Oracle Point of View

Governance, Sicurezza e velocità: IT più vicino al business grazie al Cloud

Il Cloud come abilitatore di una nuova agilità di impresa, in grado di rendere le aziende più reattive di fronte a cambiamenti anche drastici come quelli che stiamo vivendo. Il Cloud come pilastro portante per le tecnologie trasformative. Un’analisi in 10 punti

Pubblicato il 12 Giu 2020

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Considerato il vero game changer degli ultimi anni, il cloud viene considerata ormai la leva sulla quale le aziende costruiscono il proprio vantaggio competitivo.
Un vantaggio che oggi più che mai si basa sulla integrazione tra le tecnologie che guidano i percorsi di innovazione, le cosiddette “tecnologie trasformative” come Data Analytics, Internet of Things, Intelligenza Artificiale, Blockchain, e le piattaforme cloud sulle quali queste stesse poggiano.
Al cloud viene riconosciuta la capacità accrescere l’agilità d’impresa, rendendola dunque più reattiva ai cambiamenti e alle disruption, di supportare percorsi di crescita, di accelerare quei moti di innovazione di cui le imprese – e in fondo anche il Paese – hanno oggi più che mai bisogno.

È sempre più chiaro che implementare una strategia cloud rappresenta non solo una scelta tecnologica, ma una precisa strategia che ha impatto diretto sul business.
Proprio all’impatto che il cloud ha sul business e sulle organizzazioni, Oracle ha dedicato un paper, dal titolo esplicativo “Top Ten Cloud Prediction 2020” nel quale tutti questi aspetti sono messi in chiara evidenza, con una visione che copre tutto l’arco di un quinquennio.
Soprattutto si mette in evidenza come il passaggio al cloud consenta alle aziende di aggiungere nuove capacità all’IT, aiuti nella gestione degli asset critici, nello specifico i dati, abilitandone un utilizzo consapevole, e supporti le iniziative di innovazione delle imprese.

Vediamo dunque le 10 previsioni.

1: Automazione

Uno dei primi vantaggi correlati all’adozione di una vera e propria strategia cloud sta nel fatto che tutta una serie di operazioni di routine, legate al dimensionamento, all’ottimizzazione, alla protezione dei sistemi vengono automatizzate. È un processo inarrestabile, che, secondo l’analisi, entro i prossimi 5 anni porterà ad abbandonare la gestione manuale di una serie di attività, lasciando dunque spazio, tempo e risorse per dedicarsi a progetti di innovazione, legati all’implementazione di tecnologie come Machine Learning, Intelligenza Artificiale, Blockchain, fortemente incentrate sui dati e sul loro utilizzo.

2: Dati

Un numero crescente di aziende porta in cloud i propri dati critici. Molte ancora optano per ambienti cloud ibridi, con un mix bilanciato di on premise e cloud, con l’obiettivo di massimizzare la flessibilità, senza pesare eccessivamente sui costi.
Anche in questo caso, tuttavia, il trend è chiaro: secondo il report entro i prossimi 5 anni assisteremo a un incremento esponenziale nella quantità di dati critici spostati in cloud.
Inevitabilmente, questo porterà con sé la richiesta di maggiore attenzione ai temi della sicurezza con l’obiettivo di garantire la resilienza dei dati e dei sistemi.
La risposta, anche in questo caso, viene dall’automazione e dunque dalla capacità di infondere funzionalità di sicurezza avanzate in ogni livello dell’infrastruttura IT.

3: Artificial Intelligence

Lungi dall’essere una buzzword, l’Intelligenza Artificiale viene considerata strumento fondamentale per migliorare l’efficienza, la conoscenza, la produttività e l’efficacia aziendale.
Per questo non è difficile pensare già oggi che entro i prossimi 5 anni tutte le applicazioni aziendali integreranno una qualche forma di intelligenza artificiale, con un impatto positivo su tutte le funzioni di business, che hanno e avranno a loro disposizione nuovi strumenti per comprendere operation, clienti e mercati.
Il cloud supporta questa evoluzione, abilitando sia l’automazione dei processi, sia la disponibilità di dati e analisi in tempo reale.

4: Supply chain

Nell’ambito del supply chain management, come abbiamo avuto modo di sottolineare in questo articolo, siamo di fronte a un cambio di paradigma radicale. Cambiano le aspettative dei clienti, cambiano i cicli di vita dei prodotti, cambiano le normative: i modelli tradizionali non bastano più e sempre più spesso la risposta viene dall’adozione di nuove leve tecnologiche come machine learning, AI, realtà virtuale e aumentata fino ad arrivare ad IoT e Blockchain.
Tutte tecnologie che hanno bisogno della agilità, della flessibilità e della velocità del cloud per poter esprimere in pieno il loro potenziale.

5: HR, Sales e Marketing

Ci troviamo in un momento in cui l’intelligenza artificiale e le tecnologie autonome stanno entrando in modo sempre più deciso dei posti di lavoro, semplificando i workflow e abilitando nuove interazioni a valore.
Che si tratti di dipendenti, di clienti, di fornitori, la possibilità di alleggerire le attività di routine, per concentrarsi sull’analisi dei dati e degli insight che dai dati derivano rappresenta un’opportunità per migliorare le relazioni, identificare i prospect migliori, lavorare sull’engagement, rispondere in tempo reale alle sollecitazioni che arrivano dal mercato, ad esempio adattando i prezzi, ottimizzando campagne di comunicazione, costruendo nuove relazioni.

