Intervista

La nuova data governance di Talend

Il vendor ha reso disponibile una nuova versione della sua piattaforma unificata open source per l’integrazione dei dati in ambienti complessi, multi-cloud e on-premise. Fra le nuove funzionalità un Data Catalog e servizi API

Pubblicato il 04 Dic 2018

Antongiulio-Dona2

La digital transformation in svariati ambiti della vita economica e sociale porta con sé l’esplosione dei dati, che diventano il motore di sempre nuovi processi di business (definiti per questo data-driven). “Anche nei decenni passati – commenta Antongiulio Donà, Vice President Sales Italia di Talend, vendor di soluzioni open source accessibili su sottoscrizione in abbonamento – le imprese avevano capito l’importanza di integrare e analizzare i dati, e così sono nati i data warehouse. Ma presto sono diventate evidenti le difficoltà, con queste tecnologie, di gestire gigantesche moli di informazioni e, alla fine di laboriose attività di integrazione e analisi, i report finivano per essere realizzati a mano. Con l’avvento dei data lake [repository unificate di dati memorizzati nel loro formato naturale, ndr] i dati a disposizione per le analisi sono diventati sempre più numerosi. Lo sviluppo del cloud ha aumentato a dismisura le informazioni che sarebbe utile poter integrare, ma che non sempre si sa dove si trovino. Di qui la nascita della figura dei data scientist, che alla fine sono gli eredi dei ‘super analisti’ del passato”.

In questo contesto, Talend si è focalizzata su un tema cruciale, la data governance e su come abilitare tutti gli utenti a trovare e correlare i dati senza preoccuparsi di dove si trovino e della natura dei data-set.

Una piattaforma per analizzare e sviluppare

Mirando a questi obiettivi due nuove funzionalità sono state introdotte in Talend Data Fabric (piattaforma unificata per l’integrazione dei dati in ambienti complessi, multi-cloud e on-premise) Fall ‘18: Data Catalog e Cloud Application Programming Interface (API) Services. La prima nuova feature esegue automaticamente l’analisi di tutti i dati disponibili (sia che si trovino in un data lake, on-premise o nel cloud), li profila, li classifica, individua le relazioni fra loro (“Utilizzando nuovi algoritmi intelligenti”, sottolinea Donà), e infine fornisce un facile accesso basato sulla ricerca in modo che gli utenti finali possano sfruttarli quando ne hanno bisogno. Cloud Application Programming Interface (API) Services, invece, permette agli sviluppatori dell’“azienda data-driven” di creare applicazioni data-as-a-service e aumentare la produttività degli end-user.

Antongiulio Donà, Vice President Sales Italia di Talend

“Da un punto di vista tecnologico – spiega Donà – al cuore di questa innovazione c’è l’introduzione dell’architettura software Rest API (Representational state transfer – Application programming interface) che abbiamo ottenuto con l’acquisizione, nel 2017, di Restlet. La tecnologia Rest API consente di sfruttare al massimo tutte le potenzialità del protocollo HTTP, su cui è basato il web”. Con l’ultima acquisizione di Stitch, invece, Talend incorpora l’omonimo servizio per migrare in modo semplificato i dati provenienti da fonti diffuse fino alle principali piattaforme di data warehouse in cloud. “Le aziende – conclude Donà – sono sempre più propense a sfruttare il cloud. Nel cloud i dati sono al sicuro e si possono anche far girare applicazioni serverless [nello sviluppo delle quali non ci si deve più preoccupare su quale server gireranno, ndr]. L’IT del futuro è ibrida. Noi ci preoccupiamo di come si possano utilizzare e fare utilizzare i dati dappertutto”.

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