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L’impegno Ibm per la sostenibilità, ecco i risultati raggiunti

Big Blue comunica i risultati delle attività sul fronte ambientale, dal punto di vista delle sue emissioni di CO2 e dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, un impegno che si esprime anche a livello strategico sul mercato: è notizia recente la creazione della società Utopus Insights, una nuova azienda di analisi statistiche che fornisce interfacce di programmazione open source per una migliore previsione dei consumi di energia elettrica

Pubblicato il 10 Lug 2017

Foto sostenibilità

Ibm fa un bilancio in merito al proprio impegno relativo ai cambiamenti climatici e in questi giorni ha reso noto che sta lavorando, ormai da anni, e conseguendo importanti obiettivi sul fronte della riduzione delle emissioni di CO2 associate al consumo energetico. Già alla fine del 2005 Ibm aveva ridotto le emissioni di CO2 del 40% rispetto alle proprie emissioni registrate nel 1990. E ora rispetto all’obiettivo di ridurre ulteriormente del 35% tale emissioni entro la fine del 2020 (rispetto al 2005) ha comunicato di aver raggiunto il 38,1% alla fine del 2016, il che corrisponde alle emissioni associate al consumo di 1,8 milioni di barili di petrolio.

Rispetto all’obiettivo di ottenere elettricità da fonti rinnovabili (ossia di utilizzare elettricità da fonti rinnovabili nella percentuale del 20% del consumo annuo entro il 2020) Ibm ha realizzato il 21,5% alla fine del 2016, che è una quantità sufficiente per fornire elettricità a circa 60.000 abitazioni per 1 anno. Se calcoliamo anche l’elettricità rinnovabile che Ibm riceve dalla rete elettrica mista, allora il 40,1% della fornitura elettrica dell’azienda negli spazi da essa gestiti proviene da fonti rinnovabili.
Ibm ha stabilito questi obiettivi ambiziosi nel febbraio del 2015 e li ha in seguito assegnati all’American Business Act on Climate Pledge, un impegno sottoscritto da centinaia di aziende a dimostrazione del loro supporto e contributo per contrastare i cambiamenti climatici.  Alla fine del 2016 Big Blue aveva realizzato questi obiettivi con un anticipo di quattro anni rispetto ai programmi.
Tra il 1990 e il 2016 l’azienda ha risparmiato 7,2 milioni di MWh di elettricità, eliminando così 4,4 tonnellate metriche di emissioni di CO2, con un risparmio economico di oltre 600 milioni di dollari. Questa riduzione delle emissioni equivale alla rimozione di 900.000 di automobili circolanti per un anno.
Oltre a sostenere l’American Business Act on Climate Pledge, Ibm si è dichiarata a favore di un accordo globale sul clima nel 2015; ha in seguito ribadito il proprio sostegno all’Accordo di Parigi sottoscritto l’impegno #WeAreStillIn, dichiarandosi a favore della lotta globale atta a contrastare i cambiamenti climatici.

Ibm ha effettuato investimenti sostanziali nell’utilizzo di potenti e importanti modelli atmosferici e di funzionalità analitiche e cognitive per lo sviluppo di precisi strumenti di previsione per la richiesta e la generazione di elettricità da fonti solari e eoliche. Questi strumenti permettono un migliore utilizzo delle risorse rinnovabili disponibili e integrano più efficacemente nuove capacità nella rete elettrica.

In febbraio 2017 Ibm e Velco hanno annunciato la creazione di Utopus Insights, una nuova azienda di analisi statistiche che fornisce interfacce di programmazione open source per una migliore previsione in campo energetico nella rete elettrica. Nuove informazioni da previsioni situazionali e tecnologie cognitive assicurano una comprensione più accurata della quantità di potenza disponibile dalle fonti rinnovabili, riducendo il rischio e i costi associati alla rete elettrica e permettendo un ampio uso dell’energia rinnovabile.

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