Microsoft: come portare l’intelligenza artificiale in azienda

Al recente Microsoft Forum, il vendor mette in primo piano tecnologie e applicazioni di artificial intelligence. Presentata la ricerca che rileva la maturità digitale delle PMI italiane

Pubblicato il 21 Mar 2017

MILANO – Il Microsoft Forum si è aperto all’insegna dell’intelligenza artificiale. Nel 2020 ci saranno 50 miliardi di oggetti connessi, che daranno vita a nuovi scenari sociali e professionali.

Di questo servizio fanno parte anche i seguenti articoli:
LE PARTNERSHIP – Esempi di innovazione Made in Italy al Microsoft Forum 2017
Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia

Il tema è attualissimo e Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, ha aperto la giornata raccontando alla platea il futuro che ci aspetta: “Sono almeno tre gli ingranaggi dello scenario AI: i dati in crescita, la potenza computazionale, gli algoritmi analitici. Le informazioni che siamo in grado di raccogliere ed elaborare stanno consentendo progressi scientifici senza precedenti. I computer non saranno più soltanto strumenti di calcolo, ma potranno imparare e riprodurre il comportamento umano, capire e rispondere nel linguaggio naturale, prendere decisioni. Le macchine potranno essere allenate da una singola persona, ci saranno applicazioni di social choice (che permettono di prendere decisioni collettive dai diversi feedback di macchine e individui), il neural computing simulerà artificialmente i sistemi neuronali umani”. In questa direzione futura, Microsoft sta investendo 12 miliardi di dollari all’anno in ricerca e sviluppo (quasi il 13% del fatturato 2016). “L’obiettivo è democratizzare l’intelligenza artificiale – ha concluso l’Ad – rendendola disponibile a chiunque e aiutando le imprese a ottenere benefici nei modelli economici. Se i settori più effervescenti sono oggi Finance, Retail, Manufacturing, Salute, nulla vieta che l’AI possa essere trasferita in qualsiasi settore verticale”. Sotto i riflettori del Forum, gli HoloLens, gli occhiali di mixed-reality (con funzionalità di realtà aumentata e virtuale), hanno dato un assaggio delle applicazioni futuribili che influenzeranno in particolare il mondo dello smart-manufacturing.

Paola Cavallero, Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia

Ma qual è il posizionamento delle nostre PMI rispetto agli scenari descritti? La ricerca Microsoft-Ipsos Mori presentata al Forum da Paola Cavallero, Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia, ha sondato l’opinione di 500 lavoratori in aziende con meno di mille dipendenti. C’è consapevolezza sul concetto di digitalizzazione, inteso dalla maggioranza come automazione, ma anche come smart office e non soltanto come processi paper-less. “Il 79% dei rispondenti – ha detto Cavallero – ritiene che la tecnologia permetta di ottimizzare i tempi, eliminando i lavori ripetitivi e a basso valore, offrendo un migliore bilanciamento tra vita professionale e privata”.

Ma le nostre imprese soffrono per la mancanza di progettualità. “Secondo Eurostat, solo il 44% delle PMI supera i 5 anni di attività e spesso un freno alla crescita è anche la mancanza di un business plan strutturato. Solo il 23% delle nostre piccole-medie aziende dichiara di averne uno e l’Italia è il fanalino di coda europeo. I recenti sviluppi tecnologici possono aiutare le imprese a cambiare modelli di business, ma sforzi creativi, interazioni sociali e abilità manuali restano gli elementi strategici dell’azienda”.

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