione digitale: le maggiori problematiche sarebbero dovute, invece, alle priorità aziendali, alla mancanza delle competenze interne e a costi e benefici non chiari.

Lo studio è stato finalizzato all’individuazione di proposte di policy e sinergia interna alle filiere per favorire l’accelerazione della digitalizzazione delle infrastrutture idriche italiane, analizzando le criticità e le opportunità che, anche in vista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, potranno indirizzare lo sviluppo del digitale nelle imprese del SII di ogni dimensione.

Emanuela Trentin, Amministratore Delegato del Gruppo Siram Veolia, ha dichiarato: “Siram Veolia, nel proprio doppio ruolo di provider di soluzioni e di gestore, crede con forza nell’urgenza di un intervento regolatorio e normativo che permetta di accelerare la transizione digitale nel settore idrico. Per questo motivo, ci siamo fatti promotori di un lavoro di sintesi tra i principali player del settore, Arera, gli operatori e gestori, per giungere a proposte concertate che permettano di accelerare gli investimenti e favorire la digitalizzazione e l’innovazione del settore a beneficio degli utenti e dell’ambiente. Digitalizzare le reti è una priorità oggi per renderle più efficienti, per assicurarne un monitoraggio tempestivo che permetta di intervenire efficacemente sulle perdite che superano in media il 40%, così da preservare la disponibilità della risorsa, impattata dai cambiamenti climatici. Colmare il gap infrastrutturale è un passo consistente verso una gestione più sostenibile e resiliente delle risorse, che anche il PNRR potrà sostenere e incentivare. Lo strumento del partenariato pubblico privato potrebbe contribuire ad attivare progetti in tempi rapidi, facendo leva sulle competenze e know-how maturati dagli operatori in altri settori”.

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