In un recente studio internazionale commissionato da Zebra Technologies per analizzare le tendenze e i fattori che influiscono sulle decisioni e gli investimenti in materia di operatività di magazzino emerge che le aziende che si occupano di gestione di magazzino stanno facendo investimenti significativi per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti e degli operatori, oltre a rendere più facile assumere nuovi dipendenti.
Gestione del magazzino, i principali dati del Warehousing Vision Study
Più nello specifico, nel report dal titolo Warehousing Vision Study (che ha coinvolto 1.500 decision maker e collaboratori che operano in magazzini o centri di distribuzione, nella produzione, vendita al dettaglio, trasporti, logistica e distribuzione all’ingrosso in Nord America, America Latina, Europa e Asia-Pacifico) si legge che quasi nove operatori di magazzino su dieci a livello mondiale sottolineano la necessità di implementare nuove tecnologie per essere competitivi nell’economia on-demand.
Essi sono sempre più a proprio agio con l’uso di tecnologie avanzate e, nonostante meno della metà degli intervistati a livello globale (45%) ed europeo (47%) afferma di aver ricevuto aumenti di stipendio o bonus, la maggior parte di loro (82% a livello globale e 81% in Europa) si sente positivamente condizionata dall’uso della tecnologia nel magazzino.
I responsabili aziendali stanno infatti migliorando le condizioni di lavoro in altri modi, per esempio adottando tecnologia per creare turni di lavoro più flessibili. Ben nove addetti al magazzino su dieci concordano sul fatto che la modernizzazione in atto renderà il magazzino un posto di lavoro più appetibile, anche in periodi come questo in cui le catene di approvvigionamento sono messe a dura prova, la domanda è in forte aumento e c’è una crescente pressione per rispettare scadenze più strette.
“Stiamo assistendo – afferma Mark Wheeler, Director of Supply Chain Solutions, Zebra Technologies – a un cambiamento positivo nella supply chain e, in particolare, all’interno dei magazzini. La maggior parte dei decisori aziendali, infatti, ritiene che gli investimenti nell’automazione superino di gran lunga i rischi affermando di sentirsi sempre più confidenti nell’integrare nuove tecnologie nelle attuali procedure e infrastrutture”.
Focus sull’Europa e sulle diverse aree del mondo
In Europa, in particolare, oltre tre quarti degli operatori sta investendo in modo significativo in tecnologie che supportano l’aumento del numero di lavoratori e l’automazione delle attività.
Per esempio, l’uso di dispositivi wearable (indossabili), stampanti mobile e tablet rugged crescerà nei prossimi anni, insieme all’implementazione di software di mobile dimensioning che automatizza la misurazione di pacchi e cartoni. Inoltre, il 23% degli operatori di magazzino dichiara di aver già impiegato robot mobili autonomi (AMR), in linea con la tendenza globale (27%). Entro cinque anni, tale numero dovrebbe crescere raggiungendo l’88% in Europa e il 90% nel mondo.
In Nord America, l’86% dei decison maker nordamericani afferma che la pandemia li ha spinti a evolversi e modernizzarsi più rapidamente, percentuale più alta di qualsiasi regione.
In America Latina, il 96% dei dipendenti in LATAM ritiene che l’implementazione di tecnologie di magazzino come robotica e dispositivi aiuterebbe ad attrarre e fidelizzare i lavoratori, la percentuale più alta di qualsiasi regione.
Nell’area Asia Pacifico nove decison maker su dieci concordano che il machine vision e/o la tecnologia di scansione industriale fissa in aree chiave farebbero risparmiare tempo e limitare gli errori, anche se utilizzati solo da un quarto delle persone.
Gestione del magazzino, quali sfide?
Rispetto a tre anni fa, le aziende hanno maggiori difficoltà nell’evadere gli ordini in tempo, e stanno faticando ad assicurare accuratezza e visibilità dell’inventario. Inoltre, riconoscono la necessità di dover consegnare gli ordini più velocemente per soddisfare le crescenti esigenze dell’economia on-demand e per far fronte all’aumento dei costi di trasporto, che gravano su oltre il 40% dei player di mercato.
Ciò impatta inevitabilmente la produzione, il trasporto, la distribuzione all’ingrosso, la logistica e la vendita al dettaglio e non è una sorpresa, considerando che gli intervistati indicano che i loro volumi di spedizione sono aumentati in media di oltre il 20% negli ultimi due anni.
Tuttavia, i responsabili di magazzino vedono queste sfide come opportunità di cambiamento e di crescita. Oltre l’80% di loro infatti, prevede che entro il 2025 il numero di unità di stoccaggio (SKU) movimentate e il volume di articoli spediti aumenteranno, e pianifica di potenziare le operazioni di gestione dei resi, offrire più servizi a valore aggiunto e aumentare la propria portata con l’aumento del numero e delle dimensioni dei magazzini.
