Cio-Ceo: partnership per una rinnovata produttività d’impresa – Editoriale

La digitalizzazione ha profondamente cambiato l’interazione tra sistema scientifico-tecnologico e apparato produttivo. Promuovendo e generando nuovi servizi e garantendo nel contempo il miglioramento di quelli esistenti, la digitalizzazione dell’economia è diventata infatti un pilastro fondamentale nello sviluppo economico e sociale di ciascun Paese.

Pubblicato il 15 Gen 2014

In Italia, nel corso di questi mesi, abbiamo posto sempre più attenzione sul fatto che gli obiettivi dell’Agenda Digitale possono essere raggiunti solo se tutti gli attori interessati (Governo, Pa, Pmi, …) sono pronti a investire nella rimozione dei vincoli che frenano la digitalizzazione dei settori economici. L’attuazione dell’Agenda Digitale su scala transnazionale è senza dubbio uno dei principali driver di sviluppo. In questo contesto è dunque importante eliminare velocemente la frammentazione regolatoria del mercato digitale, che ne limita la diffusione a livello europeo, e indirizzare la trasformazione dei processi gestionali.
L’industria bancaria italiana, in primis, ha creduto e crede fortemente nel processo di digitalizzazione quale fattore abilitante per il rilancio della competitività del tessuto economico; a dimostrarlo i sistemi, già sviluppati, per la dematerializzazione, l’efficientamento e automazione dei processi e le cosiddette “relazioni digitali” con i clienti sulle quali si è investito garantendo un elevato livello di sicurezza.
Le banche, nel corso degli anni, hanno altresì investito nell’introduzione di nuove tecnologie in filiale e nella creazione di nuovi canali di relazione. Hanno sviluppato infrastrutture informatiche e standard di interoperabilità applicabili sia a livello nazionale che internazionale, giocando un ruolo primario nel processo di digitalizzazione e maturando un know-how specifico sul quale è possibile capitalizzare. Questi asset del settore, possono e devono essere messi al servizio del Paese in sinergia con quelli presenti nella Pa, con cui è di primaria importanza stabilire un confronto collaborativo.
All’interno di questo, che è visto come un progetto di profondissima riforma strutturale, è però necessario ricordare che l’Italia sta oggi attraversando un momento di difficoltà. Questo rende più che mai urgente la realizzazione dei progetti previsti dall’Agenda Digitale, tema su cui gli indicatori mostrano quanto il nostro Paese sia in chiaro ritardo rispetto alla media dei Paesi europei.
A questo proposito, ben si inseriscono le tre priorità individuate nell’ambito dell’Agenda Digitale Italiana (identità digitale, anagrafe unica e fatturazione elettronica) purché si superi la fase delle Agende passando ai progetti esecutivi con responsabilità chiare e tempi attuativi ben definiti.
In questo contesto e a supporto del processo di digitalizzazione del Paese, la comunità dei Cio, storicamente bacino di proposte e raffronti, può dunque porre l’accento sul ruolo del Cio come promotore di un nuovo tessuto che agevoli coordinamento e interscambio a livello nazionale e conseguentemente europeo.
Come Cio di UniCredit e Presidente del Comitato di Programma degli incontri Ict2014 di Finaki sottolineo il fatto che ci troviamo di fronte alla necessità di cogliere il cambio di paradigma, affrontando la sfida di mercati in continua concorrenza ed evoluzione. Si rende dunque necessario proseguire nel creare solide sinergie e un dialogo costante tra chi ricopre, come me, questo ruolo, promuovendo nel contempo una stretta collaborazione con le altre funzioni aziendali e istituendo un confronto aperto anche con i vendor. Nel corso degli incontri con la Community di Finaki di questi ultimi anni è infatti emersa la necessità di un cambiamento che non si limiti al solo profilo professionale del Cio ma che si estenda, attraverso tutti i collaboratori, all’intera organizzazione It.
È quanto mai necessario cambiare il rapporto It-Business diventando strumenti di una rinnovata flessibilità operativa, efficienza, creazione di business e risparmio attraverso, per esempio, il cloud e la fruizione di servizi e dati in mobility. Il ricorso all’Ict e alla digitalizzazione dei processi è imprescindibile, come è imprescindibile un’evoluzione verso nuove skill incentrate sullo sviluppo di un nuovo approccio architetturale in cui funzioni It e non It vadano incontro a una nuova contaminazione per accelerare la trasformazione e l’innovazione tecnologica.
L’Ict, nella sua ormai comprovata veste di entità aziendale sempre più allineata alle strategie di business, può dunque diventare uno dei driver più forti nel superamento dei confini nazionali.
I Cio sono oggi pronti ad assumersi nuove responsabilità e la funzione di supporto allo sviluppo e alla crescita non solo della propria azienda, ma più generalmente del Sistema, continuando ad appoggiare una profonda collaborazione sia con il Governo sia con la Pa.
All’interno della Community di Finaki stiamo proseguendo in questo faticoso, ma sfidante percorso di trasformazione e collaborazione; sarà mio grande piacere condividere al più presto gli obiettivi del 2014 che il Comitato di Programma sta definendo.

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