6: IoT e Smart City

Secondo lo studio, entro i prossimi cinque anni l’80% delle principali città utilizzerà i dati IoT a supporto di iniziative Smart City. Anche in questo caso entrano in gioco due leve tecnologiche, entrambe abilitate da una solida infrastruttura cloud: l’automazione, per la gestione di tutte le attività di routine, e le tecnologie esponenziali o trasformazionali, che servono per fornire servizi personalizzati ai cittadini, migliorare la trasparenza, velocizzare i processi decisionali, aumentare la collaborazione e la sicurezza, gestire al meglio energia, traporti, risorse.

7: Big Data e Data Science

Nella data driven economy nella quale oggi ci troviamo, fondamentale è tradurre la grande quantità di dati di cui disponiamo in insight che aiutino a comprendere gli eventi, le tendenze e supportino i processi decisionali. È un contesto nel quale AI e Machine Learning giocano un ruolo chiave, ma nel quale indispensabili sono le competenze proprie dei data scientist.
Nel prossimo futuro, evidenzia lo studio, la crescita esponenziale dei dati disponibili e la crescita della domanda di professionisti del dato renderà sempre più necessario il ricorso a tecnologie che consentiranno di automatizzare una parte sempre più ampia delle attività di raccolta, preparazione e analisi dei dati, liberando tempo prezioso che i data scientist potranno dedicare alla ricerca dei pattern e alla valutazione e validazione degli insight.

8: Robotica e Interazione Uomo-Macchina

L’industria 4.0 porta con sé l’aumento non solo delle macchine connesse e dei robot collaborativi all’interno degli stabilimenti e delle fabbriche, ma apre la strada all’adozione di nuove applicazioni, che abilitano la gestione automatizzata della produzione e dei magazzini, l’efficientamento dei processi di imballaggio, raccolta e spedizione, l’ottimizzazione dei trasporti. Si tratta di un nuovo ventaglio di applicazioni, basate sull’intelligenza artificiale e sull’uso intelligente dei dati, che ha bisogno di una robusta infrastruttura per consentire il dialogo tra macchine, uomini, sistemi informativi.

9: Sicurezza

Lo scenario che si sta configurando è quello di un mondo nel quale le superfici di attacco sono sempre più ampie. I dati e le tecnologie come l’IoT e lo stesso cloud troppo spesso sono esposti e protetti con pochi controlli di sicurezza, con un conseguente aumento dei rischi per le imprese.
Spesso i rischi nascono da errori di configurazione, dalla mancata installazione delle patch di sicurezza, da errore umano.
È facile comprendere come processi automatizzati di gestione delle basi di dati con una sicurezza informatica elevata – come l’Autonomous Database – possono rilevare gli errori e garantire una protezione continua, applicando automaticamente le patch e convalidando l’integrità del sistema 24/7.

10: Identity Management

Strettamente correlato al tema della sicurezza è il tema della gestione delle identità. Da qui ai prossimi 5 anni, quando si parlerà di identity management si farà riferimento all’identità delle cose, più che a quella degli individui. E non sarà una cosa semplice. Per questo, ci si sta spostando verso un’idea di identità “context based”, basata sul contesto, nella quale si correlano i dati rilevanti dell’oggetto, vale a dire comportamento, posizione, modelli di utilizzo, informazioni cui si richiede accesso… L’obiettivo diventa aumentare la capacità di identificare autonomamente attività sospette.

Il ruolo del cloud e la visione di Oracle

È chiaro che per abilitare questa trasformazione serve un cloud di nuova generazione, progettato per la modernizzazione e in grado di garantire efficienza e sicurezza senza precedenti, grazie a una tecnologia hardware e software insieme – unica sul mercato, al momento – che è in grado di separare totalmente la gestione i dati dei clienti dalla gestione del public cloud in sè (“control plane computer”).
Oracle si sta muovendo in questo scenario con un’offerta IaaS, PaaS e SaaS pensata per soddisfare le esigenze delle applicazioni mission-critical.
Nell’offering Oracle Cloud troviamo il già citato “database autonomo” (Autonomous Database) e funzionalità di Analytics in Cloud che eliminano la complessità, l’errore umano e la gestione manuale, riducendo i costi di amministrazione.
È un cloud, come già detto, basato su una solida infrastruttura sicura “by design”, che integra servizi di piattaforma e un portafoglio software completo, dallo sviluppo di applicazioni alla business anlytics, dal data management alla sicurezza, dall’AI alla Blockchain e che include solidi strumenti di pianificazione, convalida, migrazione e orchestrazione.

In particolare, per quanto riguarda il SaaS, Oracle è convinta che i processi di adozione di soluzioni SaaS siano l’occasione per ripensare i processi aziendali semplificandoli grazie all’adozione di algoritmi di Robotic Process Automation e di Intelligenza Artificiale.
Grazie all’automatizzazione è possibile liberare risorse per concentrarsi sull’utilizzo di nuove tecnologie, rese disponibili sotto forma di funzionalità pre-integrate, mentre dal punto di vista della funzione IT tutto questo significa potersi sgravare di attività di gestione, per concentrarsi su altre attività di maggiore impatto sui risultati di business.

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