Val IT e Cobit, la strada del value delivery

L’It Governance Institute ha annunciato qualche mese fa la pubblicazione di Cobit 4.1, un aggiornamento della direttiva Cobit, Control Objectives for Information and related Technology, in materia di gestione It. Suggerisce una serie di best practice, accettate e riconosciute a livello internazionale, intese ad aiutare le aziende ad accrescere il valore dell’informatica e a ridurre i rischi ad essa annessi. Forrester Research ne ha fatto un’attenta analisi e spiega come Cobit possa realmente allineare l’It alle strategie di business e portare quindi valore

Pubblicato il 17 Ott 2007

Obiettivi principali dell’It Governance, si sa, sono assicurare che gli investimenti It generino valore per l’azienda e gestire e mitigare i rischi associati all’It. Tali obiettivi, si raggiungono innanzitutto con la definizione di ruoli, responsabilità e competenze in azienda, tenendo in considerazione, tra l’altro, anche i recenti sviluppi normativi (la Sarbanes-Oxley negli Stati Uniti e Basilea II in Europa), che hanno avuto notevoli ripercussioni anche sulla gestione dei sistemi informativi.
Per avvicinarsi ai risultati ottimali insiti nell’It Governance stessa, nel corso degli ultimi anni si sono venuti realizzando diversi framework concettuali, quali Board Briefing on It Governance, sviluppato dall’Itgi, ossia l’It Governance Institute ) che sviluppa e approfondisce il tema con una serie di pubblicazioni intitolate “Val IT” per suggerire alle aziende il corretto approccio, riconosciuto e accettato a livello globale, ai temi dell’It governance; Cobit (Control Objectives for It), sempre a cura dell’Itgi che approfondisce il tema del controllo e della sicurezza dei processi aziendali interessati all’It e, non ultimo, l’It Infrastructure Library (Itil) sviluppato dall’Office of Government Commerce del Regno Unito ) in partnership con l’It Service Management Forum ) che ha una propria rappresentanza anche in Italia (www.itsmf.it ). Una recente analisi di Forrester Research (http://www.forrester.com/ ), intitolata “From It Governance to value delivery” e scaricabile dal nostro sito, mette in luce alcune delle practice possibili finalizzate a creare valore attraverso l’It. Secondo l’analisi della società di ricerca americana, per arrivare a godere degli effettivi risultati insiti nell’It Governance stessa, è necessario adottare framework che consentano di prendere le corrette decisioni relative agli investimenti It con un livello di rischio accettabile.
Forrester individua questo framework in Val It, ritenuto dalla società d’analisi uno strumento di utilità per le organizzazioni che intendono mettere in atto strategie It capaci di portare valore al business e riuscire a comunicarlo agli stakeholders.

Calcolare il valore… sembra facile!
Fino ad oggi, molti tentativi di misurazione degli investimenti It si sono limitati all’analisi del Roi; secondo Forrester, infatti, il 75% delle aziende americane ed Europee utilizzano il Roi come metodo di analisi finanziaria (fonte: Forrester’s Business Technographics November 2006 North American And European Enterprise It Budgets And Spending Survey).
A fronte di questo scenario, si legge nell’analisi della società di ricerca americana, si rende necessario un approccio più sistematico per misurare e generare valore. Nel tentativo di aiutare le organizzazione a migliorare i loro ritorni sugli investimenti It, l’Itgi ha recentemente pubblicato un nuovo framework (Val It) sviluppato appositamente per potenziare e misurare il valore dell’It sul business.

Val it: la via al valore
Val It è un framework che si basa su Cobit, il framework rilasciato sempre dallo stesso istituto (Itgi) per la gestione ed il delivery di servizi di qualità basati sulla tecnologia che fornisce le best practice per contribuire, con i mezzi adeguati, al processo di creazione del valore in azienda.
Rispetto a Cobit, Val It fornisce, in più, le best practice per misurare, monitorare e massimizzare il ritorno economico degli investimenti It. Val It completa dunque Cobit dal punto di vista del business, in una prospettiva finanziaria, ed è un aiuto per chi è interessato ad analizzare il “value delivery” che proviene dall’IT. Come illustrato nella figura 1, Val IT è sviluppato per dare concretezza e risposte a quelli che sono i processi che portano a decidere gli investimenti It (stiamo facendo la cosa giusta?) e a valutare i benefici di tali investimenti (stiamo ottenendo i vantaggi desiderati?), mentre Cobit è più focalizzato sul controllo delle attività da realizzare a seguito degli investimenti decisi (stiamo facendo le cose nel modo giusto ed i risultati sono corretti?).

FIGURA 1 – Val It è il framework finalizzato alla misurazione degli investimenti It sviluppato per dare concretezza e risposte a quelli che sono i processi che portano a decidere gli investimenti It e a valutarne i benefici

Il business case
Cuore del framework Val It è il business case sul quale si deve sviluppare e applicare.
Il framework Val It suggerisce una metodologia, un approccio, e non fornisce un documento statico, burocratico, né si presenta come mero fascicolo di “istruzioni” ma come strumento che, sulla base di practices comuni, è in continua evoluzione ed è impostato perché possa evolversi con l’evolversi dei progetti e dei casi stessi a cui viene applicato.
In generale, il framework Val It mostra come il valore per lo stakeholder (in generale il top management) sia generato dalla capacità e dalla possibilità di fare business il cui valore, a sua volta, è dato da una capacità operativa, il cui valore è dato da una tecnologia o da un servizio It. Ciò significa che gli investimenti It devono essere presi in considerazione partendo dall’alto, ossia dai risultati in termini di business che si vogliono raggiungere. Una volta decisi e approvati gli investimenti, il ritorno e il valore vanno monitorati e calcolati, dal basso verso l’alto, per tutto il ciclo di vita economico dell’investimento.

I sette principi del Val It
Forrester fa un’attenta analisi del blueprint Val It e ne definisce sette principi. In primo luogo, gli investimenti It devono essere gestititi “as a portfolio”, ossia con una visione olistica che permetta di prendere le giuste decisioni al momento opportuno. In secondo luogo, gli investimenti It devono includere tutte le voci di spesa correlate ad esse (per un calcolo e una visione d’insieme chiara, nella voce investimenti It andrebbero ricondotte tutte le voci di spesa correlate, comprese quelle che implicano la ridefinizione dei processi aziendali in funzione dei sistemi informativi). Il terzo principio riguarda il ciclo di vita economico degli investimenti It; secondo Forrester, gli investimenti It includono costi e benefici anche oltre la conclusione di un progetto e, quindi, andrebbero calcolati tenendo in considerazione tutte le iniziative e i progetti fino al ritiro dell’applicazione o del sistema informativo correlato.

FIGURA 2 – Val It: gli aspetti di cui bisogna tener conto nella valutazione di un investimento It e nella misurazione del suo ritorno sul business

I successivi principi esposti dall’analista, sono focalizzati sulle cosiddette “value delivery practices”. Il quarto prende ad esame le categorie di investimenti (bisogna tenere in considerazione il fatto che non tutti gli investimenti sono uguali ma di diverso grado o livello e impatto). Tra le altre practices, Forrester suggerisce di adottare strumenti di misurazione e metriche adeguate (ad esempio, il framework Balanced Scorecard è uno strumento molto diffuso per la misurazione e il monitoraggio delle performance). Il sesto dei principi esposti da Forrester specifica che le best practices devono coinvolgere tutti gli stakeholders, con rispettive e appropriate responsabilità. Per finire, dice l’analista, anche le “value delivery practices” devono essere monitorate, perché la Value Governance può sempre essere migliorata.

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