Ibm un framework per il cloud presente e futuro

Solo nel 2011 Ibm ha avviato oltre 2000 progetti cloud a livello mondiale e oggi gestisce direttamente più di 1 milione di macchine virtuali. La fase operativa è quindi avviata e lo testimoniano i recenti annunci che dimostrano la strategia di big blue volta a garantire un’offerta trasversale, tecnologica, consulenziale e finanziaria che copre Iaas, Paas e Saas. Nella foto Gennaro Panagia, Cloud leader di Ibm.

Pubblicato il 02 Gen 2012

pag62-panagia

Parte da alcuni dati importanti Gennaro Panagia, Cloud leader di Ibm, per fare il punto sulla strategia delle società in tema di cloud computing. “Solo quest’anno abbiamo dato avvio a oltre 2000 progetti cloud (private e public) e, ad oggi, stiamo erogando servizi in modalità cloud gestendo, a livello mondiale, oltre un milione di macchine virtuali”.
Numeri che non servono a “fare pubblicità” quanto a dimostrare la fase di reale concretezza che sta vivendo ora il cloud e per sottolineare come “da queste dirette esperienze Ibm abbia tratto le esperienze e le competenze necessarie a definire la cosiddetta cloud reference architecture, un framework di riferimento per i progetti cloud nel quale Ibm racchiude linee guida, best practice, referenze, oltre a prodotti e servizi”, osserva Panagia, sottolineando tuttavia come il framework debba essere calato nel contesto aziendale di riferimento “dato che ogni azienda ha esigenze differenti dall’altra e avrà, di conseguenza, una strategia e un percorso di adozione al cloud “personalizzato” sulla base delle proprie necessità e delle proprie potenzialità”.
“Il cloud computing – prosegue Panagia – è fatto di hardware, software, processi, centri di delivery dei servizi, ecc. Tutto questo deve essere non solo armonizzato nel presente delle aziende, ma coerente con le strategie hardware, software, servizi e processi del futuro. E lo stesso vale per un fornitore come Ibm che deve poter garantire al provider di servizi, piuttosto che all’azienda che si costruisce il proprio ambiente cloud interno o all’azienda che acquista i nostri servizi cloud pubblici, una roadmap evolutiva chiara e definita, che faccia capire qual è e quale sarà il supporto in termini di tecnologie e servizi che potranno avere anche per il futuro”.
“Proprio intorno a questa reference architecture – spiega Panagia – abbiamo rilasciato degli annunci recentissimi che consolidano e aggiungono ulteriori tasselli alla nostra offerta di Infrastructure e Software as a service (Iaas e Saas), oltre ad ampliare la nostra proposta con servizi di Platform as a service. Per dare una chiave di lettura chiara di questi nuovi annunci, Panagia li raggruppa in tre macro temi:
1) efficientamento e ottimizzazione It, partendo dalle infrastrutture su cui poggiano i nuovi servizi It (sia pubblici sia privati): rientrano in questa area strategica gli annunci della Smart Cloud Foundation, un portafoglio di soluzioni hardware e software studiato per aiutare le aziende ad adottare cloud privati da zero o a trasformare i sistemi virtualizzati in infrastrutture cloud efficienti;
2) accelerazione al cloud attraverso le piattaforme abilitanti l’erogazione dei servizi; in quest’area d’offerta rientra la nuova proposta Ibm di Platform as a service, progettata per soddisfare le esigenze di sviluppo, messa in produzione e gestione delle applicazioni aziendali sul cloud;
3) innovazione del business attraverso il Software as a service; nell’offerta Ibm non ci sono solo soluzioni software fruibili come servizio, ma anche veri e propri “processi di business” innovativi basati su applicazioni che le aziende possono sfruttare sempre nella logica del cloud computing (ne sono un esempio le nuove soluzioni di analisi che consentono alle aziende di implementare nuovi processi di analisi di dati non strutturati in tempo reale ai fini delle decisioni di business).
E dato che, come già detto, ogni azienda ha un proprio percorso personalizzato di adozione al cloud, assumono non meno importanza i servizi di consulenza e progettazione: “non è possibile semplificare e ottimizzare senza prima chiarire”, dice Panagia sottolineando così l’importanza delle fasi di assessment e della definizione dei propri tasselli del framework. “Considerata la difficoltà di accesso al credito delle aziende – conclude Panagia – sottolineo anche l’impegno di Ibm in questa direzione: per il 2012 l’azienda ha messo a disposizione 1 miliardo di dollari per finanziare percorsi e progetti di innovazione”.

Architettura, soluzioni e servizi IBM
L’Ibm Cloud Computing Reference Architecture è un insieme di linee guida per la definizione dell’architettura di sistemi basati su cloud computing strutturato in quattro livelli: operational layer, che rappresenta l’infrastruttura di base del sistema; service layer, dove si pongono i classici servizi cloud (Iaas, Paas, Sass); business process layer, nel quale viene introdotto un nuovo tipo di servizio, BPaaS, che fornisce servizi di elaborazione simili a quelli offerti dall’architettura Soa; consumer layer che identifica il consumo dei servizi erogati dai livelli precedenti.

Nel mese di ottobre l’azienda ha inoltre rilasciato una serie di importanti annunci in ambito cloud: Ibm SmartCloud Foundation, Ibm SmartCloud Application Services e Ibm SmartCloud Ecosystem.
Ibm SmartCloud Foundation per il private cloud è un nuovo portafoglio di soluzioni architetturali che uniscono componenti hardware e software in pacchetti preconfigurati; si compone di tre differenti tipologie d’offerta:
1) Ibm SmartCloud Entry identifica l’offerta di “building blocks” (chiamati Ibm Starter Kit for Cloud), ossia di sistemi hardware virtualizzati sui quali costruire in modo veloce e semplice ambienti operativi cloud;
2) Ibm SmartCloud Provisioning, un motore di provisioning e image management system finalizzato alla creazione e gestione dinamica delle macchine virtuali;
3) Ibm SmartCloud Monitoring, strumento sviluppato per la gestione e il controllo degli ambienti fisici e virtuali (server, storage o network). Il software contiene modelli di analisi sviluppati su policy sia tecniche sia di business in grado di migliorare la capacità di planning e workload placement delle risorse.
Gli Ibm SmartCloud Services si arricchiscono dell’offerta PaaS Ibm SmartCloud Application Services, una piattaforma middleware offerta in modalità di servizio. Insieme alla piattaforma, l’azienda fornirà anche una serie di servizi applicativi e di gestione per facilitare il trasferimento, lo sviluppo e il deployment delle applicazioni nel cloud.
L’Ibm SmartCloud Ecosystem è invece un insieme di nuovi servizi pensati per l’ecosistema dei partner e degli Isv attraverso i quali poter raggiungere le aziende di dimensione medio piccola.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4