A livello globale, il 60% degli operatori in ambito logistica ha nei piani aumentare l’organico entro il prossimo anno, ma circa il 50% ammette che trovare (55%) e formare (54%) in modo tempestivo operatori di magazzino resta una grande sfida. Ciò è particolarmente vero in Europa, dove il 48% dei decisori aziendali dichiara di avere difficoltà a trovare risorse e il 50% afferma che la formazione è un percorso complesso. Ne consegue che, circa 8 responsabili su 10 concordano che in futuro dovranno fare più affidamento sull’automazione.
Il ruolo dell’automazione
Sia in Europa (88%) che a livello globale (90%) nei magazzini saranno sempre più utilizzati AMR per il prelievo da persona a merce (P2G), per spostare materiale e per altri movimenti di inventario automatizzati. Inoltre, il 92% delle aziende a livello europeo (e il 94% a livello globale) investirà in software per automatizzare l’analisi e i processi decisionali con l’obiettivo di aumentare l’efficacia e l’efficienza operativa e ridurre i costi.
“Con il ritmo delle attività che si intensifica e i flussi di lavoro che diventano più complessi – commenta James Lawton, Vice President e General Manager, Robotics Automation, Zebra Technologies – il tempo medio per permettere agli operatori di magazzino di raggiungere la piena produttività è di 4,7 settimane. In questo momento, i decision maker considerano prioritario ridurre le attività non necessarie per permettere ai dipendenti di concentrarsi sulla soddisfazione del cliente. Grazie a sistemi di automazione come gli AMR e i software di ottimizzazione delle attività, sarà più facile adeguare le operazioni e soddisfare gli standard dei livelli di servizio al variare della domanda dei clienti e della disponibilità della forza lavoro”.
Di fronte ad aziende che investono in automazione, è facile pensare a una conseguente perdita di posti di lavoro. Tuttavia, come emerge dallo studio, l’automazione può aiutare a confermare più persone nei loro posti di lavoro e a occupare quelli vacanti. Oltre tre quarti degli operatori di magazzino in Europa (75%) e nel mondo (78%) afferma che il loro lavoro sarebbe più piacevole se si potesse percorrere meno chilometri in un giorno, pur dovendo prelevare o movimentare più articoli. Non da ultimo, l’81% crede fermamente che le soluzioni AMR possano rendere le loro mansioni meno stressanti.
Anche se solo il 35% dei decision maker in Europa e il 41% nel mondo concordano appieno sul fatto che l’implementazione di tecnologie nel magazzino (come la robotica e altre soluzioni innovative) possano contribuire ad attrarre e fidelizzare i lavoratori, essi dovrebbero considerare che: coloro che oggi lavorano a fianco degli AMR confermano che è stato possibile aumentare la produttività e ridurre gli spostamenti (83%), limitare gli errori (73%) e consentire l’avanzamento a nuovi ruoli o responsabilità (65%) e affermano di essere più propensi a lavorare per un’azienda che fornisca loro dispositivi moderni rispetto a una che fornisce strumenti obsoleti o addirittura che non li offra proprio (83% a livello globale e 87% in Europa).
“L’automazione – aggiunge Wheeler – è un grande aiuto, soprattutto quando la disponibilità di personale è limitata o durante periodi di picchi imprevisti o stagionali. L’aspetto interessante è che, in questo momento, se ne stiano rendendo conto prima i dipendenti dei datori di lavoro.”
Gestione del magazzino, le prospettive per i prossimi 5 anni
L’85% dei decision maker intervistati afferma di aver implementato soluzioni che permettono agli operatori in prima linea di tracciare ogni movimentazione di merce. Inoltre, la maggior parte degli addetti ottimizza l’uso dei propri dispositivi per adattarlo all’attività, massimizzando sicurezza ed ergonomia. Tuttavia, più di otto operatori di magazzino su dieci e circa tre quarti dei decision maker in Europa e nel mondo temono di non raggiungere i propri obiettivi aziendali a meno che non vengano effettuati maggiori investimenti tecnologici per migliorare l’operatività, con i dipendenti nel settore dei trasporti (92%) e della logistica (88%) che sentono in misura maggiore questa esigenza. Ne consegue che, più di sei decision maker su dieci afferma che nei prossimi cinque anni investiranno in tecnologie per migliorare la gestione l’inventario e la visibilità delle scorte nei magazzini e lungo le catene di approvvigionamento.
Nove su dieci prevedono che l’uso di tecnologie basate su sensori come l’identificazione a radiofrequenza (RFID), computer vision, scanner industriali fissi e i sistemi di machine vision diventeranno sempre più diffusi nei prossimi cinque anni. Le aziende che stanno investendo in tecnologie avanzate che consentono maggiore visibilità, gestione in tempo reale e livelli di prestazione basati sui dati, miglioreranno contestualmente la produttività dei team e l’utilizzo di risorse, delle attrezzature e del personale. Questo porta con sé un maggiore benessere generale e competitività sul mercato.
Sarà tuttavia fondamentale per le aziende di logistica prestare maggiore attenzione alle modalità di integrazione delle tecnologie man mano che vengono digitalizzate le attività e scalati i sistemi. Seguire una strategia adeguata sarà la chiave per una crescita costante e sostenibile.