Un’autostrada a dieci corsie per la banda larga del futuro

La domanda di banda larga è destinata a crescere del 60-70% all’anno. per farvi fronte è necessaria una tecnologia d’avanguardia. Infinera sta testando una soluzione che permette di creare dorsali da 8 tbps, contro gli 1,6 possibili con la tecnologia oggi utilizzata

Pubblicato il 05 Gen 2011

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I carrier investono in network di nuova generazione per supportare il traffico di oggi e di domani. Si spiega così la crescita ininterrotta di un’azienda della Silicon Valley, Infinera, specializzata nella produzione e commercializzazione di Pic (Photonic Integrated circuit) e dei sistemi di Digital Optic Networking che li ospitano.
“Infinera – racconta Franco Busso, country manager della filiale italiana, nata nel 2007 – è stata fondata nel 2001 grazie a un finanziamento di 300 milioni di dollari da parte di un ventur capitalist. Ed è stata la prima azienda a introdurre un Pic capace di trasportare dati alla velocità di 100 Gbps; un collegamento realizzato con questo Pic è come un’autostrada a dieci corsie. Non è detto che il cliente debba utilizzarle subito tutte; quando ha bisogno di maggiore larghezza di banda non deve far altro che aggiungere nuovi router ai caselli di questa autostrada”.
Il Pic porta il concetto del circuito integrato elettronico nel mondo della fotonica. Così come il circuito integrato riunisce in un solo microchip fino ad alcuni milioni di componenti elettronici semplici (transistor, diodi, condensatori e resistori), tutti realizzati a partire da un unico substrato di silicio, così un Pic integra tutti i componenti discreti che servono per creare una rete optoelettronica (laser, modulatori, fotodiodi etc.). L’integrazione di diversi componenti fotonici su un unico chip garantisce un’elevata affidabilità. Grazie a un’ingegnerizzazione che consente di sfruttare al massimo le opportunità della digitalizzazione e della virtualizzazione, i sistemi Infinera, inoltre, possono supportare diversi tipi di servizi simultaneamente con una gestione semplificata dell’infrastruttura.

“Recentemente – interviene soddisfatto Dave Welch, co-fondatore e Chief Strategic Officer di Infinera – abbiamo sperimentato un Pic da 500 Gbps che introdurremo sul mercato nel 2011. Funziona modulando e demodulando cinque canali da 100 Gbps. Il primo trial, lungo una distanza di 1.300 chilometri da Denver a Dallas, ha dato esito positivo”. Integrando su un sistema 16 Pic da 100 Gbps, attualmente Infinera permette di creare dorsali da 1,6 Tbps. Con la nuova tecnologia si arriverà a 8 Tbps. Ma a cosa serve disporre di tanta larghezza di banda? “La domanda di banda larga – risponde Welch – è destinata a crescere del 60-70% all’anno sulla spinta del boom di applicazioni come il video su Internet, le mobile application per la tecnologia 3G, l’uso dei social network e anche le richieste di connettività di molte applicazioni aziendali”.

“L’istituto di ricerca Dell’Oro – conclude Busso – ci pone al primo posto nel mercato del trasporto ottico su lunga distanza negli Usa. Nel mondo siamo secondi dietro Huawey; negli ultimi anni ci siamo espansi molto in Europa e tra i nostri clienti annoveriamo Deutsche Telecom, Sonera, Telefonica, Colt. In Italia abbiamo siglato un accordo con Tiscali per la realizzazione, attraverso il partner Sirti, di reti a lunga distanza e metropolitane”.

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