Iperconvergenza, quali casi d’uso per maggiore efficienza e protezione dei dati

Componenti computazionali, storage e networking sommate a funzionalità di deduplica e disaster recovery. Con Simplivity, HPE riunisce l’intera infrastruttura IT e tutti i servizi dati avanzati in un’unica soluzione iperconvergente integrata

Pubblicato il 05 Lug 2017

Webinar-Hpe-Cicchirillo

MILANO – Rapidità di implementazione, facilità di governance e agilità rappresentano i plus maggiormente noti dei sistemi iperconvergenti.

“HPE investe da tempo in questo ambito per eliminare i silos che si potrebbero creare all’interno dei data dacenter – ha esordito Giuseppe Cicchirillo, product manager Data Center Hybrid Cloud di Hewlett Packard Enterprise, durante il recente webinar “Deduplicare, comprimere e ottimizzare i dati in tempo reale con le infrastrutture iperconvergenti”, organizzato da ZeroUno -. In questa linea, rientra l’acquisizione di Simplivity, tecnologia particolarmente sensibile ai temi legati al disaster recovery, al backup e alla sicurezza del dato, che punta a garantire la gestione unificata di un pool di risorse federate, cross all’interno di più siti, anche a livello geografico, per gestire data center distribuiti a livello globale da un unico punto, ottimizzando le operation all’interno dello staff IT ed eliminando il concetto di isole”.

Più velocità ed efficienza per le applicazioni

Molti i casi d’uso che esemplificano i vantaggi derivabili dall’introduzione dei sistemi iperconvergenti in azienda.

“Il più semplice – ha spiegato Cicchirillo- riguarda il consolidamento nel data center dei principali applicativi con una semplificazione architetturale che si può avere anche nei siti remoti distribuiti, con presidi sulle filiali commerciali o produttive, oppure per gestire centralmente siti non presidiati. Anche la Virtual desktop infrastructure rappresenta un caso d’uso molto diffuso perché l’iperconvergenza è in grado di fornire risposte immediate in termini di requisiti, modularità e semplicità senza dover ridisegnare o introdurre criticità nel data center preesistente”.

Molti progetti partono dall’introduzione di nuove applicazioni che sposano il concetto di architetture elastiche e flessibili, capaci di inserirsi facilmente in un contesto iperconvergente che diventa l’area di sviluppo e test per nuove applicazioni attivabili in maniera modulare.

“Anche la data protection integrata e nativa rientra tra le opportunità offerte da Simplivity – ha precisato il manager -. Con l’obiettivo di migliorare l’esperienza utente, viene sviluppato il concetto di portale dove poter creare macchine virtuali alla velocità del cloud con pochi click, secondo un concetto di multi tenancy. A livello di workload, attraverso un’accelerazione delle performance, la soluzione è in grado di fornire SLA adeguati anche a quelle applicazioni, tra cui la collaboration, che, fino a poco tempo fa, erano sconsigliate nell’ambito dell’iperconvergenza”.

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