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Falle dei processori, ecco come difendersi da Meltdown e Spectre

Questi i suggerimenti degli esperti di P4I-Partners4Innovation per rispondere all’attuale problema delle falle riscontrate in alcuni processori e tutti i riferimenti utili per restare aggiornati sul tema

Pubblicato il 09 Gen 2018

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Torna, purtroppo, di nuovo all’attenzione del grande pubblico il tema della sicurezza informatica. Alcuni ricercatori di Google hanno pubblicato un documento nel quale spiegano il problema delle falle riscontrate in alcuni processori, le due gravi vulnerabilità emerse negli scorsi giorni, frutto di un errore di progettazione presente dal 1995, che rende attaccabili i processori di quasi tutti i dispositivi utilizzati quotidianamente (server, server cloud, PC Windows e Linux, MAC, smartphone, tablet, eccetera), da cui possono essere sottratte informazioni critiche e riservate. In pratica, l’errore di progettazione scoperto permette a un programma malevolo, creato appositamente, di eseguire sul dispositivo attaccato operazioni non autorizzate, non volute, che possono portare al furto di informazioni, dalle password alle chiavi crittografiche. Nel caso in cui si sia stati vittima dell’attacco è quasi impossibile scoprirlo.

La vulnerabilità – spiegano gli esperti di P4I – Partners4Innovation, società del Gruppo Digital360 – sfrutta le cosiddette “speculazioni” dei moderni processori, cioè funzionalità che permettono di velocizzare l’esecuzione dei programmi per precalcolare informazioni, in modo da avere risultati “già elaborati” quando necessario. L’errore nel disegno di queste funzionalità può permettere ad un programma malevolo, eseguito sul dispositivo attaccato, di “evadere” la normale segregazione tra applicazioni.

“Su un dispositivo personale questo significa poter leggere i dati in RAM di altre applicazioni – ha affermato Alessio L.R. Pennasilico, Information & Cyber Security Advisor di P4I e Presidente di AIP, Associazione Informatici Professionisti –. In ambiente enterprise, di leggere i dati di altre istanze da una virtuale, si pensi a infrastrutture Citrix, XEN, CMWare, AWS, Azure, eccetera”.

Cosa sono Meltdown e Spectre? Come fare per proteggersi?

Meltdown, catalogato come CVE-2017-5754, affligge solo i processori Intel. È il più semplice da sfruttare e anche il più semplice da rimediare, per il quale sono già disponibili le patch da parte di diversi produttori. Qui è disponibile, aggiornato in tempo reale, l’elenco degli aggiornamenti disponibili.

Spectre, meglio descritto nel in questo paper, catalogato in due varianti con CVE-2017-5753 e CVE-2017-5715, affligge i processori Intel, AMD ed ARM. Più difficile da utilizzare, è anche il grave e più difficile da correggere. Probabilmente ne discuteremo e ne subiremo le conseguenze ancora a lungo.

Questi sono i nemici da affrontare e qui di seguito le cose da fare: installare tutti gli aggiornamenti dei dispositivi, aggiornare il browser, utilizzare filtri per la navigazione, come gli AdBlocker, e assicurarsi che tutti i fornitori di servizio si stiano occupando del problema.

Sono questi, in sintesi, i consigli di P4I, per proteggere i dispositivi da Meltdown e Spectre. In questi giorni saranno pubblicati ulteriori dettagli su queste vulnerabilità, mentre i diversi produttori stanno rilasciando gli aggiornamenti necessari per correggere il problema, che purtroppo rallenteranno i dispositivi in modo sensibile. Questo è il sito di riferimento per restare aggiornati in tempo reale sul tema.

Per proteggersi dalle falle dei processori, spiega nello specifico P4I, innanzitutto è necessario verificare che tutti gli aggiornamenti di sistema proposti siano applicati, sia sul computer che su altri device, come telefoni, tablet ecc. Poi, bisogna assicurarsi che tutti i browser utilizzati siano aggiornati. E verificare di utilizzare un AdBlocker, uno di quei componenti aggiuntivi dei browser che impediscono che sulle pagine visitate vengano visualizzate pubblicità e che il dispositivo esegua script, perché questo potrebbe essere uno dei principali vettori di attacco da parte dei criminali.

“Vista la grande attenzione che il tema sta suscitando presso il grande pubblico – ha avvisato Gabriele Faggioli, CEO di P4I e responsabile scientifico dell’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano – non si esclude che a breve diversi siti malevoli propongano aggiornamenti, capaci di diventare il vettore dell’attacco: bisogna sempre porre grande attenzione ai siti visitati, installando aggiornamenti solo da fonti ufficiali”.

In ambito aziendale è opportuno utilizzare le procedure di Patch Management per testare gli aggiornamenti pubblicati dai diversi vendor, per assicurarsi che non creino problemi, ed eseguirne il corretto deployment su tutti i dispositivi aziendali interessati. È inoltre opportuno assicurarsi che i propri fornitori di servizio (Cloud, IaaS o SaaS) si stiano occupando nel modo corretto del problema.

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