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Nuova strategia per Colt, la risposta alle 9 sfide dei prossimi 3 anni

“Develop, Network, Accelerate”: c’è il DNA di Colt alla base del nuovo piano triennale strategico presentato assieme ad una riorganizzazione e ottimizzazione delle risorse interne da Keri Gilder, divenuta nuova CEO nel momento in cui le già complesse dinamiche del mercato sono state fortemente stravolte dalle priorità dettate dall’emergenza sanitaria.

Pubblicato il 23 Nov 2020

foto Keri Gilder

Rafforzare il proprio ruolo sul mercato, conquistando una sempre più rilevante importanza in quello SD WAN, collaborare con i cloud builder, migliorare la customer experience e mettere le basi per la futura sostenibilità dell’azienda. Sono queste le quattro aree su cui la nuova strategia triennale di Colt andrà ad intervenire allineandosi con le dinamiche di un mercato in continua evoluzione e mantenendo sempre come priorità lo sviluppo della rete Colt IQ Network che già oggi con oltre 900 data center in Europa, Asia e Nord America, con oltre 29.000 edifici in rete, si propone di sostenere le aziende clienti nella loro digital transformation e nel loro cammino verso il futuro. A svelare i programmi di Colt per i prossimi tre anni è stata la nuova CEO Keri Gilder, in carica da giugno 2020 e, sempre da giugno 2020, al lavoro per sviluppare un nuovo piano di sviluppo in una situazione in cui alla normale accelerazione verso le nuove tecnologie imposta da un mercato sempre più globale e competitivo, si è aggiunta anche quella legata alla pandemia.

Una strategia bottom up fedele al DNA di Colt

“Spesso le aziende investono soldi in consulenti per costruire le proprie strategie, non noi. la nostra è stata creata con un approccio bottom-up invece che top-down ed è questo che la rende perfettamente aderente a quello che è il DNA di Colt” ha spiegato Gilder che proprio partendo dall’idea di DNA ha illustrato i suoi tre mantra strategici: “Develop, Network, Accelerate”.

Colt conta di sviluppare nuove partnership che “portino le potenzialità di un’offerta di networking ‘cloud ready’ allo step successivo” utilizzando API standard o sviluppate come prodotto e migliorando le telemetrie esistenti atte a coinvolgere proattivamente i clienti.

Allo stesso tempo conta di razionalizzare e sviluppare le possibilità del portale per il servizio dei clienti senza smettere di investire in innovazione digitale e in competenze interne, in vista di un’accelerazione nel mercato SDN.

foto Keri Gilder
Keri Gilder, nuova CEO di Colt

Il ruolo della connettività nel nuovo scenario

“Credo che questa nuova strategia metta Colt nella migliore posizione possibile per garantire di rimanere un partner di primo piano nell’ecosistema della connettività e nella trasformazione digitale delle imprese” ha commentato Gilder spiegando come lo scenario competitivo sia cambiato completamente. “Fino a tre anni fa c’erano solo due segmenti competitivi, gli incumbents e i challenger, ma con lo sviluppo delle nuove tecnologie oggi sono diventati ben nove. Questo crea una dinamica interessante nel nostro settore, ci spinge ad esplorare nuove partnership e nuovi canali per comprendere meglio come differenziarci e restare leader di mercato”.

Le sfide a cui la strategia di Colt dà risposta sono le seguenti. L‘accelerazione cloud accentuata dalla pandemia, il crescente ruolo giocato dai system integrator nella realizzazione di progetti, l’affacciarsi dei global content provider anche come utenti finali, la network virtualization e il sempre più diffuso approccio SDN, la logica di platform as a service che guida il bisogno di differenziazione nel cliente finale, l’emergere del 5G e la distribuzione del workload all’edge, le partnership con gli Internet Provider Service a valore aggiunto per entrambi e la sostenibilità, una sfida che non si può ignorare se si vuole continuare ad essere dei leader nel mercato.

Riorganizzazione interna, a prova di Covid-19

“Quest’anno è stato un anno di cambiamenti epocali per tutti noi. Anche se molti cambiamenti ci sono stati imposti, spesso è necessario essere costretti a fare le cose in modo diverso per vedere dove è necessario fare più cambiamenti permanenti” e non solo nella strategia perché Gilder nei suoi primi mesi da CEO ha deciso anche di “ottimizzare l’organizzazione, rimanendo fedeli a quello che è sempre stato nel DNA di Colt: la nostra rete e le nostre relazioni con i clienti”. Oltre ad introdurre una nuova impostazione con sette “divisioni” (Tecnologia e sicurezza, Operations & Engineering, Strategia e trasformazione, Sales, Marketing & Customer Relationship, HR, Finance e General Counsel), fin da subito ha impresso nel proprio team una forte cultura di diversity e inclusion, due priorità da affiancare a quelle emerse con la pandemia: la salute e la sicurezza.

Al lavoro da remoto però Colt ha saputo convertirsi in modo immediato, anche per assicurare la business continuity ai propri clienti, ben consapevole di avere la responsabilità della connettività anche di realtà chiamate ad operare in situazioni “critiche” come quelle sanitarie e istituzionali.

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